Il Regno Unito sembra essere un mercato particolarmente interessante per i grandi colossi d’Oltreoceano. Ma non solo. Vediamo cos’è successo in questi ultimi anni e perché Bosch in UK ha deciso di acquisire il network di officine indipendenti di Unipart Group.
È sotto l’occhio di tutti, infatti, che nuovi player sono arrivati in Italia e in Europa attraverso acquisizioni di solide realtà nazionali, portando con sé anche metodi e approcci diversi al mercato.
Il Regno Unito è tra quei paesi che sta vivendo anni di importanti cambiamenti. Con un circolante di 34.378.386 veicoli e un parco auto che ha un’età media di 7,8 anni (report ACEA 2018), il mercato britannico è terra di conquista dei grandi distributori internazionali. In UK, infatti, i principali player, che si giocano la partita, sono i seguenti: GPC (con Alliance Automotive Group), Uni-Select (The Parts Alliance) e LKQ (con Euro Car Parts, che è l’artefice di altre acquisizioni).
I big player: le mosse
Il primo è stato LKQ nel 2011: anno in cui il colosso americano sbarca in Europa con l’acquisizione di Euro Car Parts. Tra le ultime mosse di LKQ nel paese ricordiamo soprattutto l’acquisizione del distributore Andrew Page.Il 2017, invece, è l’anno di Uni-Select che direttamente dal Canada approda in Europa con l’acquisizione di The Parts Alliance (parte di Nexus Automotive International), distributore di Solihull, che oltre a una serie di acquisizioni, ha di recente inaugurato due nuovi filiali (Croydon e Newcastle).
A settembre dello stanno anno, ecco Genuine Parts Company che acquisisce Alliance Automotive Group (AAG). Ricordiamo che AAG opera in Francia e UK anche come Groupauto France e Groupauto UK, portando così automaticamente l’americana GPC in un contesto di network internazionale. Nel giro di due mesi, AAG potenzia la sua presenza sul territorio con l’acquisizione di tre distributori: Auto Battery Services, Southern Motor Factors e Havanti Motor Factors. L’anno scorso, poi, ha chiuso altre due importanti trattative, acquisendo Platinum International e TMS Motor Spares.
Non solo “big”: spazio ai gruppi
Al di fuori di big player, però, il mercato inglese è perlopiù costituito da gruppi aggregati, che fungono quindi da centrali d’acquisto, lasciando ai soci libertà d’azione. Per fare un esempio citiamo Rapid Group e Caar che hanno fatturati aggregati che superano i 200 milioni di euro.Un caso a sé, invece, è quello di Unipart Group, azienda nata negli anni ’70 e che nel 1987 ha conosciuto un’importante una svolta aprendosi anche ad altri settori (logistica, produzione e servizi). Unipart Group è un’azienda di diretta proprietà dei dipendenti, che ne detengono la maggioranza delle azioni: il suo fatturato globale dagli ultimi dati in nostro possesso (2017) era di circa 863 milioni di euro, di cui circa 200 relativi al settore automotive.
Bosch scende in campo
Proprio Unipart, in questi giorni, è protagonista di un’importante notizia. L’azienda, infatti, starebbe per cedere il suo network di officine (operativo dal 1995), Uniparts’ Car Care Centre (UCCC), a un altro colosso del nostro mondo: Bosch.Come riporta il giornale inglese CAT Magazine, il prezzo di acquisto non sarà reso noto, ma Bosch intende acquisire la rete, che come riporta il sito ufficiale di Unipart conterebbe più di 700 officine, e diventare proprietario dei software e delle innovazioni fino ad oggi utilizzate da UCCC.
Steffen Hoffmann, presidente Bosch in UK e in Irlanda, ha dichiarato: “Questa acquisizione vuole dare un segnale importante al mercato: vogliamo crescere in Regno Unito e in Irlanda. Amplieremo, dunque, il nostro network, creando nuove opportunità di business per i nostri autoriparatori”.
Mike Ferris, amministratore delegato di Unipart International, invece, ha commentato: “Da molti anni lavoriamo in stretta collaborazione con Bosch, condividiamo i loro valori e le loro strategie. Sono entusiasta del fatto che il network Unipart passi nelle mani di un’azienda così prestigiosa. Sono sicuro, infatti, che Bosch supporterà gli autoriparatori nel loro lavoro quotidiano, ascoltando le esigenze delle officine per soddisfare le richieste dei clienti”.
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