Quattro consegne al giorno significa in pratica una consegna ogni due ore durante l’orario lavorativo. E non solo ricambi, ma tutto ciò che può servire a un’officina moderna. Così si compete su un territorio agguerrito come quello a nord di Milano, dove fare il ricambista è una faccenda seria. Molto seria.
Carlo Crotti è una persona schietta. Quando si entra in RCR, se non lo si conosce di persona, è difficile capire che l’azienda (fondata nel 1968, oggi con 25 dipendenti, 8 mezzi e un magazzino che altrove potrebbe sembrare quello di un distributore) è sua. Eppure è così. Carlo Crotti serve al banco i clienti che si presentano in sede (a dire il vero ancora molti considerando il livello di servizio), sempre cortese e sempre alla mano, al punto che per comprendere davvero l’azienda, le sue origini, la sua storia e le sfide del prossimo futuro incontriamo Riccardo Crotti, figlio di Carlo e alle prese con la gestione di un’azienda sempre più competitiva.
Come nasce la vostra attività e cosa fate oggi?
Siamo nati come ricambisti nel 1968, grazie a mio papà Carlo, che ebbe la felice intuizione di lanciarsi nel mondo del commercio ricambi. Siamo nati come Fiat Ricambi, ma poi con la rivoluzione del modello distributivo di Fiat, cioè quando l’azienda torinese spostò il focus sull’aftermarket, decidemmo di divenire degli indipendenti. Inizialmente trattavano la meccanica, ma negli anni si è aggiunto il comparto elettrico, e oggi servono anche il prodotto di carrozzeria, ma più come servizio che come attività “core”.
Da allora, da una piccola sede siamo passati all’attuale e oggi siamo un’azienda di 25 persone in grado di servire circa 250 officine. La cosa che può essere particolare da raccontare è che tutti i nostri clienti si trovano (a parte qualche eccezione) in un’area di circa 10 km, perché questa zona è molto densa di officine e quindi il nostro raggio d’azione è rimasto più o meno questo.
Eppure offrite un servizio importante, come mai se avete tutti così vicini?
Perché la zona nord di Milano è un contesto molto competitivo. In queste zone abbiamo un’altissima concentrazione di ricambisti, sia di piccole sia di medie dimensioni, senza contare che proprio questa zona viene utilizzata da molti giganti internazionali come test per capire se è possibile “entrare” nel mercato italiano.
Insistere sul servizio è stata quindi un’esigenza del mercato, abbiamo investito e oggi abbiamo un parco di 8 mezzi propri, che girano per le officine garantendo anche 4 consegne al giorno. Nonostante tutta questa attività, il ruolo del servizio al banco è rimasto fondamentale: ancora oggi quasi la metà delle nostre vendite avviene proprio al bancone.
Come mai il ruolo del banco è ancora così importante secondo voi?
Non ho una risposta unica, credo si tratti di un mix di fattori derivanti dal nostro modo di lavorare. Abbiamo uno dei magazzini ricambi più forniti della zona, basti pensare che abbiamo in giacenza circa 57.000 codici stoccati, che si traducono in una capacità di evadere gli ordini importante. Spesso, quindi, se il meccanico ha un dubbio preferisce venire lui da noi piuttosto che fare una telefonata. Questo perché, ed è sempre la risposta alla sua domanda, non abbiamo dei “banconisti” qualsiasi. Per offrire un servizio efficace, abbiamo dei dipendenti specializzati: nonostante ognuno di loro segua una “sua zona” e i suoi clienti, infatti, ognuno dei nostri collaboratori ha una competenza specifica, così abbiamo una persona per tutte le problematiche di meccanica, una per l’elettronica, una per la carrozzeria e anche una specializzata negli accessori. Se il cliente ha un problema, quindi, può venire da noi ed è certo che troverà, se non il suo referente, sicuramente una persona in grado di aiutarlo.
Infine, penso anche al nostro ruolo di consulenza per le officine. A noi piace pensare che siamo in grado di offrire un pacchetto completo all’officina: quello che può servire a un’officina dobbiamo averlo in magazzino, oppure rimediarlo in poco tempo, che si tratti di un ricambio ma anche di un’attrezzatura; gestiamo anche il lubrificante, con la possibilità di consegnare un fusto di olio con la stessa semplicità con cui consegniamo un litro di lubrificante per il cambio automatico e, se serve, anche l’attrezzatura per il lavaggio.
Siete diventati un ricambista First class NGK, come vi trovate con questa scelta?
Con NGK lavoriamo da sempre e, da sempre, partecipiamo a progetti e iniziative. Il progetto First class è stato, per noi, una certificazione della nostra attività. Come progetto, oltre a tutto ciò che già facevamo con loro, devo dire che funziona molto bene soprattutto come supporto e servizio di marketing: si condividono strategie e si hanno anche dei benefit da girare ai clienti, che sono sempre molto apprezzati. Inoltre ci permette di avere persone in grado di seguirci, tanto nei rapporti con i clienti quanto nell’organizzazione di eventi.
Come azienda, infatti, organizziamo molte serate tecniche (raggiungendo anche partecipazioni di 160 persone) e a fornitori come NGK chiediamo di dare un loro contributo “tecnico”, per formare meccanici sempre più preparati e competitivi sul mercato. È una nostra filosofia: non facciamo viaggi esotici o incentive, ma ci concentriamo sul core business dell’officina, perché se loro migliorano miglioriamo anche noi.
Quindi, ad esempio, invece di dare dei bonus in denaro o altre forme di incentivo, preferiamo proporre altri benefit che permettano alle nostre officine di lavorare più rapidamente e guadagnare di più. Se l’officina guadagna di più può liberamente decidere di farsi un viaggio dove preferisce, parafrasando un vecchio detto “preferiamo insegnare a pescare piuttosto che regalare il pesce”.
Come RCR fate anche parte del consorzio QLT, come procede il progetto?
Siamo stati tra i primi fondatori del consorzio QLT, che oggi conta 52 soci in Italia, registrando una crescita importante. Abbiamo contribuito a creare questo gruppo d’acquisto perché riteniamo che sia corretto che ognuno faccia il proprio lavoro: noi acquisiamo ricambi e li vendiamo al mercato. In passato si è molto pensato alla parte a valle, alle officine e ai progetti per legarli a ricambisti e distributori, noi ci concentriamo più che altro sull’acquisto. Detto questo lavoriamo senza problemi con i distributori e, non è un caso, se oggi, a proporci di entrare nel progetto First class, sia il Gruppo Rhiag (Rhiag e Bertolotti), che per noi è un fornitore importante, perché è uno dei pochi che garantisce sia la larga movimentazione sia la gamma.
Il programma First classOltre alle candele d’accensione, NGK propone al mercato candelette di preriscaldo, sonde lambda, cavi candela, bobine d’accensione e sensori di temperatura. Tra queste famiglie di prodotto, il ricambista First class deve sceglierne almeno quattro da commercializzare e, in accordo con il distributore, mettere a punto un piano di crescita di fatturato personalizzato. A fronte di questa fedeltà al marchio, NGK offre: supporto di marketing e co-marketing, supporto tecnico/commerciale e contatto diretto con NGK, kit di benvenuto, evento esclusivo dedicato (ad esempio Racing Club), bonus sul fatturato che potrà investire nelle attività a supporto delle vendite creando eventi ad hoc per le sue migliori officine.
Distributore di riferimento: Rhiag Group
Rhiag Group è un gruppo multinazionale tra i protagonisti in Europa nella distribuzione e vendita di parti di ricambi per auto e veicoli industriali. In Italia opera attraverso le società Rhiag e Bertolotti, quest’ultima acquisita nel 1999 (nell’ottobre 2014 è entrata a far parte del gruppo anche l’azienda torinese ERA, specializzata nella distribuzione di ricambi elettrici ed elettronici).
La missione del gruppo è quella di incrementare il livello di servizio nel mercato indipendente, offrendo la più alta gamma di prodotti di qualità OE alla propria clientela nel più breve tempo possibile, e supportare la crescita professionale delle officine indipendenti che operano nell’aftermarket.
Insieme, le aziende del gruppo offrono al mercato una gamma prodotto completa, composta da 200.000 riferimenti di qualità originale, a cui si è aggiunta qualche anno fa la private label Starline, pensata per una riparazione di qualità, affidabile e conveniente.