UFI Filters insieme a Convey è in prima linea nella lotta alla contraffazione ricambi: una fenomeno che danneggia sia il lavoro delle officine sia tutta la supply chain. Vediamo come agisce l’azienda per contrastare il fenomeno.
Un ruolo chiave, infatti, spetta all’autoriparatore che deve fornire informazione e formazione ai conducenti, che faticano a riconoscere un prodotto contraffatto.
Per combattere il fenomeno alla radice, UFI Filters, che è sempre in prima linea nel contrastare la vendita di ricambi contraffatti, ha messo in atto una serie di strategie insieme a Convey (società torinese specializzata nelle iniziative di contrasto alla contraffazione).
Le azioni UFI Filters
UFI Filters già dal 1972 è impegnata nella tutela dei propri prodotti e dei segni identificativi ad essi associati attraverso la registrazione di marchi e brevetti, sui principali mercati mondiali. È questa la prima azione indispensabile per combattere il fenomeno, che è diventato un vero e proprio problema per il settore. Il fatturato annuo del falso, infatti, è stimato globalmente intorno ai 1.700 miliardi di euro ed è generato dai prodotti che provengono principalmente da Cina e Far East, in paesi quali Thailandia, Indonesia, India, fino ad arrivare alle porte dell’Europa nel Middle East (Emirati) e Turchia (fonte S.I.A.C. – Sistema Informativo Anti-Contraffazione della Guardia di Finanza italiana).Il fenomeno ha conseguenze negative su tutta la filiera, dai produttori di componenti originali, ai distributori, fino all’utente finale, l’automobilista inconsapevole di quanto un componente “fake”, non sottoposto a rigorosi controlli di qualità, sia pericoloso.
Le azioni messe in atto dal Gruppo UFI Filters partono dalla registrazione dei marchi commercializzati – UFI Filters e SOFIMA Filter – e dei propri brevetti sui principali mercati mondiali. Sono 167 ad oggi i titoli depositati da UFI tra brevetti e modelli di utilità. Questo è il punto di partenza che permette a UFI di collaborare con CONVEY nelle attività di Internet Intelligence & Protection, sulle principali piattaforme di commercio online internazionali, in particolare cinesi e turche.
L’azione di contrasto messa in atto, non va a colpire solo il contraffattore, ma per avere maggiori possibilità di successo si avvale della collaborazione del “Proxy” – la piattaforma di commercio elettronico, o il Social Network, o l’internet service provider, o l’hosting provider – che, con i suoi servizi, non vuole essere responsabile delle attività commerciali di prodotti falsi. Attraverso una “take down notice”, basata sulla rivendicazione della proprietà intellettuale e dei brevetti precedentemente depositati, l’offerta illecita viene rapidamente rimossa e, in caso di recidive, si può arrivare alla chiusura definitiva dell’account del contraffattore. Queste azioni sono condivise anche dalle normative internazionali in tema di e-commerce.
Sessioni di formazione
Nel canale tradizionale, UFI Filters offre, inoltre, un servizio diretto alla propria rete distributiva, con sessioni di formazione per istruire gli addetti ai lavori a distinguere un prodotto originale da uno contraffatto, in particolare per i prodotti maggiormente copiati sul mercato, come la famiglia “ONE” e “H2O” e i filtri ad alta separazione acqua, che sono il frutto della tecnologia esclusiva UFI.Le azioni di UFI Filters, volte a contrastare un utilizzo improprio del marchio e la violazione dei propri brevetti tecnologici, viene ulteriormente rinforzata dalla presenza di etichette – labels – applicate al packaging dei prodotti in mercati particolarmente a rischio, come quelli del Far East. Queste etichette sono dotate di QR code e prodotte con tecniche di stampa che ne rendono molto difficile la copia.