In un mondo che è sempre più competitivo e in cui chi detiene l’informazione controlla il potere è difficile fermarsi un attimo a pensare quali potrebbero essere modi differenti di gestire il business.
Ci ha provato Autoluce che lo scorso 26 e 27 settembre ha portato fornitori e clienti presso la comunità di San Patrignano. Una struttura che ha come obiettivo quello di reinserire nella società persone che hanno incontrato dipendenze in grado di distruggere la vita: dalla droga al gioco d’azzardo.
San Patrignano, o “Sanpa”, come lo chiamano i residenti, è un luogo che fa riflettere.
Nato come associazione volontaria, oggi rappresenta un modello di business quasi autosufficiente (se si considerano le donazioni lo è completamente), in cui i ragazzi e le persone che vi dimorano sono chiamati al rispetto di regole ferree, ma anche alla condivisione totale in un’ottica comunitaria, che permette a tutti di darsi una mano gli uni con gli altri.
Così, come in un’azienda il rispetto delle regole è fondamentale, anche lo scambio di informazioni rappresenterebbe l’ottimo per migliorare i processi e le attività.
Una differenza fondamentale, però, è che a “Sanpa” la competizione non esiste, perché la sfida è soprattutto con se stessi, mentre in un’azienda ogni persona è chiamata a dimostrare il proprio valore e quindi ad avere conseguentemente meno propensione alla solidarietà nei confronti dei colleghi.
In ogni caso un evento che ha permesso a molti manager di fermarsi un momento e riflettere sul valore della vita e delle attività umane.
Tags: Autoluce