Il nostro è un settore con una scarsa rappresentanza femminile, specie nelle figure apicali. Per questo la notizia che Adele De Paulis sia diventata il nuovo presidente Asso Ricambi è a prescindere una buona notizia. Una presidenza che sarà caratterizzata da tre aspetti fondamentali: il gruppo, la progettualità e la tecnologia.
Ma se la forza viene proprio da questo spirito stupisce invece la cortesia con cui è solita approcciarsi alle persone, una cortesia che le ha permesso, tra le altre cose, di diventare il nuovo presidente di Asso Ricambi. Ma cosa cambierà nel Consorzio? Abbiamo incontrato Adele De Paulis nella sede milanese del Consorzio, per capire quale sarà il futuro di questo gruppo.
Una donna a capo di Asso Ricambi, perché si è candidata a questo ruolo?
Sono entrata nel Consorzio solo a gennaio del 2014, quindi non posso dire di essere un membro storico. Tuttavia credo molto nei progetti di questo tipo e quando seleziono un progetto lo faccio sulla base dei contenuti. Oggi il programma Asso Ricambi è sicuramente uno dei più concreti sul mercato e proprio per questo all’epoca ho deciso di aderire.
Proprio il fatto che io creda nel gruppo, e nelle sue iniziative, ha fatto sì che negli ultimi tempi mi sia molto spesa per il Consorzio, ragion per cui, quando è mancato il nostro presidente Fumagalli ho sentito il dovere di continuare ciò che lui ha iniziato. Detto questo, sicuramente una donna evidentemente è un forte cambiamento, dovuto in primo luogo alla volontà del consiglio direttivo.
A proposito del suo ruolo, cosa cambierà nel consorzio con la sua guida?
Asso Ricambi è una realtà che ha dimostrato in questi anni di avere tutte le carte in regola per competere sul mercato. Non c'è necessità di cambiamenti radicali. E' importante lavorare con la stessa unità e con il medesimo entusiasmo, nel segno della continuità.
Il mio principale obiettivo, semmai, è quello di alzare un po’ l'asticella verso la progettualità: portare il Consorzio a essere sempre meno un mero gruppo di acquisto e sempre di più una realtà in grado di aumentare il business attraverso i progetti. Amiamo definirci, più propriamente, un gruppo di acquisto e di progetto.
Riguardo ai progetti cosa bolle in pentola?
Resteremo focalizzati sui tre progetti fondamentali del nostro gruppo: i nostri soci, i nostri servizi e lo sviluppo del business attraverso le nostre officine. Parlo evidentemente dei progetti e-Procurement, Asso Academy e Asso Service.
L’e-Procurement, fresco di premio GiPA Italia nell'ultima edizione di Autopromotec, permette di migliorare la redditività degli associati. A livello di gruppo credo sia assolutamente necessario puntare sulle officine. Fornendo agli autoriparatori servizi sempre più efficienti, riusciremo a fidelizzarli alle nostre strutture. In questo ambito la formazione è fondamentale e sono particolarmente orgogliosa dell'impronta che abbiamo voluto dare alla nostra Asso Academy: non più solo formazione tecnica ma anche di management. In un periodo così complesso come quello che sta attraversando il mondo dell’aftermarket è importante avere una propria visione del mondo per capire come orientarsi e quali scelte strategiche mettere in campo oggi per essere competitivi domani.
Progetti che richiedono la partecipazione di tutti i soci, come si fa a tenere unito un gruppo?
Nel nostro Consorzio cerchiamo solo persone motivate. Tuttavia è chiaro che ci vuole un forte impegno. Anni di gruppi di acquisto hanno abituato molti operatori a ragionare solo in termini di divisioni di royalties.
Noi, invece, riteniamo che sia molto più importante lavorare sulla vendita piuttosto che sulle fee in acquisto, che possono essere meglio impiegate per accrescere le vendite. Per questo agli associati chiediamo molto in termini di responsabilità, impegno e partecipazione nel Consorzio. Abbiamo un modello di “governance” implementato alcuni anni fa e in continuo miglioramento che premia gli associati più virtuosi tenendo conto della loro partecipazione e fidelizzazione alle attività commerciali. In queste settimane stiamo esaminando un nuovo modello di redistribuzione di una parte delle risorse che tenga conto della partecipazione di ogni associato in termini qualitativi e quantitativi a tutti i programmi del Consorzio. Credo sia una strada da percorrere, se vogliamo rimanere coesi ed impegnati, per “entrare nel futuro”.
Il mondo dell’aftermarket italiano sembra sempre più preso di mira da grandi gruppi di distribuzione internazionali, quale sarà il ruolo di Asso Ricambi nello scenario futuro?
L’aftermarket sta vivendo un forte cambiamento e, ad oggi, non è ancora chiaro cosa accadrà domani. Tuttavia stiamo valutando tutte le opzioni. Stiamo dialogando con alcuni gruppi internazionali cercando di capire quale potrebbe essere il nostro ruolo.
Di una cosa però siamo certi: qualunque sarà questo ruolo, non sviliremo le nostre peculiarità.
Quali sono gli obiettivi per il futuro?
Sicuramente aumentare il numero di officine Asso Service e incrementare il volume di affari che viene gestito centralmente dal Consorzio. Nonostante i risultati eccellenti che abbiamo registrato negli ultimi anni, infatti, c’è un potenziale in grado di rendere Asso Ricambi una delle maggiori realtà italiane. Per farlo, però, abbiamo bisogno di tutti i nostri associati.
Un’ultima domanda personale, come si gestisce un’attività come quella di presidente di Asso Ricambi?
Con molta fatica, molto impegno e grazie anche all’importante supporto dei miei collaboratori. Oltre alla mia attività lavorativa quotidiana per la gestione dei miei punti vendita, infatti, partecipo ad assemblee, riunioni e svolgo una costante attività di report. La fortuna di Asso Ricambi è però quella di avere un gruppo dirigenziale molto valido e di cui tutti hanno piena stima e fiducia.
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