Con tre marchi e un’esperienza in alzacristalli elettrici da oltre trentacinque anni, Politecnica 80 risponde prontamente alle esigenze dell’aftermarket attraverso una gamma costantemente aggiornata e al passo con le nuove tecnologie. Abbiamo incontrato a Campodarsego (PD) Enrico Paviola, marketing product manager dell’azienda.
Un’azienda italiana che continua a investire in tecnologia, gamma e logistica per soddisfare le esigenze di un mercato sempre più esigente e competitivo.Di ritorno da Motortec Automechanika Madrid, abbiamo incontrato Enrico Paviola, marketing product manager di Politecnica 80.
“Siamo cresciuti più del 40% negli ultimi quattro anni, ma l’impegno è di voler proseguire su questo trend assolutamente positivo, e le prime previsioni confermano tutto questo”, così ha dichiarato Enrico Paviola.
Da queste parole emerge quanto l’azienda stia vivendo un periodo in piena salute, ma che vuole continuare a raggiungere risultati. Fra i punti di forza di Politecnica 80, infatti, c’è la volontà di non fermarsi, di guardare sempre avanti e di essere sempre più ambiziosi.
Sia aftermarket sia primo impianto, è questo la specializzazione dell’azienda che ha come core business la produzione di alzacristalli elettrici, con centralina confort e solo meccanismo per qualsiasi tipo di veicolo, il tutto all’insegna della qualità.
Iniziamo dalla vostra storia: com’è cambiata Politecnica 80 nel tempo?
Politecnica 80 fu fondata nel 1980 da parte di un gruppo di imprenditori già con esperienza nel settore automotive, la produzione di alzacristalli elettrici iniziò però nel 1982, ma pochi sanno che all’inizio la produzione era solo di kit di trasformazione (destro, sinistro, cablaggio e pulsanti), ovvero un set completo per trasformare le autovetture con alzacristalli da manuali a elettrici.
I ricambi, invece, sono entrati a far parte del nostro catalogo nel 1990. I nostri prodotti hanno vissuto da sempre una continua evoluzione sia nei contenuti, poiché i cataloghi sono stati divisi in due parti ben distinte, sia dal punto di visita grafico con l’inserimento di immagini e codici originali per la parte dei ricambi.
Oggi siamo qui a Campodarsego, in una struttura completamente nuova di 4.000 mq, un motivo di soddisfazione per noi. Non è il punto di arrivo perché siamo convinti di un miglioramento continuo, ma abbiamo in programma dei progetti concreti, prima tra tutti l’ampliamento del magazzino di ulteriori 600 mq. Inoltre, vale la pena ricordare che abbiamo da qualche anno una filiale in Polonia.
Politecnica 80 è specializzata a 360 gradi nella costruzione di alzacristalli elettrici. Quali sono, secondo il suo parere, i fattori e le caratteristiche che rendono i vostri prodotti di qualità e di massima affidabilità?
Siamo dal 1980 un’azienda che offre soluzioni complete al settore aftermarket, ma successivamente, verso la fine degli anni 80, abbiamo ritenuto opportuno affacciarci anche al primo impianto.
L’OE oggi ha raggiunto una quota del fatturato pari al 35%, mentre l’aftermarket il 65%.
Credo però che, oltre alla qualità del prodotto, un nostro valore aggiunto è quello della coerenza commerciale. Conosciamo le nostre potenzialità, ma anche i nostri ‘limiti’. Questo significa che non raccontiamo “favole” al cliente, se promettiamo anche solo verbalmente, lo facciamo, altrimenti se vediamo che non siamo in grado di soddisfare al 100% le esigenze dei nostri clienti, mettiamo subito in chiaro le cose. Non mi vergogno a dirlo, è la realtà. Detto questo, anche la qualità è necessaria e tutti i nostri prodotti sono sottoposti a severi test e controlli durante tutto il processo produttivo.
Qui nel sito produttivo di Campodarsego progettiamo e produciamo i ricambi, frutto di una profonda conoscenza del prodotto che vendiamo secondo le specifiche richieste del cliente.
Insomma, il percorso che stiamo seguendo e il nostro obiettivo è quello di fare la differenza tanto a livello di servizio quanto a livello di qualità, con una nostra identità e tutelando a tutti gli effetti il cliente.
Com’è quindi organizzato l’iter di lavoro per arrivare al prodotto finito? A quali test sottoponete i prodotti per accertarvi in pieno della loro qualità?
Studiamo e realizziamo alzacristalli di alta qualità e di ultima generazione per automobili e veicoli industriali. Grazie ai nostri tre marchi (Opzional, Autolift e Elewind), inoltre, riusciamo a far conoscere e riconoscere il nostro prodotto sul mercato mondiale. I nostri meccanismi sono stati progettati per essere compatibili a tutti gli autoveicoli, anche i più recenti, specificando codice, marca, modello, durata, riferimento originale, porta e lato per installazione.
Per garantire sempre una migliore qualità, invece, internamente facciamo dei test di oltre 40.000 movimenti di apertura/chiusura, grazie ai nostri banchi automatici di collaudo, ed esternamente ci appoggiamo a laboratori certificati per prove di nebbia salina, climatica, vibrazioni e compatibilità elettromagnetica.
In poche parole, dalla progettazione al prodotto finito, ogni fase è seguita con cura e competenza da parte di tutti i nostri ingegneri e tecnici.
Com’è composta attualmente la gamma?
Per soddisfare le esigenze del mercato, investiamo costantemente nel continuo aggiornamento della gamma. Pensi che mediamente all’anno introduciamo 40 nuovi modelli di alzacristalli che a loro volta si suddividono in tre categorie: solo meccanismo, con motore e con centralina confort.
In dettaglio produciamo circa 250.000 alzacristalli all’anno. Un numero che continua a crescere di anno in anno a due cifre percentuali. Nello specifico in aftermarket gestiamo oltre 1.300 codici, in OE invece, abbiamo circa una cinquantina di referenze.
Quale consiglio si sente di dare a un’officina che si appresta a installare un alzacristallo?
L’alzacristallo è sicuramente un componente delicato e va installato con cura. Quello che mi sento di dire agli autoriparatori è di non scendere a compromessi con il prezzo. Non sempre un prezzo conveniente significa di buona qualità. Sul mercato c’è un po’ di tutto, capita di vedere alcune aziende che importano ricambi dai paesi asiatici che possono inficiare su due elementi: qualità e sicurezza.
Inoltre, è importante ridurre al minimo le perdite di tempo, quindi consigliamo di seguire attentamente le istruzioni di montaggio che trovate assieme al prodotto. Insomma, l’autoriparatore deve prestare attenzione a quello che compra, considerando sempre il made in Italy, perché in caso di rottura sarà lui in primis a rispondere della garanzia del prodotto e della manodopera.
In ogni caso siamo a completa disposizione per qualsiasi problema di montaggio o eventuali chiarimenti sulle applicazioni. Vogliamo essere un partner fedele per tutti, e il mercato ce lo riconosce.
Qual è ad oggi la vostra presenza sul mercato? In quali paesi esportate?
Politecnica 80 è da sempre un’azienda propensa all’internazionalizzazione e che vuole ampliare i propri orizzonti. Per la distribuzione dei nostri prodotti ci appoggiamo a distributori a livello regionale o nazionale ed esportiamo in tutta Europa, ma usciamo anche al di fuori dei confini europei.
Ci teniamo a seguire una politica commerciale chiara e leale, non dimenticando mai il fattore qualità, un aspetto a cui teniamo molto. Anche all’estero ci riconoscono ed apprezzano la nostra gamma certificata secondo le norme ISO 9001 e ISO TS 16949 per i prodotti di primo impianto.
Per concludere, quali sono i progetti futuri a medio e lungo periodo?
Senz’altro proseguire su questo trend di crescita. Abbiamo ottime ambizioni per il futuro e porteremo avanti i valori che ci hanno contraddistinto sul mercato come: qualità, servizio e coerenza commerciale.
Senza ombra di dubbio continuerà l’ampliamento di gamma con nuovi modelli. Credo fortemente che, dopo tutti questi anni di attività, ci ha premiato il fatto di essere un’azienda che costantemente investe in tecnologia, continueremo a portare avanti con ambizione, i nostri progetti, nuove tecnologie e nuove parti elettroniche.
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