Lo sguardo è sul mondo aftermarket a livello globale, con la possibilità di guardare i video registrati degli interventi di specialisti del settore di 30 paesi.
Le domande a cui si è cercato di rispondere attraverso questo contributi sono relative all’andamento di un anno caratterizzato da una forte crisi, le nuove tecnologie messe in campo, cosa abbiamo imparato da questo anno e quali saranno gli effetti e le conseguenze sul periodo post-crisi.
Se Antti Wolk (managing director dell’azienda) ha illustrato brevemente la situazione della Germania e parlato di Europa, Marcelo Gabriel ha raccontato cosa è successo in America Latina. Con loro anche Alexander Gruzdev, dagli Stati Uniti, e Zoran Nikolic che hanno risposto in diretta alle domande di Roberto dal Corso.
Antti Wolk ha iniziato il suo intervento sottolineando come in Europa l’inizio della pandemia ha fatto presagire una situazione molto più drammatica di quanto si sia poi rivelata, anche se ogni paese ha poi reagito e fronteggiato situazioni diverse in modo diverso. In Germania, ad esempio, le attività di service e riparazione hanno avuto circa un 4-5% di perdita contro un’aspettativa del 20% e oltre a inizio pandemia. Dal punto di vista dei produttori, ovviamente, il crollo delle vendite auto ha comportato un drastico calo, ma quei componentisti che lavorano anche per il settore dei ricambi hanno potuto contenere le perdite, recuperando nel terzo e quarto trimestre.
Nel confronto tra 2019 e 2020, un osservatorio condotto da Wolk tra novembre e dicembre su circa 500 officine ha rivelato che Spagna, Italia e Polonia hanno avuto un calo maggiore (tra il 20 e il 25%) rispetto a Germania, UK e Francia. Un altro dato che emerge è che il comparto OES ha performato meglio dell’IAM.
In America Latina: trasformazione in atto
Marcelo Gabriel ha raccontato la situazione nell’America Latina. La crisi ha avuto un impatto molto pesante su questi mercati, principalmente per un problema di liquidità. Le attività di riparazione, infatti, hanno visto calare gli interventi di manutenzione e riparazione perché gli automobilisti hanno ridotto all’essenziale e al necessario le visite in officina. Mentre le aziende (anche industrie) che non hanno potuto fronteggiare la crisi di liquidità per più di qualche mese hanno dovuto chiudere. Questa situazione ha rappresentato una grande opportunità di investimento e business per chi è rimasto e per questo ora stiamo assistendo a una trasformazione del mercato. Il modo tradizionale di fare business stava già cambiando e ora il cambiamento è anche maggiore e lo vedremo meglio nei prossimi anni.In particolare il 2020 ha mostrato come certe strategie non siano più attuali e attuabili e sia necessaria una maggiore vicinanza al mercato. Durante il 2020 hanno acquisito maggior visibilità marchi fino ad ora poco noti. Questo perché i brand “tradizionali” hanno avuto problemi nelle consegne a causa della pandemia e dato che le officine non potevano aspettare, molti ricambisti hanno risolto vendendo prodotti di altri brand che avevano in casa o che erano comunque disponibili sul mercato. Questa è stata un’opportunità importante per entrare nel mercato sudamericano e ha modificato lo scenario; in sostanza siamo di fronte a nuovi player, nuove esigenze e nuovi modi di fare business.
La situazione negli Stati Uniti: bene l’e-commerce
Alexander Gruzdev ha parlato della situazione negli Stati Uniti, dove l’anno si è concluso molto meglio di quanto ci si aspettava rispetto all’inizio della pandemia. Il mercato americano ha recuperato molto velocemente a partire dal terzo trimestre, tanto che a giugno in molti hanno registrato una crescita nelle vendite con numeri mai raggiunti prima. L’aftermarket sta chiudendo con un 7-8% di calo. Ovviamente all’interno del paese ci sono state situazioni diverse. La California, che rappresenta il mercato maggiore, le cose sono andate bene, meglio che altrove.In particolare, in tutto il paese, il settore delle vendite online è cresciuto in maniera importante, quasi del 30%. Le aziende che non hanno un e-commerce e non sono digitalizzate hanno avuto grosse difficoltà, soprattutto nei primi sei mesi dell’anno. Amazon su tutti ha raggiunto risultati molto positivi (10 miliardi di dollari nella vendita dei ricambi), ma anche le altre aziende che hanno venduto online direttamente attraverso i loro e-commerce o tramite piattaforme virtuali hanno raggiunto ottimi risultati. Questa esplosione delle vendite online significa che è arrivato il momento per i negozi tradizionali di cominciare a utilizzare anche questo canale.
La resilienza dell’aftermarket e le vendite online
Zoran Nikolic, esperto di Wolk after sales experts, definito un “guru” a livello di mercato globale da Roberto Dal Corso, ha confermato le differenze emerse dagli interventi rispetto alle situazioni dei diversi paesi. In generale, ha dipinto il mercato aftermarket come un settore resiliente, che resiste alle difficoltà ed è stabile. È però necessario, sottolinea Zoran Nikolic, che le aziende e i produttori in particolare abbiano un approccio diverso nei confronti del settore aftermarket, che lo seguano con più attenzione, imparando da quanto successo nel 2020.Se una crisi è comunque una crisi, quella del 2020 è sicuramente molto diversa da quanto affrontato negli ultimi 10 anni e in particolare rispetto a quella del 2008. Una crisi è comunque sempre un acceleratore e un catalizzatore del cambiamento e dei trend. Se nel 2008 la crisi ha portato a un trend di consolidamento internazionale e all’ingresso delle finanziarie e degli investimenti delle banche nel mercato aftermarket, quali saranno i trend che si manifesteranno con questa nuova crisi?
Sicuramente, risponde Alexander Gruzdev, il maggior trend è quello delle vendite online, anche se al momento non è ancora un problema, è fondamentale che tutti si adeguino a questo nuovo modo di fare business o rimarranno tagliati fuori. La digitalizzazione è dunque uno dei maggiori trend.
Molte piccole aziende ad oggi, per via della pandemia, sono sostenute e aiutate dai governi, ma se non si evolveranno rischieranno di non farcela nel momento in cui non riceveranno più gli aiuti e gli incentivi statali. Questo però non succederà in aftermarket perché il calo delle vendite di auto porterà a un conseguente invecchiamento del parco circolante e dunque le attività di manutenzione e riparazione resisteranno ancora per qualche anno.
Un discorso un po’ diverso è quello delle vendite online in America Latina, dove di fatto non rappresentano un vero e proprio antagonista, perché sono comunque fondamentalmente limitate a ricambi non tecnici, dove ci sono meno problemi di cross-reference e corretta identificazione del ricambio. Anche la logistica dell’acquisto online non è adeguata alle urgenze della riparazione, che non può aspettare 24 ore per la consegna dei ricambi.
Uno dei trend è la crescita dei distributori che puntano ad avere una offerta sempre più completa e aprono nuove filiali per garantire un servizio sempre più efficiente, puntuale e rapido. I brand più rinomati stanno oggi perdendo quote di mercato perché i distributori regionali tendono a implementare la propria offerta con marchi secondari, che sono più velocemente disponibili.
In Europa: impatti e scenari
In Europa, afferma Antti Wolk, la situazione è simile a quella americana, dove la pandemia ha portato un importante accelerazione della digitalizzazione delle imprese e degli acquisti online.L’e-commerce era uno dei trend pre-pandemia e dunque la crisi non ha fatto che incrementare le vendite attraverso questo canale.
Ad esempio la piattaforma TecDoc punta a un fatturato di 800 milioni quest’anno, obiettivo che la pone tra i 10 top player del mercato in Europa.
Le officine rappresentano ancora una quota marginale nei volumi di fatturato online (circa 4%) è una quota destinata a crescere in fretta e arrivare all’8% circa e dunque in termini di fatturato rappresentano una quota importante.
Cresce anche il numero degli automobilisti che compra i ricambi online e li porta poi in officina per farseli montare.
Un altro trend che dobbiamo tenere in considerazione è l’aumentare delle vendite di auto elettriche, che impatterà anche il mercato aftermarket.
Per quanto riguarda il consolidamento, se nei primi mesi le acquisizioni si sono fermate, i movimenti sono ricominciate con l’estate, favoriti anche dal fatto che molte aziende si sono trovate sulla via del fallimento.
L’impatto maggiore per l’aftermarket in Europa lo avrà sicuramente il trend delle vendite online, sostenuto anche la crescente digitalizzazione delle imprese, conclude Antti Wolk. L’ingresso di nuovi player e la crescita dei gruppi porterà innovazione e nuovi modelli di business in aftermaket.
La tavola rotonda e le presentazioni sono disponibili online, clicca qui.
I relatori della tavola rotonda Marcelo Gabriel, International Development Director at LA4B - Latin America for Business. Alexander Gruzdev, International automotive marketing and business intelligence expert at Gruzdev-Analyze. Antti Wolk, Managing Director at Wolk after sales experts. Zoran Nikolic, Managing Director at Wolk after sales experts. |