Diminuiscono le immatricolazioni, ma chi perde di più sono le alimentazioni Diesel, mentre piacciono le alternative. Vediamo le analisi Anfia.
La flessione delle immatricolazioni nei primi due mesi dell'anno (-7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) sarà probabilmente destinata a essere solo l'inizio di un periodo difficile per le immatricolazioni data l'attuale situazione difficile dell'economia determinata dal Coronavirus.
Ciò non di meno è interessante analizzare questo dato e capire all'interno dei numeri registrati a febbraio, 163.191 autovetture immatricolate nel mese (l’8,6% in meno di febbraio 2019 secondo i dati elaborati da Anfia) quale è stata la variazione in base alle alimentazioni, cosa cala e cosa cresce.
Alimentazioni alternative in crescita
Il Diesel, per esempio: -30%, il che significa che oramai rappresenta il 34,5% del venduto (11 punti in meno rispetto a febbraio 2019), a fronte di un 45% delle vetture benzina(2,5 punti in più di febbraio 2019), che sono però calate del 3%.
Salgono in maniera importante le auto ad alimentazione alternativa, che valgono il 20% del mercato (+52% la crescita dei volumi; la quota più alta da aprile 2010,), di cui il 2,4% di auto a zero o a bassissime emissioni (complessivamente 3.766 unità).
Certo per chi parte da zero è facile crescere in maniera esponenziale, ma questi numero sono il segnale di un trend che di mese in mese trova conferma: le alimentazioni alternative piacciono.
In particolare, le immatricolazioni di auto elettriche, con una quota di mercato dell’1,6%, sono quasi 10 volte quelle di febbraio 2019, mentre le ibride crescono del 91% e la quota sale all’11%.
Tra queste, le ibride plug-in sono aumentate del 362,5%.
Certamente, all’aumento delle vendite di auto elettriche hanno contribuito gli incentivi, in vigore dal 1° marzo 2019, che premiano le autovetture con emissioni, fino a 60 g/km di CO2 (nuovo limite applicabile dal 2020), in pratica le auto elettriche e ibride plug-in (con un prezzo di acquisto fino a 50.000 euro, IVA esclusa).
La più ampia offerta di modelli ibridi gasolio-elettrici ha fatto quasi triplicare le vendite mensili, che sono passate da 1.054 vendite di febbraio 2019 a 2.892 nel secondo mese del 2020.
Le nuove registrazioni di auto elettrificate (ibride ed elettriche) sfiorano il 13% del mercato (era il 5,4% a febbraio 2019).
In controtendenza le vetture a GPL, che registrano una diminuzione delle immatricolazioni pari all’11% (5,6% di quota), mentre sono in aumento quelle di auto benzina-metano dell’81% (2,2% di quota).
Riassumendo, nel bimestre dunque le auto ad alimentazione alternativa mantengono il 20% di quota, con una crescita dei volumi del 45%.
Nei primi due mesi del 2020, risultano in calo le vetture diesel (-27%), benzina (-3%) e Gpl (-16%), mentre risultano in crescita le vetture alimentate a metano (+107%), elettriche (+702%) e le ibride (+87%), tra cui le ibride ricaricabili (+314%).
Privati e flotte
Da segnalare anche il calo delle immatricolazioni di vetture destinate ai privati, che a febbraio cedono il 19%, mentre aumentano le vendite a società del 5% (tra queste, il noleggio in crescita del 18%): il risultato è una quasi parità delle quote di mercato: privati 49,7% (oltre 6 punti in meno di febbraio 2019), società (incluso noleggio e leasing) 50,3% del mercato.
A febbraio 2020, le autovetture destinate al noleggio sono 53.491, con una quota del 33%, 8 punti in più rispetto a febbraio 2019.
Vediamo invece cosa succede a livello di alimentazioni.
Nel primo bimestre del 2020, risultano in calo, tra i privati, le autovetture diesel (-38%), quelle a benzina (-16%) e quelle Gpl (-21%), mentre aumentano quelle a metano (+84%), le elettriche (+1.032%) e le ibride (+70%). Un acquirente “privato” su quattro, dunque, ha acquistato un’auto ad alimentazione alternativa a febbraio 2020.
Le vendite di auto ricaricabili tra i privati aumentano, rispetto a febbraio 2019, di oltre 8 volte e rappresentano il 31% del totale delle ricaricabili.
Una società su sette, invece, ha acquistato un’auto ad alimentazione alternativa; le auto ricaricabili intestate a società aumentano del 574% e rappresentano il 69% del segmento “auto ricaricabili”.
Le società, rispetto al proprio mercato, a febbraio 2020, hanno acquistato per il 45,5% auto diesel, con volumi in diminuzione del 21%, e per il 39% auto a benzina.
Tra le autovetture intestate a società, escludendo le vetture diesel, sono in aumento le vendite per tutte le altre alimentazioni: le auto a benzina del 30%, quelle a Gpl del 28%, quelle a metano del 102%, le elettriche dell’826% e le ibride del 109% (tra queste, le ricaricabili sono quasi cinque volte quelle di febbraio 2019).
La quota di auto ad alimentazione alternativa tra le auto commerciali è del 15,5% (+110% la variazione dei volumi). Tra gennaio e febbraio 2020, risultano in calo, tra le vetture business, le autovetture diesel (-19%), mentre aumentano le vendite di autovetture a benzina (+26%), Gpl (+24%), a metano (+169%), elettriche (+585%) e le ibride (+115%), tra cui le plug-in sono in crescita del 348%.