La metafora della rana bollita del filosofo americano Noam Chomsky spiega come cambiamenti lenti e graduali portano le persone ad accettare situazioni prima inaccettabili. I centri di revisione sono le rane nella pentola del mercato.
I centri di revisione sono come la rana di Chomsky: da tempo sono nell’acqua della pentola-mercato e la temperatura è già alta. Nei prossimi anni diventerà bollente e molti centri finiranno lessati.
Stare nella pentola è una scelta volontaria
Dieci anni fa l’acqua era tiepida: c’erano 5.500 operatori e un centro medio faceva oltre 2.200 revisioni all’anno.
Se qualcuno avesse detto: “Bene, da domani, ci saranno 3.000 nuovi concorrenti in più; dovete cambiare tutte le attrezzature perché c’è un nuovo protocollo; i tempi della revisione sono più lunghi; faremo pochi controlli perché non c’è personale né budget; i furbi dalla revisione facile continueranno a imbrogliare e farete meno di 1.600 revisioni a testa”, la temperatura sarebbe schizzata a 100°C e i centri si sarebbero ribellati.
Invece tutto ciò è successo nell’arco di un decennio e la maggior parte dei centri è rimasta inerte, immobile, remissiva, rinunciataria, noncurante e totalmente deresponsabilizzata di fronte agli eventi negativi che le cadevano addosso.
Anno dopo anno, un centro medio ha perso 8-10 revisioni al mese ma il volume di lavoro era ancora soddisfacente e, alla fine, i nuovi (bassi) numeri erano diventati “normali”. Insomma, l’acqua si stava scaldando, ma era sopportabile.
Oggi l’acqua è molto calda: i centri sono 8.200, i furbi ci sono ancora, i controlli sono inesistenti, sono stati investiti migliaia di euro in MCTC-Net2 ma la tariffa è ferma al 2007 e nel 2016 verranno fatte meno di 1.600 revisioni a testa.
Prima di MCTC-Net2, tutti si lamentavano, ma pochi hanno avuto il coraggio di dire basta, chiudere e salvarsi. Anche chi fa 4-5 revisioni al giorno (ma anche meno), è rimasto volontariamente a mollo a farsi cuocere a fuoco lento.
Ci sono addirittura nuovi centri-rane pronti a saltare nell’acqua.
A gennaio l’acqua ha iniziato a bollire
Il grafico 1 mostra l’andamento del mercato dal 1997 a oggi. Non fatevi ingannare: la curva non sta crescendo. Da tempo è dentro l’imbuto tratteggiato e nel 2015 è andata a sbattere contro la freccia superiore e adesso rimbalza.
Per capire meglio cosa accade, spezziamo la curva, dividendo gli anni pari da quelli dispari (grafico 2). La linea blu sono gli anni dispari e sul finale punta verso l’alto. Effetto dell’anno record 2015.
La linea rossa sono gli anni pari e ha la punta verso il basso. Effetto di gennaio 2016. Come? Un solo mese impatta così tanto? Eh sì.
Lo si vede meglio allargando il particolare (vedi foto dettaglio).
Gennaio 2016 ha chiuso con 1.179.000 revisioni auto, cioè 24.000 in meno rispetto al 2014 e ne proietta -76.000 a fine anno, cioè il doppio del calo previsto a inizio anno.
Il problema è che non ci troviamo di fronte a un ciclo negativo, come in passato. Stiamo entrando in una crisi strutturale che cambierà per sempre il mercato della revisione. Oltre ai cali previsti per il basso immatricolato del 2011-2013, per l’aumento del radiato e per la ripresa del mercato del nuovo, dobbiamo sommare i cambiamenti negli stili di vita: molte famiglie hanno rinunciato alla seconda e terza macchina; i giovani preferiscono i mezzi pubblici, i treni, il car sharing e bla bla car.
Meno auto, meno revisioni ma tante rane…e l’acqua è già a 60°C.
L’analisi completa del principio della rana bollita è su www.osservatoriorevisioneveicoli.com
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