Cosa è la certificazione SERMI? A cosa serve? Chi deve farla? Queste e altre domande trovano risposta nella guida realizzata da ADIRA e KIWA (il primo ente C.A.B. in Italia); un utile strumento rivolto a chiunque voglia accedere ai dati di sicurezza del veicolo in modalità pass-thru.
L’associazione ADIRA ha reso noto di aver pubblicato, insieme a KIWA Italia, una guida pratica per spiegare come ottenere la certificazione SERMI; una passo importante che segna una svolta nel mondo autoriparativo.
Infatti, sebbene ancora non si sappia con esattezza quando sarà effettiva in Italia l’obbligatorietà della certificazione SERMI (si presume dopo l’estate), una volta entrata in vigore questa modalità, gli autoriparatori non potranno più accedere ad alcune informazioni tecniche, né svolgere le funzioni diagnostiche o effettuare gli interventi di riparazione dei componenti dei veicoli legati alla sicurezza del mezzo.
L’adesione allo schema SERMI porta però anche indubbi vantaggi. In pratica, questa certificazione consente di accedere - in modo sicuro - ai siti internet di più produttori di veicoli, come quando si usa un’identità digitale (ad esempio la SPID). In questo modo, l’autoriparatore non avrà più bisogno di modalità di identificazione diverse per accedere ai portali dei diversi produttori.
Cerchiamo ora di capire meglio di cosa si tratta e come funziona.
SERMI: uno schema condiviso
Il SERMI, acronimo di Security related Repair & Maintenance Information (informazioni relative alla sicurezza legate alla manutenzione e riparazione dei veicoli), nasce per accogliere le disposizioni dell’articolo 61 del Regolamento Europeo n. 2018/858 in merito all’accesso alle informazioni tecniche del veicolo, in particolare riguardo ai dati sensibili per la sicurezza, e rappresenta un’associazione che riunisce alcune delle federazioni europee dell’aftermarket indipendente (AIRC, CECRA, FIA, FIGIEFA) e la federazione europea dei costruttori auto (ACEA).Scopo di questa associazione è garantire metodi sicuri per l’accesso standardizzato e verificato alle informazioni e funzioni diagnostiche legate alla sicurezza del veicolo, il che si traduce nello stabilire dei criteri e degli schemi operativi a cui si devono attenere tutti gli operatori.
Lo schema SERMI costituirà, quindi, l’unica modalità di accesso alle informazioni e funzioni di cui sopra, attraverso i portali tecnici dei costruttori, a disposizione degli operatori indipendenti.
Secondo il Regolamento Delegato (UE) 2021/1244 della Commissione Europea, il SERMI avrebbe dovuto entrare in vigore in tutti gli Stati membri dell’UE dal 1° agosto 2023. Tuttavia, poiché non tutti gli Stati membri disponevano di un organismo di valutazione della conformità (CAB) accreditato, il SERMI, in collaborazione con la Commissione Europea, ha deciso di implementare gradualmente questa procedura, iniziando nell’ottobre 2023 con la Svezia e a seguire con gli altri paesi. Nel 2024 sono diventati operativi i seguenti paesi: Danimarca, Norvegia e Finlandia (da febbraio); Austria, Belgio, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna (aprile).
Rimango ancora in via di definizione le date per Francia Italia e Polonia, che erano previste a partire da giugno, ma sono slittate a data da definirsi, presumibilmente a settembre 2024.
Gli aggiornamenti sono disponibili sul sito ufficiale dell’associazione www.vehiclesermi.eu.
Segnaliamo già che, in Italia, lo slittamento era dovuto alla mancanza di un ente certificatore accreditato, cosa che oggi è stata risolta grazie a KIWA Italia.
Chi sono i C.A.B.?
I C.A.B. (Conformity Assessment Body) sono quegli organi di valutazione della conformità, che possono dunque certificare che l’azienda e l’operatore sono autorizzati ad accedere ai dati del veicolo.A loro volta, queste aziende o enti C.A.B., devono essere ufficialmente riconosciuti dal centro di accreditamento nazionale (N.A.B.).
Compito del C.A.B. è vagliare tutta la documentazione ricevuta dall’azienda / operatore che chiede l’accreditamento e se rispetta gli standard stabiliti dal SERMI otterrà una certificazione valida per 5 anni. Il C.A.B. poi effettuerà delle ispezioni in loco per verificare se l’azienda soddisfa ancora i requisiti SERMI. Al momento del rinnovo del certificato verrà effettuata un’altra ispezione.
In Italia, come detto, al momento è stata accreditata la società KIWA Italia (altre seguiranno), ed è già possibile fare la domanda per ottenere la certificazione SERMI.
Lo schema di certificazione SERMI
Con il Regolamento delegato (UE) n. 2021/1244 viene sancita la procedura di approvazione e autorizzazione degli autoriparatori indipendenti e dipendenti dell’officina (o altro operatore aftermarket), ai fini dell’accesso alle funzioni di sicurezza dei veicoli.Devono altresì certificarsi società che erogano servizi diagnostici e di programmazione a distanza (diagnosi remota). In tal caso, per l’accesso alle informazioni occorrerà che siano certificati sia il provider dei servizi sia l’operatore che ne fruisce.
Devono essere certificati gli operatori indipendenti che abbiano necessità di accedere in pass-thru alle informazioni e funzioni di sicurezza del veicolo.
Lo schema di Certificazione Ispettivo SERMI prevede che per l’acquisizione delle informazioni tecniche relative alla sicurezza dei veicoli, attraverso i portali delle case auto, sia necessaria una preventiva certificazione che fornisca all’Operatore Indipendente (IO) e al Fornitore di Servizi Remoti (RSS), e ai loro dipendenti, un’approvazione (per l’azienda) e un’autorizzazione (per il suo dipendente). Il dipendente sarà autorizzato ad accedere all'RMI (informazioni di riparazione e manutenzione) solo se anche la sua società di appartenenza è stata approvata.
Nella guida redatta da ADIRA in collaborazione con KIWA viene esplicitato che non può essere certificato chiunque svolga attività di alterazione o manomissione dei sistemi di controllo delle emissioni del veicolo e rimappature della centralina motore.
Quali sono le informazioni e funzioni di sicurezza?
Per informazioni e dati relativi alla sicurezza si intendono tutte le informazioni e funzioni atte a prevenire il furto del veicolo e alla sua localizzazione. Ecco di seguito alcuni esempi:• Codifica chiavi
• Informazioni e funzioni relative ai moduli antifurto
• Informazioni per programmazioni e codifiche centraline antifurto
• Informazioni e funzioni del sistema immobilizer del veicolo (centralina motore, cockpit, cambio automatico, ecc.).
Chi deve certificarsi
Le seguenti aziende sono interessate dal processo di certificazione:• officine,
• costruttori o rivenditori di attrezzature, utensili o pezzi di ricambio per officine,
• editori di informazioni tecniche,
• club automobilistici,
• servizi di soccorso stradale,
• fornitori di servizi di tagliando e revisione,
• strutture per la formazione e l'aggiornamento dei meccanici,
• produttori e riparatori di attrezzature per veicoli.