Il Centro Studi Promotor, per rilanciare il settore, sostiene che occorra un bonus di 2.000 euro a carico dello Stato e uno sconto di altri 2.000 euro per chi nel 2019 comprerà un’auto nuova e contestualmente rottamerà un usato di oltre 10 anni. Vediamo ciò che è emerso durante l'ultima conferenza stampa, tenutasi a Milano il 27 novembre 2018.
Secondo il Centro Studi Promotor, infatti, quest’anno le immatricolazioni di auto in Italia dovrebbero attestarsi intorno a quota 1.930.000 (-2,1% rispetto all’anno scorso): un risultato in negativo che arriva dopo tre anni in continua crescita (+16% nel 2015 e nel 2016; +8% nel 2017).
Come abbiamo anticipato, la frenata dovrebbe proseguire anche l’anno prossimo: il Centro Studi Promotor, infatti, prevede che nel 2019 le immatricolazioni saranno 1.900.000, riportando una flessione dell’1,6%.
Immatricolazioni: perché il calo nel 2018?
La mancata crescita del 2018 potrebbe quindi essere frutto di un fisiologico consolidamento della domanda al termine di uno sviluppo pluriennale sostenuto e prima di una nuova fase di crescita.Le immatricolazioni nel 2018 sono state tuttavia penalizzate anche dalla riduzione al ricorso ai chilometri zero, dall’introduzione del nuovo sistema di omologazione WLTP, dal rincaro dei carburanti (maggior spesa per benzina e gasolio per 4,6 miliardi) e dal rallentamento dell’economia che farà registrare una crescita dell’1% nel 2018 contro la crescita dell’1,6% nel 2017.
Tutti questi fattori sopra elencati, sempre secondo il Centro Studi Promotor, saranno in larga misura presenti anche nel 2019. Ma sui risultati del prossimo anno potrebbero gravare però anche altri elementi ed in particolare uno scenario economico a rischio di recessione, problemi derivanti dal conflitto con Bruxelles sulla manovra 2019 e la dinamica dello spread.
La proposta del Centro Studi Promotor
Per favorire la transizione verso una mobilità più sostenibile, il Centro Studi Promotor all’incontro ha presentato la sua proposta di incentivi per la rottamazione e l’acquisto di auto nuove.Più in dettaglio, si tratta di un bonus di 2.000 euro più uno sconto di altri 2.000 euro a tutti coloro che nel 2019 compreranno una nuova auto e contestualmente rottameranno un usato di oltre 10 anni.
In sintesi, per il Centro Studi Promotor la misura è sostenibile per il bilancio dello Stato e avrebbe ricadute positive su gettito fiscale e PIL.
L’idea proviene dagli incentivi per la rottamazione del 1997, “che ottennero ottimi risultati senza oneri per lo Stato, dato che l’aumento del gettito Iva e delle tasse di immatricolazioni sulle auto vendute in più coprì completamente il costo dell’erogazione del bonus e lasciò all’Erario un maggior gettito netto di 1.400 miliardi di lire (723 milioni di euro). E oltre a ciò vi fu un importante contributo alla crescita del PIL certificato dalla Banca d’Italia che sul suo Bollettino Economico N.30 del Febbraio 1998 scrisse “la domanda di autoveicoli, sospinta dagli incentivi pubblici alla rottamazione, ha contribuito in modo significativo all’espansione dell’attività economica nel corso del 1997.” “Il contributo all’aumento del Pil può essere stimato intorno a 0,4% punti percentuali”, spiega Gian Primo Quagliano.
“Se la proposta del Centro Studi Promotor per il 2019 venisse accolta il recupero del bonus a carico dello Stato (2.000 euro) sarebbe ampiamente garantito, dato che oggi, secondo l’UNRAE, il prezzo medio per l’acquisizione di un’autovettura è di 21.020 euro di cui 3.790 di IVA”, continua Quagliano.
“La nostra proposta - ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - non è motivata dall’esigenza di sostenere le vendite di autovetture perché il mercato dell’auto pur non avendo ancora raggiunto il livello fisiologico gode di discreta salute. La nostra proposta è motivata dall’esigenza di supportare gli automobilisti, spesso a basso reddito, che possiedono una vettura di oltre 10 anni di anzianità e che hanno necessità di sostituirla per evitare le limitazioni al traffico imposte per motivi ambientali”.