Sospensioni ad aria: ecco l'approfondimento tecnico a cura di Arnott Europe per i professionisti della riparazione.
Le molle ad aria e le sospensioni pneumatiche sono sempre più diffuse sulle auto moderne (in particolare su quelle di lusso, ma non solo). Imparare a lavorare su questi componenti è quindi fondamentale e richiede qualche accortezza in più rispetto agli ammortizzatori tradizionali, benché non sia necessaria una preparazione specifica.
Iniziamo dalla geometria. Le sospensioni pneumatiche possono avere differenti configurazioni: con ammortizzatori completamente pneumatici (in cui il soffietto è sostanzialmente integrato nell’ammortizzatore) oppure con soffietti separati.
Tecnologia
Sebbene una molla elicoidale convenzionale abbia un aspetto molto diverso da un soffietto, la sostituzione di questi componenti è molto simile. Qualunque autoriparatore, che è in grado di sostituire la molla di una sospensione, molto probabilmente, troverà anche relativamente facile sostituire un soffietto.Tuttavia, la tecnologia alla base di un ammortizzatore ad aria e di un soffietto è piuttosto complessa, vediamo perché.
Il soffietto ha il compito di supportare il peso del veicolo tramite la pressione dell’aria. Per questa ragione è montato con degli anelli di crimpatura per impieghi gravosi, che hanno il compito di sigillare il manicotto con il supporto superiore della sospensione e con il pistone.
Solitamente, poi, i soffietti sono racchiusi in contenitori di alluminio per un discorso di sicurezza. Per proteggere il soffietto dalla raccolta di polvere e detriti tra il manicotto e il pistone rotante, poi, la sospensione è spesso coperta da una para polvere flessibile.
Come le sospensioni tradizionali anche quelle pneumatiche sono dotate di meccanismi di protezione per il fine corsa, che hanno lo scopo di prevenire danni al pistone e alla valvola in caso di compressione completa.
Alcuni ammortizzatori ad aria, inoltre, dispongono anche di una seconda camera d'aria nella parte superiore o in un contenitore esterno. In questo caso a essere modificata è la risposta della sospensione durante il suo utilizzo: la camera d'aria aggiuntiva fornisce un secondo volume che viene utilizzato per creare due livelli di velocità della molla.
Il motivo principale per cui questa soluzione è adottata è quello di garantire un'esperienza di guida complessivamente più confortevole: con il volume d'aria inferiore la trasmissione è più solida, mentre il volume maggiore significa una guida più morbida perché è necessario comprimere più aria.
Sostituzione
Ci sono alcune cose da considerare quando si sostituisce un ammortizzatore ad aria. Se si dispone dell'attrezzatura adeguata, è sempre possibile rimuovere e rimontare un soffietto usurato o rotto da un ammortizzatore tradizionale. Nel caso delle sospensioni ad aria, però, questo non è sempre possibile, specialmente quando il soffietto è montato direttamente sull’ammortizzatore. Spesso la complessità con cui vengono realizzati questi tipi di ammortizzatori non consente infatti la separazione del soffietto.Esistono, però, alcune eccezioni per cui i produttori OE hanno progettato l’ammortizzatore ad aria in modo tale che esista la possibilità di sostituire esclusivamente il soffietto anche nel caso di ammortizzatori integrati. In tal caso, Arnott offre la possibilità di sostituire solo il soffietto e offre inoltre l’ammortizzatore completo. Tuttavia, se un autoriparatore decidesse di effettuare questo tipo di operazione, è bene tenere a mente alcune indicazioni: quando si sostituisce solo il soffietto usurato, l'ammortizzatore pneumatico deve essere ispezionato accuratamente sia per verificare che non ci siano perdite di olio sia per verificare il corretto funzionamento dell’ammortizzatore.
Nel primo caso, infatti, l'olio deteriora rapidamente il manicotto di gomma e di conseguenza accorcerebbe la durata del nuovo soffietto. Nel secondo, se l’ammortizzatore non funziona correttamente, la sua forza di smorzamento sarebbe notevolmente inferiore, con la conseguenza che il soffietto lavorerebbe sotto uno stress notevolmente maggiore con il rischio di danneggiarsi in poco tempo.
Tags: sospensioni arnott