Il mese di settembre in Europa chiude con il segno meno: -23,4%. Le cause sarebbero riconducibili all’entrata in vigore della normativa WLTP. Crollano tutti i paesi principali, compresa l’Italia (-25,4%).
Più in dettaglio, nei primi nove mesi, il segno è positivo per la Spagna (+11,7%), Francia (+6,5%) e Germania (+2,4%), presentano una flessione, invece, Italia (-2,8%) e Regno Unito (-7,5%).
Un crollo, quello di settembre, che non sorprende, spiegato così da Aurelio Nervo, il presidente di ANFIA: “La flessione a due cifre registrata a settembre non è una sorpresa: l’introduzione, da inizio mese, del nuovo test di omologazione WLTP per tutte le nuove vetture immesse sul mercato e, quindi, dell’obbligo di immatricolare esclusivamente vetture dotate di un propulsore Euro 6C e 6D temp - infatti, ha causato un’impennata delle immatricolazioni ad agosto (+29,8%), ovvero un’anticipazione degli acquisti. Molti Paesi europei hanno quindi riportato contrazioni a due cifre a settembre, inclusi i cinque major market: Germania -30,5%, Italia -25,4%, Regno Unito -20,5%, Spagna -17% e Francia -12,8%. Nel mese, il mercato complessivo di questi cinque Paesi risulta in flessione del 22,3% e rappresenta il 78,5% del totale immatricolato in Europa”.
Italia: settembre in calo, -25,4%.
Crescono auto ibride ed elettriche
In Italia, le immatricolazioni totalizzate a settembre si attestano a 124.976 unità (-25,4%). Questo risultato fa seguito ad un trimestre estivo dai volumi insolitamente alti, per il motivo già citato. Per interpretare correttamente questa discontinuità è opportuno confrontare l’andamento del terzo trimestre 2018 con lo stesso periodo del 2017, da cui emerge una contrazione decisamente più contenuta: -6,9%.La situazione, comunque, è destinata a normalizzarsi nel quarto trimestre del 2018 con lo smaltimento degli stock di auto Euro 6B. Nei primi nove mesi del 2018, le immatricolazioni complessive ammontano a 1.491.261 unità, con un decremento del 2,8% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2017.
Guardando al mercato per alimentazione, a settembre crescono solo le immatricolazioni di auto ibride ed elettriche, a fronte di un forte calo delle auto diesel (-38% nel mese e -9% nel cumulate), con una quota di penetrazione del 47,6%, la più bassa da marzo 2010 (era del 38,4%). In flessione del 6% le auto a benzina nel mese, mentre il cumulato da inizio anno mantiene il segno positivo (+2%) e la quota mensile (39%) è la più alta da febbraio 2012.
Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano il 13,4% del mercato di settembre, dove registrano un calo del 12%, mantenendo invece un segno positivo nei primi 9 mesi (+14%). Diminuiscono sia le auto a GPL (-24% nel mese e -3% nel cumulato), sia quelle a metano (-63% nel mese, riducendo la crescita tendenziale a +40%). Il miglior andamento tendenziale è quello delle auto elettriche, a +167% nel mese e +150% nel progressivo 2018, ma con una quota ancora molto bassa: lo 0,4% (circa 500 immatricolazioni) a settembre. Infine, le auto ibride crescono del 29% nel mese e del 33% nel cumulato. Auto elettriche e ibride insieme, toccano la quota record del 6,6% a settembre.
Le marche italiane hanno registrato, in Europa, 61.882 immatricolazioni nel mese di settembre (-31,4%), con una quota di mercato del 5,5%. Nel periodo gennaio-settembre, le immatricolazioni delle marche italiane ammontano a 825.377 unità (-0,7%) con una quota del 6,7%. Risultato positivo per i marchi Jeep (+66,8%) e Alfa Romeo (+7,6%).
Spagna a settembre: -17%
La Spagna totalizza 69.129 immatricolazioni a settembre, con un calo (-17%), su cui hanno influito, oltre all’anticipazione degli acquisti in estate grazie alle importanti promozioni di case e concessionari prima dell’entrata in vigore dei nuovi standard sulla misurazione delle emissioni, anche gli effetti di calendario (un giorno lavorativo in meno rispetto a settembre 2017).Nei primi nove mesi del 2018, i volumi complessivi si attestano a 1.042.672, con un incremento dell’11,7%, che supera le previsioni dell’Associazione spagnola dell’automotive ANFAC. Quest’ultima stima la chiusura del 2018 a +8,5%, il che significa ipotizzare un ultimo trimestre dell’anno con immatricolazioni in ribasso.
Il mercato di settembre vede in diminuzione tutti i canali di vendita, con una flessione particolarmente marcata per il noleggio (-43%), seguita da una contrazione del 17,7% per i privati e del 12,1% per le vetture aziendali. Queste ultime presentano l’aumento maggiore nel progressivo 2018 (+20,1%), a fronte del +8,2% riportato dal noleggio e del +8,4% nel canale dei privati.
Il mercato in Francia
In Francia, a settembre, si registrano 148.750 nuove immatricolazioni, con una flessione del 12,8%, che sale a -8,5% a parità di giorni lavorativi (20 giorni a settembre 2018 contro 21 giorni a settembre 2017).Il cumulato dei primi nove mesi del 2018 è di 1.662.682 unità, il 6,5% in più rispetto al periodo gennaio-settembre 2017, che aveva contato lo stesso numero di giorni lavorativi (188).
Il mercato dell’usato, secondo le stime di CCFA, registra 460.095 unità a settembre, con una variazione negativa dello 0,1% rispetto allo stesso mese del 2017. Nel periodo gennaio-settembre 2018, i volumi complessivi si attestano a 4.259.312 unità, con un calo dell’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
A settembre, la quota delle auto diesel sul totale immatricolato è del 36%, mentre sfiora il 40% nei primi nove mesi dell’anno, contro il 47,8% dell’anno 2017 (era del 67% nel 2013). Nel periodo gennaio-settembre 2018, la quota delle immatricolazioni di auto a benzina si attesta al 54,2% (47,3% nello stesso periodo del 2017), per le auto ibride è del 4,6% (3,7% un anno fa), di cui le ibride ricaricabili rappresentano lo 0,65% (0,5% un anno fa).
Le vetture elettriche sono l’1,2% del totale immatricolato nel progressivo 2018, come nello stesso periodo del 2017, mentre le vetture a gas (benzina-GPL e benzina-metano) rappresentano lo 0,1% (0,03% un anno fa).
In Germania: il crollo in linea con le previsioni
Nel mercato tedesco, sono state immatricolate a settembre 200.134 unità. Alla flessione del 30,5% nel mese, su cui ha pesato la distorsione di cui si è già detto, hanno contribuito anche gli effetti di calendario, con un giorno lavorativo in meno rispetto a settembre 2017. La contrazione registrata a settembre, comunque, è in linea con le previsioni dell’Associazione tedesca dell’automotive VDA. Nel periodo gennaio-settembre 2018, il mercato totalizza 2.673.418 unità (+2,4%).A settembre gli ordini domestici risultano in calo del 19% e nel periodo gennaio-settembre 2018 rallentano del 2% rispetto a un anno fa.
UK: il diesel cala, il benzina tiene…
Il mercato inglese, infine, a settembre totalizza 338.834 autovetture (-20,5%), circa 87.000 in meno rispetto a settembre 2017, sempre per via delle nuove normative entrate in vigore da inizio settembre. Visto che l’industria ha avuto a malapena un anno di tempo per adeguare al nuovo ciclo omologativo l’intera gamma delle vetture in vendita, l’associazione dell’automotive SMMT non si stupisce che ci siano stati colli di bottiglia e una stretta sulle forniture, così com’è accaduto anche negli altri maggiori mercati. Nei primi nove mesi dell’anno i volumi complessivi raggiungono 1.910.820 unità, con un decremento del 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2017.La contrazione del mese di settembre ha interessato tutti i canali di vendita con variazioni negative anche a due cifre: -20,1% nel canale dei privati, -22,4% per le flotte e -6,3% per le vetture aziendali. Le vetture diesel calano del 42,5% nel mese, mentre le vetture a benzina contengono la flessione al 6,7% e le auto ad alimentazione alternativa presentano un incremento del 3,9%.
L’associazione dell’automotive SMMT fa notare che il trend di mercato da inizio anno riflette le risposte ad una serie di fattori che hanno creato scompiglio: dalla confusione delle politiche sul diesel, agli effetti della revisione delle tariffe della tassa di circolazione (a partire da aprile 2017), fino all’attuale transizione ai nuovi standard per la misurazione delle emissioni secondo il WLTP. A questo si somma una progressiva perdita di fiducia dei consumatori e delle imprese nei mesi scorsi. Per i mesi a venire, comunque, l’associazione prevede un riequilibrio, anche grazie allo smaltimento degli stock e all’immissione sul mercato dei nuovi modelli.