A quando la vera ripartenza? Quali le speranze per il mercato aftermarket? A queste e ad altre domande ha risposto GiPA Italia. La premessa, però, è la seguente: c’è bisogno di ripartire al più presto.
Difficile trovare una risposta al titolo di questo articolo, ma GiPA Italia ci ha provato nonostante la situazione odierna sia in continua evoluzione.Marc Aguettaz, country manager di GiPA Italia, lo ha fatto durante una conferenza riservata alla stampa di settore, cercando di ipotizzare gli scenari possibili per l’IAM post Covid-19. Una cosa è certa: l’importante è ripartire e tornare in carreggiata.
Tante le ipotesi che si stanno facendo sul futuro del nostro mondo, ma è difficile sbilanciarsi perché ci stiamo confrontando con una situazione inedita. È lecita, infatti, la voglia di sapere cosa succederà nei prossimi giorni, nelle prossime settimane: la situazione è sicuramente difficile, ma a detta degli operatori del settore c’è voglia di riscatto.
Ci vorrà sicuramente del tempo per abituarci a nuove regole (anche nella vita di tutti i giorni) e a riorganizzare le proprie attività, ma alcuni segnali sono positivi.
La voglia di riscatto è tanta soprattutto per ridurre al massimo l’impatto economico che sta portando questa crisi sanitaria. C’è però un aspetto da considerare. La mancanza di risorse economiche potrebbe portare gli automobilisti a pensarci due (o più) volte prima di cambiare il proprio veicolo: un’opportunità in più per la nostra filiera.
Una filiera che continua oggi ad essere operativa, essendo ritenuta dal Governo un asset fondamentale per il paese, a cui spetta un compito fondamentale: garantire la mobilità.
Vediamo, dunque, alcune domande frequenti e alcune previsioni sul futuro dell’aftermarket indipendente: risponde GiPA Italia.
Immatricolazioni: a che punto stiamo in Italia? A marzo 2020 c’è stato un calo delle immatricolazioni pari all’85% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Come dovrebbe chiudersi il 2020 a livello di immatricolazioni? Dalle prime previsioni dovrebbero registrarsi 1.300.000 immatricolazioni per poi arrivare nel 2024 a circa 1.900.000 unità.
Quale impatto avrà il Coronavirus sul mercato aftermarket? A livello di fatturato, il mercato aftermarket dovrebbe chiudere con un -18,3%. Marzo e aprile, ovviamente, i mesi più critici per il turnover: -65% a marzo e -92% ad aprile.
Quando potremo iniziare a parlare di ripresa? Se dovesse verificarsi uno scenario favorevole l’aftermarket già da questa estate potrebbe uscire da questa fase di “stallo” per poi riprendere la sua corsa. Da settembre si auspica un ritorno ai valori mensili del 2019.
La ripresa, dunque, non sarà immediata: avete delle stime? In base al «sentiment» dei protagonisti della filiera, ipotizziamo:
-Maggio al 55% dell’attività;
-Giugno all’84%;
-Luglio al 91%.
Quali sono oggi i fattori che potrebbero portare a un maggiore utilizzo dell’auto e di conseguenza una maggiore richiesta di manutenzione e riparazione? La riduzione del reddito delle famiglie e del potere d’acquisto; il minor ricorso all’utilizzo dei mezzi di trasporto per motivi di sicurezza sanitaria; il costo del carburante più basso; le vetture ferme per un periodo di 1-3 mesi. Questo scenario potrebbe provocare un picco di percorrenze e di conseguenza un forte innalzamento della domanda di assistenza e di manutenzione. Questo scenario dovrebbe verificarsi a giugno e luglio e rappresenterebbe un’occasione da non perdere per recuperare parte del fatturato perso a marzo e aprile.
Ai tempi del Coronavirus, cosa deve fare in sintesi un autoriparatore per continuare ad operare in totale sicurezza? Gestire gli spazi di accoglienza, mettere in sicurezza i dipendenti, scaglionare gli ingressi e sanificare le vetture.
Ci sono poi domande che tutti si pongono, ma a cui oggi è difficile trovare una risposta. Per esempio: IAM e OES se la giocheranno alla pari? La produzione di vetture è ferma: quando ripartirà, quale quota di produzione rimane per l’aftermarket? La filiera si sta preparando a questa ripresa? Che impatto avrà questa crisi sulle auto ad alimentazione alternativa?
Insomma, come dicevamo all’inizio la situazione è in continua evoluzione, ci aggiorneremo.