Nell’anno in cui festeggia 30 anni di attività, UNIGOM ha perciò deciso di regalarsi una grande opportunità, prendendo parte a un progetto sfidante e stimolante sotto tutti i punti di vista.
Alla richiesta dei talentuosi ragazzi dell’UniNa Corse Federico II di contribuire alla realizzazione e alla messa in pista della nuova monoposto formula SAE, infatti, UNIGOM, marchio ormai noto da diversi anni al mercato aftermarket per i prodotti in gomma e gomma metallo, ha espresso la totale disponibilità, contribuendo in qualità di sponsor e fornendo particolari tecnici ad alta precisione.
La monoposto è progettata e realizzata interamente dagli studenti dell'Ateneo Federico II e partecipa al campionato internazionale Formula SAE. Durante la competizione, sponsorizzata tra gli altri da FCA e Dallara Automobili, si sfidano centinaia di università provenienti da tutto il mondo, sperimentando su pista i progetti, nati, e poi sviluppati, da differenti approcci alla sfida tecnica guidata dal rigorosissimo regolamento.
Inoltre, dal 2020, il Team UniNa Corse si è impegnato a sviluppare e ad applicare, sulla medesima monoposto, un innovativo progetto per la guida autonoma, trasformando così la stessa monoposto in una vettura Driverless, ovvero una vettura a guida autonoma tra le prime di tutto il Sud Italia. Progetto innovativo che punterà a diventare competitivo a livello mondiale entro il 2022.
“Quando ti trovi davanti a tanto entusiasmo di studenti universitari, futuri ingegneri con tanta voglia di fare e di mettere a frutto le loro competenze, ti fai coinvolgere a tal punto da volerne far parte. Le frequenti occasioni di confrontarsi con essi crea uno scambio continuo di interazioni preziose, semplicemente scambiandosi consigli e cogliere le visioni più originali”, afferma Luciano Palmitessa, direttore marketing della UNIGOM, ed aggiunge “ In UniNa corse mi ha galvanizzato il fatto che ci si occupa continuamente di nuovi progetti, di condividere continuamente idee e tutto ciò permette di contribuire fattivamente alla costruzione di nuove soluzioni e, perché no, di qualcosa che un domani possa fare la differenza sul mercato”.
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