Articoli | 01 October 2015 | Autore: Tommaso Caravani

Riparare l’impianto di iniezione è ancora possibile

Iniettori, pompe di bassa e alta pressione, gestione elettronica. Oggi l’iniezione Diesel è diventata un campo complesso quanto diffuso, eppure, nonostante la tendenza sia di sostituire i componenti, è ancora possibile ripararli e un’azienda milanese aiuta chi vuole cimentarsi in questa operazione.
 

Gli iniettori, così come le pompe di alta pressione Diesel, sono oramai divenuti quasi dei ricambi ad alta rotazione. La diffusione dei motori Diesel, soprattutto dall’arrivo dei sistemi common rail (e per un po’ dagli iniettori pompa), ha vissuto nell’ultimo decennio una “seconda giovinezza”, al punto che oggi rasentano quasi la metà dei veicoli circolanti (senza contare veicoli industriali, mezzi agricoli e da lavoro, altrimenti la percentuale sarebbe ancora maggiore).
Gli anni però passano per tutti e la richiesta di ricambi per questo tipo di alimentazione sono aumentate costantemente nel tempo. Certo, se un’auto è molto recente è probabile che il proprietario si rivolga ancora alla rete autorizzata, mente se inizia ad avere qualche annetto lo scenario cambia.
Quando ancora l’anzianità del mezzo non è eccessiva, infatti, la soluzione adottata dalla maggior parte degli autoriparatori è quella di sostituire i componenti danneggiati con alcuni nuovi (o al massimo di rotazione), ma cosa succede se questo tipo di operazione diventa antieconomica nonostante il cliente voglia riparare il sistema? Ecco che entra in gioco R.A.S.E.D., meglio nota sul mercato con il nome di Spaco Diesel, azienda specializzata in componenti di ricambio per la perfetta riparazione di tutto il sistema di alimentazione Diesel.

Il particolare fa la differenza
Perché riparare un sistema di iniezione Diesel, anche common rail, è possibile: basta avere un po’ di accortezza e utilizzare i ricambi giusti. 
Lo sanno bene i pompisti, i maggiori clienti dell’azienda, che utilizzano i prodotti Spaco Diesel da oltre 50 anni, e lo sanno anche molti meccanici che hanno deciso di cimentarsi nella riparazione, ad esempio, di una pompa di alta pressione.
Perché questi oggetti non sono poi così complessi se ci si rivolge a un fornitore giusto. Spaco Diesel, infatti, oltre a vendere tutti i componenti sfusi (vale a dire tenute, O-ring, semicompleti, eccetera) da anni persegue la via del kit, un pacchetto in cui sono contenuti tutti i componenti da sostituire nella revisione di una pompa, onde evitare guasti dopo la riparazione.
La cura per questi kit è maniacale, al punto che contengono anche una salviettina lavamani, perché, spiega John Pathak, direttore tecnico dell’azienda, non è bello rimanere con il gasolio sulle mani quando si è finita una riparazione.

La giusta pressione
Ma quali sono gli errori classici di chi prova a riparare questi sistemi?
Secondo Pathak sostanzialmente due: un’errata taratura o un serraggio fatto fuori specifiche. Insomma, l’importante è sempre attenersi a quanto previsto da casa madre, perché il pericolo di far danni esiste e rappresenta il vero rischio per chi vuole riparare un sistema Diesel.
Non è un caso che, tale riparazione, sia sempre più appannaggio dei soli pompisti, anche se, precisa Pathak, il livello medio di preparazione degli autoriparatori italiani è piuttosto alto.

Il nemico è l’acqua
Perché un sistema iniezione si guasta? “Nel 99% dei casi il guasto è causato dalla presenza di acqua nel gasolio” sentenzia Pathak.
Un problema che si evidenzia soprattutto su mezzi da lavoro, agricoli e industriali, ma anche le auto non sono immuni, perché con la crisi e il lungo periodo di caro carburante, gli automobilisti hanno fatto di tutto pur di risparmiare qualche centesimo alla pompa.
Oggi il prezzo del gasolio è tornato molto competitivo, ma i danni dell’acqua non sono immediati, si tratta infatti di fenomeni corrosivi che impiegano del tempo per danneggiare un componente.

Perché riparare?
Perché bisognerebbe riparare un iniettore o una pompa? I motivi sono almeno due.
Le case auto, per cui i prodotti legati all’iniezione diventano facilmente obsoleti, spesso decidono di non tenerne più in gamma, quindi semplicemente il ricambio non si trova (spesso neanche dal componentista di primo impianto, che ha lo stesso problema della casa auto).
L’altro motivo è il costo, che su un veicolo vecchio può rappresentare un limite importante alla sua riparazione.
E a chi pensa che la riparazione di un sistema di iniezione Diesel sia un settore dedicato per lo più ai veicoli industriali, basta vedere le vendite di R.A.S.E.D. in cui l’automotive pesa per ben il 25% del totale (l’azienda vende ricambi anche per il settore agricolo, mezzi da lavoro, motori stazionari, insomma qualsiasi tipo di motore purché Diesel) e nei prossimi anni questa percentuale sembra destinata ad aumentare.
Non solo, le prime auto Diesel di seconda generazione iniziano a divenire d’epoca, e metterci mano sarà complesso. Nel caso si dovesse mettere mano all’impianto di iniezione è allora bene ricordarsi di Spaco Diesel, che, grazie a un magazzino costruito in oltre un lustro conserva ricambi per quasi tutti gli impianti e ha la flessibilità e i progetti per realizzare in poco tempo anche le parti meno diffuse. 

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Tags: iniettori

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