Più in dettaglio, nel primo semestre del 2018 sono state eseguite 7.519.745 revisioni, mentre nei primi sei mesi del 2019 il numero sale a 7.541.416.
La crescita della spesa per le revisioni auto è essenzialmente dovuta all’aumento del numero degli autoveicoli chiamati a revisione (+0,3%), anche perché non vi sono state variazioni né per ciò che riguarda la tariffa fissata per le revisioni (ferma dal 2007 a 45 euro) né per gli oneri accessori (Iva, diritti per la Motorizzazione e bollettino postale).
Come segnala l’Osservatorio Autopromotec “i 504,4 milioni di euro spesi dagli italiani nei primi sei mesi del 2019 per le revisioni auto rappresentano una cifra di tutto rispetto, specialmente se si considera che l’attività di revisione, oltre ad essere un controllo obbligatorio previsto dal Codice della Strada, è uno strumento fondamentale per garantire una manutenzione corretta del parco circolante e di conseguenza per tutelare la sicurezza stradale”.
I veicoli devono rispondere infatti ad uno standard tecnico e funzionale ben preciso che implica uno scrupoloso controllo dei componenti essenziali per una guida sicura, come il sistema di frenatura, lo sterzo, i dispositivi di illuminazione e di segnalazione, gli airbag, le cinture di sicurezza, l’impianto elettrico e i pneumatici. Fondamentali sono anche le verifiche sul telaio e sullo stato generale della carrozzeria, sulla rumorosità del mezzo e sul rispetto dei limiti di emissioni.
La revisione auto, ricorda l’Osservatorio Autopromotec, va fatta per la prima volta dopo quattro anni dalla prima immatricolazione. I controlli successivi devono essere effettuati invece con cadenza biennale e sempre entro il mese corrispondente a quello in cui è stata effettuata l’ultima revisione. La revisione può essere effettuata presso gli Uffici della Motorizzazione Civile o presso le officine autorizzate dal Ministero dei Trasporti.