Tutti i risultati del mercato aftermarket nel 2020: ecco il Barometro Aftermarket di ANFIA.
La rilevazione, più nota come Barometro Aftermarket, si basa su un’analisi statistica dei dati interna al Gruppo Componenti ANFIA, fornisce un trend indicativo dell’andamento del mercato dei ricambi automotive su base mensile, sia a livello consolidato, sia a livello di singole famiglie di prodotto.
Più in dettaglio, i dati diffusi da ANFIA ci dicono che: il primo trimestre ha registrato un calo del 12,4%; il secondo ha avuto una flessione del 43,4%; il terzo ha chiuso in lieve ripresa (+1%) e nell’ultimo si è verificata una nuove flessione, anche se più contenuta (-3,7%).
Come dimostra la tabella relativa all’andamento delle singole famiglie di prodotto, la contrazione più marcata, rispetto al 2019, riguarda i componenti di carrozzeria e abitacolo (-45,1%) e quelli elettrici ed elettronici (-27,6%). Con il segno meno anche i componenti undercar (-18,5%) e i componenti motore (-13,5%). Infine, riporta un calo più contenuto la famiglia dei materiali di consumo (-7,2%).
L’analisi ANFIA, infine, include l’andamento del fatturato aftermarket nel periodo 2016-2020 e fatto 100 il valore del fatturato nell’anno 2016. Per il 2020, dunque, si rileva una contrazione del 12,3% rispetto al 2016. Ragionando sulle singole famiglie di prodotto, invece, la contrazione più significativa riguarda i componenti di carrozzeria e abitacolo (-40,3%), seguiti dai componenti elettrici ed elettronici (-28,6%), dai componenti motore (-25,1%) e dai componenti undercar (-21,1%), mentre la variazione risulta positiva per i materiali di consumo (+6,2%).
Il commento di Paolo Vasone
Nel commentare questi dati, Paolo Vasone, coordinatore della sezione Aftermarket del Gruppo Componenti ANFIA, ha dichiarato: “Dopo la pesante flessione a due cifre registrata nel primo semestre 2020 (-27,6%), l’andamento del fatturato dei ricambi automotive mostra segnali di recupero nel secondo, che chiude comunque a -1,5% rispetto allo stesso periodo del 2019, per terminare l’annus horribilis della pandemia con un risultato fortemente negativo (-14,4%), dopo due anni consecutivi in lieve rialzo. Anche il mercato italiano delle auto nuove ha consuntivato un pesantissimo calo nel primo semestre (-46,1%), dimezzando i volumi di vendita, mentre, nella seconda metà dell’anno ha contenuto la flessione a -4,4%.Era inevitabile che le misure di contenimento della pandemia, in particolare i due mesi di lockdown e le restrizioni alla mobilità delle persone, unite alla profonda crisi economica innescata dall’emergenza sanitaria, avessero ripercussioni negative anche sul nostro comparto. I consumatori, trovandosi a vivere una situazione di forte incertezza hanno effettuato, in molti casi, specialmente nella prima parte del 2020, solo gli interventi di manutenzione e riparazione non rimandabili, senza contare che le limitazioni agli spostamenti hanno evidentemente ridotto i livelli di usura degli autoveicoli fermi in garage. La spesa per le revisioni auto, ad esempio, nel primo semestre è diminuita del 21,1%1, avendo il Decreto Semplificazioni posticipato al 28 febbraio 2021 la scadenza delle revisioni obbligatorie.
L’aftermarket si trova ora ad affrontare un periodo sfidante, in cui oltre a recuperare le perdite dell’anno scorso è chiamato ad adeguarsi a due importanti trend di cambiamento: da un lato la transizione green e digitale dell’industria automotive, per nulla arrestata, se non addirittura accelerata, dalla pandemia; dall’altro il progressivo consolidamento degli attori della filiera della ricambistica sia a livello di produttori, che nel mondo della distribuzione e dei gruppi commerciali internazionali.
Un’altra tendenza a cui rispondere con prontezza riguarda il peso crescente del segmento delle flotte aziendali (auto aziendali e a noleggio, taxi e veicoli condivisi), un mercato in cui si evidenzia il ruolo degli intermediari, persone diverse dal conducente dell’autoveicolo che sono responsabili della sua manutenzione, e in cui il post-vendita indipendente può conquistare quote importanti.
Oltre all’atteso e probabile recupero costante del fatturato, l’attenzione verso un recupero di marginalità delle aziende della filiera IAM ed il monitoraggio puntuale e continuativo della salute finanziaria degli attori che la compongono rappresentano, per il 2021, i due assi strategici da tenere in particolare considerazione dopo l’anno che ci siamo da poco lasciati alle spalle.
Infine, restano elementi chiave – per gli operatori della nostra filiera intenzionati a mantenere un vantaggio competitivo - un costante aggiornamento delle competenze, stante la fase di rapida evoluzione tecnologica che stiamo vivendo, con un focus sull’elettrificazione del veicolo, la centralità dell’elevato livello di servizi al cliente, sempre più orientato a scegliere le soluzioni a maggior valore aggiunto, la capacità di costruire partnership solide con altri player, non esclusa, a tendere, una possibile fusione con i canali di distribuzione degli OES.
Le aziende della Sezione Aftermarket ANFIA insistono nell’affermare, in questo percorso evolutivo, i valori della qualità e dell’innovazione e l’ampia gamma dei propri prodotti. È evidente che, per vincere la sfida, il nostro settore deve anche poter contare su un ben programmato piano di rilancio, in cui le risorse del Piano di ripresa e resilienza vengano destinate a interventi che aiutino le imprese a governare la transizione in atto: interventi finanziari di sostegno, interventi sul capitale umano e su progetti di smart e sharing mobility, interventi a supporto degli investimenti in ricerca e innovazione e prima industrializzazione”.