La stagione dell’aria condizionata, la primavera, è ormai alle porte: ecco cosa c’è da sapere sulla stagione di quest’anno. Ce ne parla Michael Ingvardsen di Nissens Automotive.
Il perché è presto detto: è sicuramente importante essere un punto di riferimento sul mercato, ma è altrettanto vero che bisogna comunicare e aggiornare gli autoriparatori, coloro che i prodotti li usano ogni giorno.
Insieme a Michael Ingvardsen, presidente di MAC Partners e technical training manager di Nissens Automotive, oggi parliamo di primavera, la stagione degli interventi di riparazione all'impianto dell'aria condizionata.
Ingvardsen, dunque, si rivolge agli autoriparatori, facendo il punto della situazione e delineando i trend del settore.
La stagione dell’aria condizionata è dietro l'angolo. Quali sono i temi caldi di quest'anno?
Due aspetti importanti, in dibattito da diversi anni, caratterizzano il settore: i refrigeranti e l'elettrificazione. Sono entrambi argomenti che attualmente destano preoccupazione nel settore e che avranno un impatto sul futuro. Poiché energia e ambiente sono tematiche sempre più attuali, l'elettrificazione ha acquisito come logica conseguenza una rilevanza più ampia nell’industria automobilistica, un settore che attira grande attenzione e che vede ora i veicoli elettrici guadagnare terreno. Allo stesso modo, i refrigeranti dei sistemi AC sono stati a lungo un argomento di interesse a causa dei danni che provocano all'ambiente se il potenziale di riscaldamento globale (GWP) è troppo alto.
La sostituzione del vecchio refrigerante R134a ha richiesto molto tempo. Come è avvenuta la dismissione?
L’idea della sostituzione risale al 2006, quando l'UE decise che doveva essere sostituito con un refrigerante avente un minor GWP, lo standard internazionale utilizzato per misurare quanto è pericoloso un gas per il deterioramento dello strato di ozono nell’atmosfera. La legislazione ambientale prevedeva che, a partire dall’1 gennaio 2017, le case automobilistiche avrebbero dovuto utilizzare un nuovo refrigerante (R1234yf) nei prodotti per la climatizzazione, adeguando così tutti i climatizzatori all'R1234yf. Già nel 2009/2011 era prevista l’introduzione di un nuovo refrigerante che però non avvenne. Ciò ha avuto come conseguenze alcune problematiche come la mancanza di refrigerante e i prezzi elevati, che ancora oggi condizionano il settore. L’aumento dei prezzi può comportare pratiche di importazione parallele, con conseguente incremento di importazioni illegali di R134a o R134a di scarsa qualità. L’utilizzo di refrigeranti di scarsa qualità o la miscelazione di tipi di refrigeranti diversi determina gravi problematiche tecniche per i sistemi AC.
Perché miscelare i refrigeranti è un problema?
Quando i refrigeranti vengono miscelati, è importante che interagiscano in modo simile con i componenti del condizionatore, l’olio, le guarnizioni O-ring, ecc. I refrigeranti sono spesso dipendenti dalla temperatura che, se troppo alta, logora i pistoni e il condensatore oltre a interagire in modo non corretto con l'olio. Accade spesso che il refrigerante non trasporti correttamente l'olio nell'impianto, non si mescoli correttamente con esso e si raccolga in piccole tasche all'interno dell'impianto, causando gravi problemi soprattutto al condensatore e all'evaporatore. Affinché l'impianto funzioni correttamente, bisogna essere assolutamente certi che il refrigerante, l'olio e i componenti del condizionatore siano compatibili.
Quindi ci sono svariate problematiche legate alla dismissione. Ma cosa ci si aspetta per il futuro? C’è un piano all'orizzonte?
L'UE sta lavorando all'approvazione di più refrigeranti compatibili con il nuovo R1234yf e gli impianti a CO2. Attualmente, sono testati in tutto il mondo più di 500 refrigeranti e molti stanno lavorando a una soluzione. Al momento, tuttavia, non sono previsti programmi di adattamento a posteriori dell'impianto AC affinché l'R1234yf possa sostituire l'R134a. Questa è un'altra discussione all'ordine del giorno. L'R1234yf è un po' infiammabile e lavora a pressioni e temperature più elevate rispetto all'R134a. Se si versa l'R1234yf in un impianto non appositamente sviluppato per esso, non vi è alcuna garanzia e qualora l'auto prendesse fuoco, la responsabilità non ricadrebbe sulla casa automobilistica. L’utilizzo del solo R134a comporta il rischio che non ve ne sia a sufficienza per sostenere il fabbisogno di tutte le auto viste le ridotte importazioni, spingendo la gente a trovare soluzioni alternative. Per questo motivo è necessario un regolamento e un piano per il passaggio delle auto dall’R134a all’R1234yf.
I refrigeranti sono sicuramente ancora un argomento d’attualità. E l'elettrificazione? Come ci si sta muovendo in questo ambito?
L'industria dei veicoli elettrici è in enorme espansione, ma l’incertezza è ancora molto grande, nonostante vengano prodotti sempre più modelli di auto elettriche. I veicoli elettrici o ibridi apportano sicuramente vantaggi da un punto di vista ambientale, ma continuano a emergere nuovi dati che indicano direzioni diverse. Il veicolo elettrico ha una batteria limitata nel tempo e funziona correttamente soltanto alle giuste temperature. Se la temperatura non è ideale, il livello della batteria si abbassa drasticamente e, se l'impianto AC non funziona, l’autonomia di guida si riduce. I clienti diventano sempre più critici e non vedono di buon occhio un livello della batteria che varia troppo. Inoltre, il sistema a pompa di calore utilizzato nei veicoli elettrici è un meccanismo completamente diverso che richiede una gestione e servizi differenti. Questa è una sfida ancora irrisolta che deve essere affrontata al più presto visto il crescente numero di veicoli elettrici e ibridi.
In cosa si differenzia il sistema a pompa di calore da un normale impianto AC?
La pompa di calore è un sistema costituito da una meccanica diversa che noi di Nissens conosciamo bene. Nell'auto elettrica, il condizionatore viene utilizzato sia per il riscaldamento sia per il raffreddamento e un funzionamento non corretto mette a dura prova i componenti collegati al sistema. Un flusso corretto risulta impossibile se nel condensatore entrano impurità. Inoltre, anche all’interno della pompa di calore è presente un condensatore, pertanto, in caso di problemi, si rischia di dover sostituire due condensatori. L’alternativa è un possibile guasto al compressore. A causa di queste difficoltà tecniche, è anche assolutamente necessario fornire istruzioni e un training completo sul sistema.
Sarà interessante seguire gli sviluppi della situazione. C'è qualcos'altro all'ordine del giorno?
I prodotti chimici e le auto a idrogeno sono altri temi d’attualità. Molti prevedono che le auto a idrogeno saranno la prossima frontiera, ma ci sono molte opinioni discordanti sul livello di emissioni di CO2. I refrigeranti, i prodotti chimici, gli oli e gli additivi sono sempre argomenti caldi e ora è al centro dell’attenzione soprattutto la qualità.
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