Sorpresa: il mercato della revisione veicoli ha chiuso il 2015 con 337.000 revisioni in più del previsto. Non è un errore di calcolo: quei veicoli non comparivano in alcuna statistica passata e, quindi, era come se non esistessero.
Rispetto al 2013, la differenza è di 489.000 revisioni auto e 94.000 revisioni moto in più.
Rispetto alle previsioni di fine 2014, l’anno si è chiuso con 195.000 auto e 142.000 moto in più; tecnicamente, uno sproposito.
La vera notizia, però, non è un calcolo apparentemente sbagliato, ma l’improvvisa materializzazione di veicoli che non vedevano la linea di revisione da anni (o forse non l’avevano vista mai).
Quei 337.000 veicoli in più, infatti, non sono semplici “omesse revisioni” di proprietari smemorati: sono “revisioni fantasma”, che non appaiono in alcuna serie storica e sono perciò invisibili ai modelli predittivi.
Sarebbe passato tutto inosservato se il trend dei primi otto mesi fosse rimasto analogo anche durante i restanti quattro.
Sino ad agosto, infatti, il mercato ha mostrato sì un aumento rispetto alle stime, ma dato che una previsione non è mai precisa al 100%, un +0,2%, trovava facile spiegazione nel “margine di errore” del modello matematico.
Poi è successo qualcosa di inatteso.
L’anomalia di fine anno
Da settembre è comparsa un’anomalia nei dati degli autoveicoli (per i motoveicoli l’anomalia era iniziata già a maggio).
Nella tabella “sezione 2” è possibile vedere “l’apparizione” delle revisioni fantasma (autoveicoli):
Sino ad agosto, la riga “differenza con le previsioni per il 2015” ha un andamento “normale”: gennaio è più alto del previsto, ma poi febbraio va sotto. Marzo e aprile crescono, ma poi maggio cala. Giugno va su, ma poi luglio e agosto vanno giù.
Cosa si intende per normale? In sintesi: se per uno/due mesi i dati effettivi sono più alti (o più bassi) del previsto, nel mese successivo di norma i valori si invertono e si compensano a livello cumulato.
Questi “su e giù” sono influenzati da molti fattori, ad esempio, le tasse: nei mesi in cui si paga l’IMU o l’IRPEF molti spostano la revisione ai mesi successivi. Ovviamente, sapere quanti lo faranno e quando è impossibile.
Anche il peso in % dei mesi (calendarizzazione) è importante: se cambia rispetto al passato, cambiano anche le proiezioni dei dati nel corso dell’anno.
Ad agosto, la proiezione di +17.268 revisioni cumulate dava +24.000 a dicembre, portando la previsione 2015 da 14.176.000 a 14.200.000 revisioni.
Invece, tra settembre e dicembre, compaiono le revisioni fantasma e cambia il finale d’anno. La somma del quadrimestre è 178.064, a fronte di un valore cumulato nell’intero 2015 di +195.000 revisioni. In pratica, il 91,2% delle revisioni fantasma è stato fatto nei mesi più bassi dell’anno!
Il grafico rende il concetto ancora più chiaro.
Osservate l’andamento della linea nera (revisioni previste) e di quella rossa tratteggiata (revisioni effettive): a gennaio e febbraio sono
allineate; da marzo a luglio (quadro 1) le curve si incrociano e, in parte, si compensano.
Agosto è irrilevante (chiuso per ferie).
Poi, da settembre (quadro 2), le curve si separano e il divario aumenta sino alla fine dell’anno.
Cosa ha generato le revisioni fantasma?
Esiste una possibile spiegazione: sempre più comuni italiani stanno adottando le telecamere mobili di riconoscimento targa con cui le Polizie Locali verificano in tempo reale se un veicolo è assicurato, revisionato o rubato.
Le multe pesanti già comminate hanno fatto scattare il passaparola, il panico e la corsa verso i centri di revisione di furbi e smemorati.
Domanda lecita: cosa potrebbe accadere nel 2016? Difficile dirlo, ma una stima “a spanne” indica che, potenzialmente, nel 2016 potrebbero materializzarsi 543.000 revisioni fantasma (426.000 auto e 117.000 moto).
Se fosse così, il mercato ridurrebbe le conseguenze negative del crollo previsto dal 2016 in poi. Vedremo.
L’analisi completa delle revisioni fantasma è su www.osservatoriorevisioneveicoli.com
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