I dati elaborati da Anfia del periodo gennaio-settembre riguardanti le immatricolazioni auto aiutano a capire come si sta muovendo il mercato automobilistico e soprattutto a capire chi compra cosa: un’informazione utile per i professionisti della riparazione indipendente.
La vendita di auto nei primi nove mesi dell’anno ha visto una crescita del 15,3% rispetto all’anno precedente, ma nonostante il dato positivo le concessionarie non possono di certo stare tranquille. Infatti, le case auto non se la passano sempre bene e di conseguenza le concessionarie calano e con esse la possibilità di mantenere una rete capillare di assistenza ufficiale. In questa situazione, chi vede delle opportunità e delle possibilità è il mercato indipendente.
Vediamo ora nel dettaglio come sta cambiando il circolante e cosa viene venduto.
Immatricolati per alimentazione: dal benzina al bi- fuel
Dai dati elaborati emerge che le vetture ad alimentazione alternativa sono aumentate del 3,9% rispetto al 2014 e ad oggi detengono una quota di mercato del 13,8%, ma le cifre indicano una perdita di 1,5 punti rispetto al periodo gennaio- settembre di un anno fa.
Ricordiamo che i dati riportati sono riferiti ai soli primi nove mesi del 2015.
Nonostante il caro benzina, sempre nel periodo gennaio-settembre, i veicoli più immatricolati sono quelli alimentati a benzina (+22%), mentre quelli a gasolio nei primi nove mesi dell’anno hanno avuto un buon risultato (+14.9%).
Dai dati emerge che i veicoli diesel hanno perso diversi punti percentuali rispetto ai veicoli a benzina, in questi primi nove mesi.
Colpiscono i risultati delle auto elettriche e ibride, ma il numero delle vetture alimentate è ancora molto basso. Infatti, i dati riportati nella tabella si riferiscono a poche unità. Per le auto elettriche si contano 1.157 unità, mentre per le ibride 18.700 unità. Perciò l’incremento del 50% delle macchine elettriche è sicuramente un buon risultato come inizio, ma vedremo se il trend continuerà a crescere negli anni futuri.
Con l’aumento in circolazione delle auto elettriche e ibride i veicoli che ne hanno risentito maggiormente sono le automobili bi-fuel infatti, come si nota dalla tabella, le immatricolazioni di vetture a gas da maggio hanno registrato un calo. Nonostante questo è importante sottolineare che all’interno della gamma bi-fuel si continua a preferire il benzina-Gpl piuttosto che il benzina-metano.
Flotte e privati si contendono il mercato
Grazie all’elaborazione dei dati Anfia è possibile capire chi acquista auto nuove.
Rispetto all’anno scorso i privati sono tornati ad acquistare auto nuove e rappresentano il 61% degli acquirenti. Il dato riportato è inferiore rispetto al passato anche perché ad oggi le flotte ricoprono un ruolo importante nel mercato automobilistico. Quindi, a contendersi il mercato sono: i privati e le flotte.
Questo è un dato importante per le officine, poiché si trovano ad avere contatti con due tipologie di clienti diversi e quindi dovranno tenere due comportamenti diversi, soprattutto nei confronti delle flotte poiché possono “utilizzare” le flotte per allargare la propria clientela offrendogli non solo la manutenzione dell’auto ma anche un servizio capace di fidelizzare il cliente.
Il calo delle concessionarie e dei mandati significa una riduzione dell’assistenza, sia in termini di capillarità sia di servizio. Ad esempio, con la chiusura di una concessionaria con officina una zona rimane prevalentemente scoperta e per chi lavora nel mercato indipendente questi segnali rappresentano delle opportunità da cogliere “al volo”, perché l’automobilista che rimane “scoperto” potrebbe anche guardarsi intorno e decidere di portare la propria auto a fare il tagliando o una riparazione anche dal meccanico sotto casa.
Il mercato dell’usato in crescita
Se i dati riguardanti l’acquisto di auto nuove da parte dei privati si sta riducendo, il mercato dell’usato è in aumento ed anche le radiazioni. Infatti, dagli ultimi dati ACI, il mercato dell’usato ha totalizzato un +6% dall’inizio dell’anno, mentre le radiazioni un +5% dall’inizio dell’anno.
A settembre il mercato dell’usato ha chiuso con segno positivo ed ha registrato incrementi nel settore delle quattro ruote.
I passaggi di proprietà delle autovetture depurate dalle minivolture hanno fatto rilevare una variazione positiva del 5,7% rispetto al mese di settembre del 2014. Andamento positivo a settembre anche per le radiazioni.
Nel periodo gennaio-settembre 2015 le radiazioni di autovetture sono aumentate in totale del 5%.
Il parco circolante in Italia
Dagli ultimi dati Anfia è emerso che le utilitarie costituiscono la maggioranza dei veicoli acquistati, ma complessivamente sono in calo costante negli ultimi cinque anni.
Al contrario crescono invece i SUV, grazie alla presenza nel mercato di modelli di piccole dimensioni.
Ad oggi la quota dei SUV raggiunge il 23,5% del mercato e sono soprattutto i SUV piccoli a crescere di anno in anno (+92,5%). Questo significa che in una prospettiva futura la carrozzerie e le officine avranno meno utilitarie in officina e più SUV.
Crescono anche le auto alto di gamma, che pur avendo una quota decisamente marginale del mercato (poco più del 2%), sono di nuovo in aumento dopo il calo degli scorsi anni dovuti al superbollo.
In Italia in alcune zone si sta verificando un processo definito di “demotorizzazione”, dal 2008 al 2014 il parco circolante delle auto nelle dieci città metropolitane è diminuito del 6,7%. Una tendenza che però non è diffusa in tutta Italia poiché ci sono città dove si assiste a un lieve aumento del circolante.
Infatti, dal 2008 al 2014, il parco circolante in Italia è complessivamente aumentato del 2,7%.
In particolare, Milano è la città dove negli ultimi anni la demotorizzazione è stata più consistente con un calo pari al 22,3% delle auto in circolazione, seguita da Bari dove dal 2008 al 2014 si è registrata una diminuzione del 19,7%.
Le altre città dove è diminuito il parco circolante di autovetture sono Roma (-4,7%), Genova (-2,5%) e Napoli (-2,1%).
Al contrario, nelle altre 5 città metropolitane si è registrato un lieve aumento del parco circolante: Reggio Calabria (+3,7%), Bologna (+3,4%), Firenze (+3,1%), Venezia (+2,3%) e Torino (+1,2%).
Si tratta di un processo che nasce in primo luogo dalle oggettive difficoltà economiche nelle quali versa parte della popolazione italiana. Anche se si tratta di cifre ancora limitate, esiste comunque una fetta di popolazione che preferisce rinunciare all’auto perché non è più in grado di affrontare la spesa di sostituzione di un’auto ormai non più utilizzabile, oppure perché i costi di gestione (carburante, assicurazione, manutenzione, ecc.) sono sempre più elevati.
La scelta di rinunciare all’auto possono portare talvolta anche a non liberarsi dell’autoveicolo di proprietà, ma anzi a continuare a circolare, seppure in mancanza dell’assicurazione o senza le adeguate condizioni di sicurezza del veicolo, come emerge dai risultati dei controlli sempre più frequenti effettuati proprio su questi aspetti dalle forze di polizia.