Le riaperture suscitano un cauto ottimismo tra gli autoriparatori: ecco i dati diffusi dall’Osservatorio Autopromotec.
In tutti questi mesi la filiera della riparazione è riuscita ad affrontare questo periodo di incertezza in maniera propositiva, riuscendo a salvaguardare il business. Nonostante questo, però, gli effetti della pandemia Covid-19, che hanno provocato ripercussioni e grandi cambiamenti a qualsiasi livello, si sono fatti sentire anche nel nostro settore, quello dell’autoriparazione.
Dai dati del Barometro sul sentiment dell’assistenza auto, elaborato dall’Osservatorio Autopromotec, emerge infatti che il settore dell’autoriparazione a maggio 2021 è ancora in calo, ma con le riaperture post-Covid inizia a crescere l’ottimismo.
In particolare, il mese scorso il 35% degli autoriparatori ha dichiarato che l’attività di officina si è mantenuta su livelli bassi. Il 5%, invece, ha segnalato un alto livello di attività (il restante 60% ha invece dichiarato che l’attività si è mantenuta su livelli normali).
Ma come anticipato all’inizio, il trend sembra destinato a invertirsi. Interpellati sulle previsioni a 3/4 mesi, la maggioranza degli operatori (64%) ritiene che la domanda si manterrà stabile, ma coloro che prevedono un aumento dell’attività sono di più di coloro che invece ipotizzano una diminuzione (20% contro 16%).
Nonostante il momento di difficoltà, dunque, filtra un cauto ottimismo tra gli autoriparatori che è dovuto probabilmente all’inizio della stagione delle graduali riaperture post-Covid, stagione che potrebbe ridare ossigeno all’economia, rinvigorire la domanda di mobilità e quindi anche di manutenzioni e riparazioni.
Dal Barometro emerge poi anche la situazione per ciò che riguarda i prezzi di officina, che in maggio si sono mantenuti su livelli prevalentemente normali (il 72% degli autoriparatori si esprime in tal senso). Tra gli altri, le indicazioni di prezzi bassi prevalgono su quelle di prezzi alti (22% contro 6%).
Per quanto riguarda le previsioni a 3/4 mesi, il 3% degli operatori prevede un aumento dei prezzi, mentre per l’84% i prezzi si manterranno stabili e per il 13% vi potrebbe essere una diminuzione.