Per UFI “il futuro è arrivato”. Così la multinazionale “tascabile”, come ama definirla il suo presidente Giorgio Girondi, presenta alla distribuzione indipendente la propria organizzazione, che vede ulteriormente potenziata l’attenzione all'aftermarket.
Nell’ambito della convention organizzata a fine novembre a Roma, che ha coinvolto 60 aziende partner di UFI, la dirigenza al completo ha ripercorso le tappe fondamentali dell’espansione e della crescita di questo gruppo ormai internazionale e tracciato le previsioni per il futuro, che abbraccerà sempre più aftermarket.
Crescita e investimenti
L'obiettivo di crescita è dichiarato e la previsione traccia il trend di crescita degli ultimi cinque anni dell'azienda, con un incremento di fatturato “double digit” (+12%), così come amano definirlo i nord americani.Il 65% del fatturato è sviluppato con i principali costruttori auto europei e asiatici: in particolare coreani, indiani, cinesi e giapponesi, mercati, questi ultimi, cresciuti molto grazie alla produzione locale, sviluppata da UFI “in tempi non sospetti”. Più di dieci anni fa, infatti, grazie alla intuizione imprenditoriale del presidente Girondi, che ha colto con grande anticipo i segnali di una economia destinata a svilupparsi fortemente, ha insediato in Cina, India e Corea delle unità produttive.
La forza dell'azienda, che ha una leadership proprio nei filtri carburante diesel per la separazione dell'acqua, è dovuta ai numerosi brevetti (114 ad oggi) frutto di un continuo investimento annuale del 5,3% del fatturato in ricerca e sviluppo.
Lo sviluppo dell'azienda, per rafforzare la propria posizione di produttore di sistemi di filtrazione per autoveicoli e Heavy Duty, passa dalla produzione: la strategia applicata include sia l’implementazione degli impianti produttivi esistenti, sia quella di nuovi insediamenti produttivi, sia, infine, l’acquisizione di impianti produttivi di eccellenza già esistenti nei paesi target. Ricordiamo ad esempio la Tunisia (+3.000 mq), la Repubblica Ceca (+4.000mq).
Questi investimenti sono destinati a far crescere l'azienda nella fornitura del primo equipaggiamento, in particolar modo nelle applicazioni destinate alla gamma alta.
Le ricadute positive in aftermarket
Essere un leader nel primo equipaggiamento porta dei benefici diretti anche sull'attività aftermarket. Questa affermazione è assolutamente corretta sempre che l'azienda abbia un focus dedicato affiche ciò avvenga.Luca Betti, recentemente nominato global aftermarket business unit director, proviene da una esperienza trentennale in azienda, nel corso della quale si è dedicato prevalentemente al primo equipaggiamento. “Il lavoro con i costruttori auto è metodico e preciso, la tolleranza per errori o ritardi non esiste, poiché nella produzione industriale non ci sono spazi per l'inefficienza” spiega Luca Betti, che vuole trasferire questa esperienza anche in aftermarket.
Tutti i prodotti per l’IAM sono sviluppati con la stessa tecnologia, professionalità e know-how del primo impianto e gli oltre 4.800 i codici a catalogo garantiscono una copertura del circolante europeo del 96%.
Oggi in azienda ci sono circa 100 persone dedicate all'aftermarket mondiale, che rappresenta il 20% del fatturato totale del gruppo e sta diventando un comparto sempre più importante.
Obiettivi per l’aftermarket
L’obiettivo per l’IAM è dunque il miglioramento: nella qualità del servizio, nella disponibilità dei prodotti, nell'ampliamento della gamma e nella competitività, considerando anche che una crescita è profittevole se lo è per tutti.Lo scopo dichiarato è quello di raddoppiare il fatturato in aftermarket entro il 2018, partendo innanzitutto da Europa e Cina, aumentando la propria forza di penetrazione con i prodotti “captive” forniti in primo equipaggiamento e portandola dall'attuale 64% del fatturato al 68%.
Il resto della crescita è previsto attraverso un ulteriore miglioramento del livello del servizio e l’ampliamento della gamma: con il target per 2017 di arrivare a una copertura del circolante del 98%, grazie a un aumento dei codici a catalogo (con 120-150 nuovi codici ogni anno), con un forte incremento dei prodotti dedicati all'HD, con l'introduzione nel mercato nel 2016 del gen 2 Plus, evoluzione del gen 2, prodotti con materiali brevettati per una ulteriore efficienza della separazione dell'acqua dal gasolio, grazie alla azione di separazione per coalescenza e per idrofobicità insieme nello stesso filtro.
Il miglior servizio al cliente passa anche dalla logistica, come spiega Marco Ambrosini, group aftermarket quality manager, presentando i nuovi imballaggi disponibili da gennaio 2016, più resistenti e ottimizzati nella grafica.
Sono già operativi da qualche mese il nuovo sistema di gestione dei reclami e garanzie e il piano di ottimizzazione del servizio logistico per aumentare l’efficienza nell’evasione degli ordini.
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