È attivo dai primi di marzo il nuovo magazzino automatico Autostore di Malò; siamo stati a San Giuliano Milanese (MI) per conoscere più da vicino questo innovativo deposito.
La parola “investimento” suona molto famigliare alla milanese Malò, la quale prima di scommettere e puntare sul nuovo magazzino automatico Autostore, di cui parleremo a breve, ha sempre focalizzato l’attenzione sulla gamma cercando di porre la società in un contesto di vera alternativa, rispetto ai produttori e distributori “monoprodotto”, con un rapporto di qualità prezzo interessante per il ricambista.
Con più di 70 anni di storia alle spalle, oggi Malò sa come muoversi, sa su cosa puntare: il servizio. Confrontandoci con Giorgio Marsano, AD di Malò, e Paolo Barbazza, vicedirettore generale, abbiamo analizzato lo stato di salute dell’azienda oggi, gli obiettivi a breve/medio termine, un commento a queste trasformazioni del mercato aftermaket, ma soprattutto un commento da chi il magazzino automatico Autostore di San Giuliano Milanese lo ha visto “crescere”. Ma andiamo con ordine.
Autostore: un investimento a servizio delle filiali
Era il 2013 e i responsabili dell’azienda erano a una fiera di logistica a Düsseldorf, in Germania, e quando per la prima volta videro il magazzino automatico in azione fu subito una sorta di colpo di fulmine. Dopo un anno di attente analisi, nell’ottica di continuo miglioramento ed espansione dei propri servizi ai clienti, Malò ha affidato alla svizzera Swisslog la realizzazione del magazzino automatico Autostore.Un investimento senz’altro importante per l’azienda, pensato per venire incontro ai clienti, alle loro esigenze e per servirli nel minor tempo possibile: ottimizzando gli spazi, infatti, Malò è riuscita a stivare 5.000 mq di materiale a scaffale in 800 metri con una velocità di picking che, volendo, consente di inviare il famoso pallet tutti i giorni a ogni sede periferica.
Alcuni dei principali benefici? Senz’altro una notevole riduzione sia dei tempi di consegna sia della possibilità di errore nella realizzazione dell’imballo.
La soluzione adottata oggi è basata su un innovativo sistema modulare per lo stoccaggio e il picking a elevata densità, che permette di recuperare fino al 40-60% dello spazio occupato dalle aree dedicate alle corsie e all’handling.
Uno dei principali punti di forza di Autostore, infatti, oltre alla modularità, è quello di sfruttare tutta la superficie disponibile in maniera efficiente, trasformando gli spazi sprecati in stoccaggio e moltiplicandone quindi la capacità di due, tre o anche quattro volte.
Autostore, inoltre, ha anche il vantaggio di potersi facilmente integrare in edifici già esistenti, nonché di essere compatibile con altezza ridotte, rimanendo in grado di raggiungere prestazioni di prelievo assai elevate.
Il magazzino automatico stiva 31.000 cassette impilate su colonne di 24 piani che per adesso contengono circa 22.000 codici, e da 22 “robot” in continuo movimento che lavorano 20 ore su 24.
Da segnalare, infine, che si tratta di una soluzione studiata per la media e bassa movimentazione, dove sono richiesti numerosi prelievi per poche quantità di prodotto, mentre la gestione della alta movimentazione continuerà a essere con linee aeree e convogliatori gestiti dal personale.
Obiettivo: essere un’alternativa
Gli investimenti dell’azienda negli ultimi anni, prima del magazzino, sono sempre stati mirati all’aumento della gamma e alla ricerca di fornitore giusti. L’obiettivo da sempre perseguito è quello di porre la società in un contesto di vera alternativa, con un rapporto qualità/prezzo interessante e competitivo.“Da sempre cerchiamo di mettere sotto il cappello del nostro marchio quanti più prodotti possibili per creare un’offerta, anche a livello di servizio, il più completa possibile. Per fare questo, infatti, selezioniamo i fornitori, studiamo il packaging per rendere il prodotto ancor di più accattivante. Insomma, seguiamo tutti i processi nei minimi dettagli a 360 gradi”, ha dichiarato Giorgio Marsano.
Non fermarsi mai…
Visti anche gli ultimi movimenti che hanno interessato il mercato aftermarket Malò è convinta che per essere sempre competitivi è necessario offrire qualcosa di alternativo, continuare ad ampliare la gamma e mettere in condizione il cliente di trovare sempre il ricambio richiesto (Malò nel giro di cinque anni è passata da 28.000 a 65.000 codici).“È la strada giusta: siamo consapevoli di avere un marchio forte e una rete distributiva efficiente. Ma non dobbiamo fermarci, dobbiamo continuare a crescere costantemente”, ha concluso Paolo Barbazza.
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