Molti costruttori credono nel futuro della mobilità elettrica: vediamo perchè l'IAM deve essere pronto.
La mobilità ibrida ed elettrica rappresenta oggi una realtà che muove passi sempre più veloci, nonostante la pandemia Covid-19. Si vociferava, infatti, che tra le conseguenze del Coronavirus si sarebbe verificato un rallentamento, o addirittura uno stop, allo sviluppo della mobilità elettrica.Un dubbio, però, smentito poi sul campo, poiché i costruttori hanno comunque continuato spingere verso queste alimentazioni, presentando nel 2020 (soprattutto via web) nuovi modelli di auto ibride o elettriche.
Una notizia che, in un modo o nell’altro, coinvolge attivamente le officine che sono chiamate a integrare le proprie competenze per poter operare in totale sicurezza su questi veicoli e nel rispetto delle normative vigenti.
L’aftermarket in generale, dunque, non si deve far cogliere impreparato, anzi deve tenere aggiornato il quadro del circolante in arrivo in officina e controllare le mosse delle case auto, perché la trasformazione del parco auto dipende soprattutto da chi i veicoli li costruisce.
Parliamo, dunque, di Ford che ha deciso di dire addio ai motori termici, annunciando che dal 2030 produrrà solo auto elettriche per il mercato europeo. Inoltre, il costruttore fa sapere che entro la metà del 2026 ogni modello Ford commercializzato in Europa avrà almeno una versione plug-in hybrid o elettrica. Ma la casa dell’Ovale Blu, in linea con questa strategia, spenderà anche un miliardo di euro per modernizzare lo stabilimento di Colonia, in Germania, che è uno dei suoi principali centri di produzione nel Vecchio Continente.
Ma Ford non è l’unico costruttore che punta dritto sull’elettrico. C’è anche Jaguar Land Rover, che ha da poco presentato durante una conferenza stampa online la sua nuova strategia per il futuro, chiamandola “Reimagine”. In sintesi, il gruppo mira a diventare un’azienda a zero emissioni di carbonio entro il 2039 e il marchio Jaguar sarà 100% elettrico dal 2025.
Anche la casa britannica Bentley si sta muovendo in questa direzione: dal 2030 non produrrà più motori a benzina. L’elettrificazione pura, però, sarà raggiunta step by step: entro il 2026, infatti, prima Bentley vuole arrivare a offrire solo modelli ibridi plug-in ed elettrici.
Concludiamo questa breve panoramica con Volvo: il costruttore svedese vuole diventare un marchio esclusivamente elettrico entro il 2030. Ad annunciarlo a Londra è stato il CEO di Volvo, Hakan Samuelsson, in occasione dell’evento “Future of the Car Summit” promosso dal Financial Times.
Questa piccola lista non vuole essere esaustiva, naturalmente ci sono anche altre case auto che si stanno muovendo in questa direzione.
In generale comunque è chiaro che molti costruttori credono nel futuro della mobilità elettrica e se questo trend continua, come detto all’inizio, è bene che l’aftermarket indipendente non si faccia cogliere impreparato...