Un evento ormai diventato annuale che quest’anno ha visto oltre 70 persone e praticamente tutto lo stato maggiore della distribuzione ricambi in Italia: un’occasione anche per riflettere su ricambi e mercati.
Nkg-Ntk ha anticipato gli auguri di Natale ospitando oltre 70 persone lo scorso 28 novembre a Maranello in una cena tenutasi presso il Museo Ferrari. Un'occasione conviviale che però ha portato parecchi spunti: dal capire come un prodotto innovativo arriva dal mondo delle competizioni al primo equipaggiamento e quindi all’aftermarket fino all’analisi di una situazione di mercato non semplice.
Alla cena di Natale di Ngk-Ntk, oltre agli ospiti dell’azienda Nipponica, ha partecipato anche Ioannis Kitsopanidis della direzione gestione sportiva (head of engine development engineering) che ha spiegato come avviene la collaborazione tra un team di F1 e un partner tecnico di sviluppo come Ngk-Ntk. “Per noi – ha spiegato Kitsopanidis – esistono sponsor e partner tecnici, ed è proprio grazie ad aziende come Ngk se possiamo realizzare dei motori altamente performanti”.
Un’attività, quella del mondo racing, che ha ricadute dirette anche sui prodotti aftermarket: “la prima candela all’iridio – ha spiegato Dario Spini, direttore automotive sud Europa di Ngk-Ntk – è stata realizzata per la moto GP e in particolare per la moto di Valentino Rossi e solo dopo molti studi è arrivata al primo impianto e quindi all’aftermarket”. Partecipare alle competizioni, quindi, rappresenta un'attività di ricerca e sviluppo a tutto tondo, ma che è fondamentale per rimanere competitivi.
Ma con il mondo della distribuzione presente in pompa magna, Dario Spini non si è lasciato sfuggire l’opportunità anche di fare un passaggio sul mercato italiano, che nell’ultimo anno “non è stato semplice per tutto il mercato automotive” e che richiederà uno sforzo aggiuntivo anche per il 2020.
A parte questa breve parentesi “lavorativa” l’evento è stato più che altro una festa prenatalizia, con una visita al museo, la cena nella sala dei trofei e, il giorno dopo, la visita al museo Enzo Ferrari di Modena e allo stabilimento Ferrari di Maranello, per concludersi per l’ultima volta prima del cambio gestione del prossimo anno, al ristorante “il Cavallino”, dove era solito mangiare il commendator Ferrari.