Specializzata nel settore degli alzacristalli, Algo sta affrontando un processo di trasformazione e miglioramento orientato al servizio al cliente. Ne parliamo con Guglielmo Iodice, alla guida dell’azienda dallo scorso dicembre.
Guglielmo Iodice arriva da una consolidata esperienza automotive, maturata nell’ambito di Fiat Chrysler Automobiles, in particolare negli ultimi tempi come amministratore delegato di Comau Messico, dove ha avuto modo di affinare le sue competenze e capacità organizzative.
In una chiacchierata con Iodice abbiamo cercato di capire quali sono i nuovi obiettivi di questa storica azienda del settore alzacristalli e come si stanno muovendo per raggiungerli.
Partiamo dall’inizio: come è arrivato in Algo e con quali obiettivi?
La premessa è che Algo è una realtà composita, formata da più aziende (tra le quali Miraglio) che operano anche a livello internazionale e dunque va considerata sempre più come un gruppo. Ricordiamoci che Algo riunisce sotto di sé ben cinque sedi logistiche e produttive, di cui quattro sono in Italia e una in Polonia, e dunque ha la necessità di creare una profonda sinergia fra realtà anche diverse.
Dal 2015 Algo è proprietà di un fondo che sta spingendo per la crescita dell’azienda e che dunque ha cercato una figura professionale, con una forte esperienza internazionale e organizzativa, che potesse traghettare il gruppo verso una nuova realtà.
Quali sono dunque i principali obiettivi di questa trasformazione?
Sintetizzando ci poniamo due obiettivi: la crescita, tanto per i mercati europei dove già ricopriamo un ruolo di primo piano, quanto per quelli dove siano ancora poco presenti (Americhe e Asia), e un maggior orientamento al cliente con l’implementazione di servizi e prodotti.
Detta così sembra una cosa quasi scontata, ma solo l’aggiornamento costante di gamma, che è alla base della nostra capacità di essere vicini al mercato ed è un fattore critico di successo, richiede un notevole investimento in termini di risorse, tecnologie e quant’altro. Tanto per fare un esempio solo nel 2016 abbiamo incrementato l’offerta con 180 nuovi modelli di alzacristalli. Teniamo presente che il fatturato Algo per il 75% circa arriva dal comparto aftermarket, il che significa che dobbiamo investire molto nel primo impianto per avere le competenze tecnologiche da riversare sul mercato del ricambio a tutto tondo, quindi a livello di qualità del prodotto ma anche di offerta completa, per rispondere e anticipare le richieste del mercato.
Quali sono le tappe fondamentali per la trasformazione del gruppo?
Stiamo ridisegnando un po’ tutti i vari aspetti della vita aziendale, grazie anche alla collaborazione con una società esterna – la Kaizen Institue - che ci sta aiutando a ottimizzare tutti i nostri processi, in un’ottica di miglioramento continuo e di centralità del cliente.
Il nostro intento, infatti, è quello di essere sempre più vicini al mercato e trovare soluzioni che ci permettano di facilitare i contatti e il servizio. Per questo, ad esempio, stiamo spingendo sul web e abbiamo fatto importanti investimenti in questo senso. Abbiamo deciso di utilizzare la piattaforma di Tec Alliance, che ci permette di avere più servizi (dall’e-commerce al catalogo online) ed è ampiamente nota, quindi rappresenta uno strumento di grande vicinanza al mercato. Questo ci impone anche un certo rigore e trasparenza, oltre che tempestività, nell’aggiornamento del catalogo e delle giacenze.
Un’altra tappa molto importante della nostra riorganizzazione, sempre focalizzata sull’efficienza “customer oriented”, è quella legata al flusso di lavoro e alla logistica. Abbiamo necessità di creare sempre più sinergie fra i diversi siti, portando tutti a un elevato livello di ottimizzazione delle risorse e delle strutture, sempre nel rispetto delle singole “vocazioni”. Mi spiego meglio: siamo l’unico produttore di alzacristalli e maniglie che ha più fabbriche, e i diversi stabilimenti hanno tradizioni produttive e competenze specifiche. Noi vogliamo valorizzare le specificità di ciascuno e portarli a operare in perfetta sinergia, per ottenere un miglioramento di tutti e di conseguenza del gruppo.
Recentemente abbiamo lavorato sul magazzino di Albavilla (la sede storica di Algo) per ottimizzare il flusso logistico a vantaggio di una maggior velocità di consegna e di un’evasione ordini più completa e con minor possibilità di errore.
A fronte di questo rinnovamento generale, cambierà qualcosa nel vostro approccio al mercato e in particolare a quello italiano?
Come dicevo, gli obiettivi di crescita ci porteranno sicuramente a implementare servizi e assortimento dei prodotti, ma senza andare a cambiare il nostro approccio. Continueremo a lavorare con tutti i nostri marchi e nel pieno rispetto della filiera, consolidando la nostra partnership con i distributori (attualmente siamo partner di almeno otto dei primi dieci big player del nostro mercato) e andando anche a stringere nuovi accordi.
In particolare, pur spingendo verso la conquista di nuove quote di mercato a livello internazionale, manterremo un forte presidio nel nostro paese sia in termini di presenza di risorse umane dedicate, sia di supporto tecnico. Il nostro personale, con due figure commerciali dedicate ai diversi marchi, collabora strettamente con i distributori, offrendo una vera e propria consulenza sul prodotto, spiegandone in dettaglio le caratteristiche costruttive, gli ampliamenti di gamma e i servizi a disposizione del cliente.
Questa è un approccio oramai consolidato e molto apprezzato dal mercato, che ci permette anche di fare delle analisi precise sulle esigenze, le trasformazioni in atto e le aspettative latenti.
In piena “filosofia Kaizen”, infatti, la base del nostro operato è il cliente con le sue aspettative. Nel concreto, per fare un esempio, abbiamo elaborato e realizzato due diversi flussi di lavoro per il confezionamento prodotti, perché i clienti sono diversi fra di loro e la nostra risposta deve essere diversa, altrimenti, gioco forza, ciò che rappresenta un’efficienza per qualcuno è un’inefficienza per qualcun altro. La sfida al miglioramento continuo è proprio quella di saper dare lo stesso livello di qualità nel servizio, ma con metodi e soluzioni diverse, quasi “personalizzate”. In questo senso, come azienda, dal management a tutti i dipendenti, abbiamo dovuto fare un salto di qualità nel nostro metodo di lavoro e stiamo anche investendo in personale giovane, che possa contribuire a questa trasformazione portando una nuova mentalità in azienda.
Tutto questo, ovviamente, con il presupposto che il prodotto stesso deve essere di elevata qualità.
Quali sono secondo lei le tre caratteristiche che vi distinguono come azienda e rappresentano i punti di forza che danno un valore aggiunto al mercato?
Innanzitutto Algo è un vero e proprio sviluppatore di prodotto, ciò significa che abbiamo una conoscenza totale del prodotto, che possiamo trasmettere al mercato.
In secondo luogo abbiamo una conoscenza profonda del settore aftermarket e delle sue dinamiche, per cui siamo in grado di rispondere velocemente alle richieste e lavoriamo molto sull’aggiornamento di gamma.
Infine, dato che siamo anche fornitori di primo impianto, abbiamo una competenza tecnologica molto forte, che riversiamo totalmente sul prodotto aftermarket.
Per fare un esempio, noi abbiamo analizzato a fondo i nostri competitor a livello internazionale e conosciamo bene i loro prodotti, in particolare quelli asiatici. Le schede tecniche che abbiamo realizzato ci permettono di affermare che in questo settore c’è ancora una notevole differenza nella qualità dei prodotti e il nostro obiettivo è quello di essere sempre un passo avanti in termini di qualità, tecnologia e innovazione. In questo senso, la collaborazione con i produttori OE ci avvantaggia e la sfida con il competitor è una sfida a migliorarci, a tutto vantaggio poi del cliente aftermaket.
Il gruppo Algo in cifre Il core business del gruppo Algo è il settore dell’Indipendent Aftermarket (IAM), che realizza il 75% del fatturato, mentre il 25% viene sviluppato nel canale OE; il gruppo offre una gamma completa di prodotti per auto, veicoli commerciali e truck, tutti realizzati nei suoi cinque stabilimenti; queste le cifre: > Oltre 1.700.000 pezzi/anno di alzacristalli prodotti > Oltre 600.000 pezzi/anno di maniglie e chiusure prodotte > Oltre 200 nuovi codici introdotti ogni anno > Oltre 95% di copertura del parco circolante europeo |
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