Articoli | 02 February 2018 | Autore: Osservatorio Revisione Veicoli

Revisioni: ancora tre anni difficili, poi il boom!
Ancora recessione nel 2018, poi stagnazione nel 2019 e 2020 ma, dal 2021, la crescita sarà esplosiva. Ma solo per chi, nel frattempo, si sarà organizzato.
Partiamo con buone notizie: nel 2021 assisteremo a un boom delle revisioni. Ma prima ci aspettano ancora tre anni non facili. A dirlo sono i dati, che proviamo ad analizzare insieme. Nel grafico 1, la linea rossa indica le revisioni autoveicoli dal 2007 al 2017, gli ultimi dieci di vent’anni di crescita ininterrotta. Poi, a settembre 2016, la curva ha bucato la linea inferiore del canale e ha iniziato a muoversi lateralmente.



Per la prima volta un anno dispari ha chiuso sotto all’anno dispari precedente: la differenza tra il 2017 e il 2015 è stata di circa 151.000 revisioni in meno.
La linea gialla indica le radiazioni dal 2007 al 2017. Da marzo 2010 ad aprile 2012 erano precipitate a causa della crisi che stava investendo il mercato del nuovo per poi risalire, in modo forzoso, sino ad aprile 2013, sulla spinta della “caccia all’evasore”, apertasi con la famosa retata della GdF di Natale 2011 di Cortina d’Ampezzo, che spinse migliaia di italiani a liberarsi delle auto di lusso per evitare di finire nel mirino del fisco.
Malgrado l’intensificarsi della crisi dell’auto, le radiazioni non calarono, ma rimasero superiori all’immatricolato sino ad agosto 2014. Quindi diminuirono un po’ per poi muoversi lateralmente, leggermente verso l’alto. La curva non lo mostra chiaramente ma, da settembre 2017, il tasso di crescita delle radiazioni ha ripreso a salire e questo è un fatto importante per chi fa revisioni dato che, al crescere delle radiazioni, le revisioni calano.

La linea blu, infine, rappresenta le immatricolazioni e, a differenza delle curve precedenti, è traslata verso destra di quattro anni. Questo perché l’impatto dell’immatricolato sulle revisioni, come è noto, avviene quattro anni dopo, in occasione della prima revisione.
Per capirci meglio, gennaio 2007 riporta le immatricolazioni di gennaio 2003, e così via.
L’andamento a scatti della linea blu nella parte sinistra del grafico, sono le immatricolazioni spinte degli ecoincentivi alla rottamazione dei governi Prodi e Berlusconi.
L’avvallamento in basso a destra, rappresenta il picco della recessione del mercato del nuovo: da settembre 2012 ad agosto 2014. Questi anni si sono scaricati ovviamente quattro anni dopo sul mercato della revisione, dando il via alla recessione a settembre 2016 e continueranno a impattare per tutto il primo semestre 2018.

Il 2018 sarà duro ma poi le cose migliorano

Nella seconda metà del 2018 il potenziale di revisionato aumenterà; purtroppo, anche le radiazioni aumenteranno, mandando in negativo il mercato per il secondo anno consecutivo (come il 2017 sul 2015, anche il 2018 sarà inferiore al 2016).
La causa potrebbe essere questa: per tenere volumi e quote, case auto e concessionari da anni “drogano” il mercato con migliaia di KM Zero e Demo; nel solo 2017, sono state ben 335.000.
Molti analisti prevedono che, quest’anno, i concessionari ricorreranno a pesanti campagne promozionali a favore di privati e aziende, per smaltire gli enormi volumi di veicoli giacenti sui piazzali.
Ciò significa che verrà ritirato in permuta qualsiasi automezzo, in qualunque condizione. L’invendibile sarà esportato, i rottami saranno demoliti e tutto ciò farà salire le radiazioni.
Il saldo tra i volumi della linea blu e quelli della linea gialla rimarrà negativo anche nel 2019 e, pertanto, il revisionato sarà ancora in calo.
Verso agosto 2019 la situazione potrà cambiare: tutto l’immatricolato accumulatosi negli anni (circa 673.000 unità a fine 2017) arriverà progressivamente nei centri di revisione e sarà in quantità superiore alle radiazioni, riportando il saldo in positivo e spingendo il mercato fuori dalla recessione.
Come mostra il grafico 2, saremo ancora in recessione nel 2018, poi in stagnazione sino al 2020 ma, nel 2021 le revisioni schizzeranno a livelli mai visti prima, oltre i 14,8 milioni.



Ci sarà “solo” un problema: nel 2021 i centri saranno probabilmente più di 9.600 e, quindi, il volume medio procapite sarà di 1.530 revisioni all’anno, pari ai volumi attesi nel 2018.
In pratica, un paradosso: espansione a livello nazionale ma ancora recessione a livello individuale.
Solo chi avrà saputo cambiare strategie e tattiche commerciali in questi tre anni, magari associandosi con altri, potrà beneficiare di questa abbondanza; tutti gli altri continueranno a sopravvivere.
 
L’approfondimento è disponibile all’indirizzo www.osservatoriorevisioneveicoli.com
 

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