Tanti gli spunti di riflessione emersi ieri durante l’evento virtuale Futurmotive – Digital Expo and Conference di Autopromotec. L’obiettivo: dar voce alla nostra filiera e comprendere le trasformazioni del mercato aftermarket.
Una vera e propria “maratona dell’industria automotive”, come è stata definita più volte durante la giornata, che ha riunito esperti e protagonisti del settore che hanno dato, senza tanti giri di parole, risposte concrete a domande ed esigenze quotidiane. Un nuovo format, dunque, per Autopromotec, che ha saputo reinventarsi, creando di fatto un palco virtuale per dare voce alla nostra filiera e per aiutare tutti i professionisti del settore a comprendere e interpretare le trasformazioni del nostro mercato. Precisiamo che il format scelto ricalca quello del modello “televisivo” con gli ospiti che si sono alternati, a seconda dell’argomento trattato, durante tutta la giornata. La scelta di dare all’evento i ritmi di un programma televisivo, particolarmente apprezzata, è stata fatta per cercare di catturare al meglio l’attenzione degli operatori del settore.
Si è parlato, ad esempio, di digitalizzazione, di trend tecnologici, come auto connessa, elettrificazione, che nei prossimi anni imporranno nuovi standard per la riparazione ai quali le officine dovranno adeguarsi per restare al passo e rimanere competitive.
Il nostro mondo, infatti, sta cambiando e lo sta facendo rapidamente: i costruttori, spesso citati durante l’evento, introducono sempre di più novità tecnologiche, novità con cui gli operatori del settore devono imparare a confrontarsi, aggiornandosi e partecipando per esempio a corsi di formazione. In questo scenario, dunque, tutti gli anelli della filiera sono chiamati a fare la loro parte. Facciamo due esempi: l’autoriparatore dovrà anticipare le necessità del cliente prima che entri in officina; il ricambista, invece, che dovrà evolversi, dovrà puntare molto di più sui servizi ed essere in grado di offrire il ricambio all’operatore prima ancora che il veicolo entri in officina.
Spazio poi all’impatto economico della pandemia Covid-19 sul settore aftermarket, un argomento delicato portato da Michele Bertoncello, Partner McKinsey & Company, che in sintesi ha spiegato come l’automobile sia tornato ad essere il mezzo prescelto dagli italiani per spostarsi, a discapito dei mezzi pubblici e formule di car sharing, poiché ritenuto il mezzo più sicuro. Bertoncello ha poi affermato che il mercato aftermarket europeo nel 2021 recupererà quote di mercato per poi tornare ai livelli pre-crisi nel 2022.
Al Futurmotive – Digital Expo and Conference è intervenuta anche Joanna Szychowska, della Commissione Europea, che ha toccato un tema molto caldo e tra i più discussi da molto tempo: l’accesso ai dati a bordo veicolo, che deve essere paritario, senza creare discriminazioni, sia per i concessionari sia per gli operatori del post-vendita.
Un'altra testimonianza dall'estero, da Israele, è stata quella di Orlie Gruper, executive director di EcoMotion, che ha parlato del futuro della mobilità e delle implicazioni sulla filiera automotive, spiegando come e perchè dobbiamo avere tutti un approccio sinergico e collaborativo dove i confini fra i settori sono fluidi.
“Carne al fuoco”, dunque, ce n'è stata tanta anche perché sono stati affrontati molti altri temi connessi all’innovazione tecnologica, alla smart mobility, all’economia circolare, agli ADAS, ma anche alla relazione tra carrozzieri e assicurazioni, un rapporto definito dai relatori “conflittuale”, ma che a detta dei presenti sta migliorando.
Ma sono state illustrate anche le misure e gli strumenti che il Governo e le Regioni stanno predisponendo per rilanciare il settore dell’automotive insieme alla sua filiera: incentivi economici alle imprese, norme per favorire l’assunzione di giovani, percorsi di riqualificazione professionale e un patto tra parti sociali e mondo industriale per il lavoro e il clima.
Futurmotive: una scommessa vinta
"La manifestazione virtuale Futurmotive, condotta da Barbara Pedrotti, ha visto la partecipazione "di migliaia di visitatori che, in diretta streaming, hanno potuto anche navigare all’interno degli stand virtuali delle 50 aziende espositrici", dichiara l'ente fieristico.L’obiettivo degli organizzatori è stato quello di fare del Futurmotive una fucina in cui porre le basi per costruire una nuova “cassetta degli attrezzi” del settore dell’aftermarket, così da fornire alle imprese gli strumenti innovativi adatti per affrontare i cambiamenti tecnologici in atto.
“Futurmotive è stato una scommessa che di certo replicheremo nei prossimi eventi come quello che abbiamo in programma a maggio 2021 e che stiamo pensando di fare a metà tra il digitale e in presenza – ha detto Renzo Servadei, amministratore delegato di Autopromotec –. Oggi, vista la complessa situazione dovuta al Covid-19 il nostro settore deve sfruttare tutti gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione per promuovere il networking e l’interazione fra settori differenti in modo da divulgare saperi, rafforzare relazioni commerciali e costruirne di nuove. La storia ci insegna che dopo le grandi crisi ci sono sempre state delle grandi riprese e gli argomenti che sono stati dibattuti al Futurmotive ci danno il coraggio, la fiducia e la speranza di pensare che il 2021 e il 2022 saranno anni di forte ripresa per il settore dell’automotive. Gli aspetti da cui dobbiamo ripartire per costruire il nostro futuro sono: formazione, e cioè affinare le competenze e le qualità professionali dei ragazzi e delle ragazze; informazione, per rimanere aggiornati sui cambiamenti in atto, e attrezzature, cioè avere gli strumenti tecnologici per maneggiare questo futuro che sarà più green e più sostenibile. Il Futurmotive rappresenta dunque la prima tappa di un percorso di avvicinamento a quello che sarà il grande evento fisico che organizzeremo dal 25 al 28 maggio 2022”.