Se le attività dell’export rappresentano uno dei due piatti della bilancia commerciale per un’azienda, ecco che ad Automechanika si presenta ufficialmente un nuovo player che si colloca sul mercato internazionale per canalizzare le attività di export dei distributori europei: Amerigo International.

Come spiega Olivier van Ruymbeke, presidente di Amerigo International e del distributore francese Automotor France, ideatore del progetto: “vogliamo essere come Amerigo Vespucci: non chi per primo è arrivato nel Nuovo Mondo, ma colui che per primo capisce che si tratta di un nuovo continente e lo guarda con occhi diversi.”

In concreto, i paesi emergenti verso cui si vuole esportare devono essere considerati nelle loro peculiarità e caratteristiche e la sfida di Amerigo International è quella di far combaciare per ciascun mercato le aspettative e le esigenze dei fornitori e degli importatori locali, trovando modalità ad hoc.
Per fare questo Amerigo International ha convogliato le attività di 22 soci, che devono condividere decisioni e soluzioni. La strategia di base è limitare il numero di marchi, selezionando al massimo due o tre brand per ogni linea di prodotto e coinvolgere i fornitori nelle diverse attività. Ad esempio, molti dei fornitori sono componentisti OE che non sono conosciuti in aftermarket e Amerigo International può fungere da acceleratore di business, sviluppando relazioni commerciali e offrendo un catalogo dedicato e “personalizzato” sulle necessità reali del paese di riferimento (ad esempio attraverso la selezione dei codici OE per quel mercato).

Per il momento Amerigo International vuole rimanere entro un numero circoscritto di soci, massimo 30, così da consolidare al meglio le attività. Questi sono tendenzialmente aziende che fatturano tra i 5 e i 60 milioni di fatturato e che non appartengono ad alcun gruppo. Soci e fornitori sono legati da un contratto di tre anni, con possibilità di rinnovo.