Due giornate all’insegna dell’analisi dei risultati aziendali per delineare futuri obiettivi e strategie. Per continuare a crescere ed essere competitivi sul mercato, Mec Diesel di Torino entra nella famiglia di FIR. Siamo stati a Candiolo (TO) al primo meeting di incontro; vediamo cosa è emerso.
Una mossa con cui FIR mira a diventare un fornitore di servizi a tutto tondo, non solo nei confronti degli associati, ma anche del mercato, proponendosi come punto di riferimento per tutto ciò che è tecnicamente importante. Le basi sono state gettate e ora FIR è pronta a ragionare insieme non a un fornitore, ma a un partner giovane, dinamico e che ha voglia di mettersi in gioco. Vediamo, in sintesi, cosa è emerso durante il meeting.
La strada giusta…
“Siamo soddisfatti del percorso che stiamo seguendo, siamo orgogliosi delle nostre attività e abbiamo la voglia e la grinta di continuare su questa strada”, così ha esordito Alice Celegato, presidente FIR. A lei il compito, durante il meeting, di fare il punto della situazione e di aggiornare la platea sugli ultimi progetti. L’attività di FIR, infatti, si sta avviando verso una precisa direzione, che richiede di reimpostare la comunicazione verso i soci e le officine. In sintesi: l’autoriparatore deve riconoscere il marchio sul mercato in tutti i suoi pregi. Molteplici sono, infatti, i servizi e le strategie che FIR sta mettendo a disposizione dei clienti: prima di tutto il nuovo portale, ma anche l’ampliamento del pannello dei fornitori, fino ai corsi di formazione come, per esempio, quello sui cambi automatici grazie al supporto di Motul.
FIR: oggi diamo i numeri
La parola è poi passata ad Alessandra Zagni e Luca Morini, entrambi consiglieri FIR che, elaborando i risultati di un questionario online rivolto gli associati, hanno condiviso gli ultimi aggiornamenti e i numeri raggiunti dalla Federazione. Ciò che è lampante è la crescita continua di FIR: stando agli ultimi dati, il fatturato totale ha raggiunto i 227 milioni di euro, la superficie totale delle aziende è di 1.471.584 mq e 1.968 sono gli addetti. Insomma, con questi numeri FIR ribadisce e conferma il suo motto: “La competenza del singolo, la forza del gruppo”.
Un ulteriore spunto di riflessione deriva da un dato di fatto: il rettificatore non è più solo motore. Oltre ai 28.000 motori rettificati, infatti, sono stati trattati 21.204 cambi manuali, 5.852 automatici, 112.410 testate e 52.659 turbocompressori.
E il target? Il rettificatore sta diventando sempre più un punto di riferimento sul mercato, tanto che i clienti della Federazione sono così suddivisi: 66% meccanici, 15% privati, 10% pubblica amministrazione, 5% flotte e 4% saloni. Per concludere: il mercato richiede sempre più un prodotto finito e maggiore attenzione al cliente. Lo dimostra il fatto che, ad esempio, per servire clienti esigenti come le flotte, bisogna pensare sì al prodotto, ma anche ai servizi; bisogna strutturarsi, scegliendo partner giusti e al momento giusto.
Mec Diesel: mi presento
L’attività di Mec Diesel può essere così sintetizzata: “entrano problemi ed escono soluzioni”. Un credo a cui si inspira fortemente la policy dell’azienda torinese, che dal 1983 opera nell’aftermarket indipendente come fornitore di parti di ricambio motore. Nata inizialmente per soddisfare le esigenza del mercato di reperire motori e parti di ricambio per applicazioni Iveco/Fiat/CNH per veicoli commerciali leggeri, autocarri e autobus, oggi Mec Diesel si presenta al mercato con tre magazzini in Italia, 12 in Romania e sei in Bulgaria, decine di migliaia di ricambi a magazzino pronti ad essere spediti ogni giorno con vettori nazionali e internazionali, 50.000.000 di euro di fatturato, uno staff giovane (età media di 37 anni) e un nuovo e-commerce completo dal punto di vista delle informazioni, ma semplice di utilizzare. Ma la peculiarità di quest’azienda va anche vista dall’attenzione ai dettagli; per questo ha deciso di rinnovare la grafica e la qualità del packaging, per garantire maggiore visibilità del marchio Mec Diesel.
I valori del successo
Determinazione, dedizione, passione: questi alcuni dei valori che hanno spinto Mec Diesel a ripartire, a puntare ora più che mai sulla comunicazione e farsi conoscere ancora di più sul mercato. “Abbiamo voglia di fare, di cambiare, di metterci in gioco: da qui l’idea di sposare la linea di FIR. Con la Federazione c’è la volontà di entrare in stretta relazione con i rettificatori italiani. Il motore è il cuore del nostro settore e, avvicinandosi ai rettificatori, Mec Diesel si allea con i massimi esperti del motore. Non vogliamo più essere riconosciuti come Iveco e autocarro, oggi siamo molto di più e ci poniamo come obiettivo di raggiungere le 100.000 referenze a magazzino entro il 2020 e di cercare continuamente nuove leve”, conclude la dirigenza dell’azienda.
La parola a Luca Morini, vicepresidente e consigliere FIR
“In un mercato di nicchia come il nostro, noi di FIR, siamo ‘tanta roba’: 28.000 motori trattati su 100.000 nel mercato aftermarket è un numero ragguardevole, senza considerare, appunto, che valiamo 227 milioni di euro. Con questi numeri possiamo ragionare con i grandi gruppi ricordandoci di far valere sempre le nostre abilità e potenzialità.
In questo momento il mercato richiede un cambiamento radicale: siamo chiamati a delle sfide e a continui investimenti in know-how, in nuove leve e attrezzature. Partendo da questi presupposti possiamo influenzare il mercato, collaborando sempre con i nostri partner, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Come FIR, infatti, dobbiamo ragionare con i primi della classe e trovare obiettivi, strategie e punti di contatto con loro. Con Mec Diesel abbiamo trovato un vero partner in cui abbiamo trovato persone che sanno fare il loro mestiere, prodotti di qualità e grandi potenzialità di crescita”.