Dal 31 ottobre entrano in vigore in via definitiva i dazi europei sulle auto elettriche cinesi; una misura valida per cinque anni, con l'obiettivo di proteggere i produttori europei di veicoli elettrici dalla concorrenza sleale.
Martedì 29 ottobre la Commissione Europea ha annunciato la conclusione dell'indagine sui sussidi destinati ai veicoli elettrici a batteria (BEV) importati dalla Cina, adottando dazi definitivi per un periodo di cinque anni.
La comunicazione ufficiale precisa che questa misura punta a proteggere i produttori europei, minacciati dalla concorrenza di veicoli provenienti dal mercato cinese, i cui prezzi sono influenzati da un sistema di sussidi che, secondo le autorità europee, crea condizioni di mercato inique.
L'indagine, annunciata per la prima volta dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen nel discorso sullo Stato dell'Unione lo scorso 13 settembre, ha evidenziato un rapido incremento nelle esportazioni di veicoli elettrici a basso costo dalla Cina verso l'Unione Europea.
A seguito dell'analisi, l'UE ha stabilito che la catena di produzione dei BEV in Cina beneficia di aiuti che rappresentano una minaccia economica significativa per i produttori europei.
Dazi definitivi per cinque anni
Con l'entrata in vigore della misura, i principali produttori cinesi di veicoli elettrici saranno soggetti ai seguenti dazi compensativi:• BYD: 17,0%
• Geely: 18,8%
• SAIC: 35,3%
Per le altre aziende cinesi, che hanno collaborato all'indagine, il dazio sarà del 20,7%, mentre per i produttori non collaborativi la tariffa imposta sarà del 35,3%. Un caso a parte è Tesla, che ha richiesto una revisione individuale e dovrà pagare un dazio del 7,8%.
A partire dall'entrata in vigore, i dazi definitivi saranno applicati e riscossi sulle importazioni di BEV provenienti dalla Cina. Non verranno invece raccolti i dazi provvisori precedentemente imposti, risalenti al 4 luglio 2024.
Il dialogo con la Cina è ancora aperto
Parallelamente all'introduzione dei dazi, l'UE si dice comunque disponibile a lavorare con la Cina per trovare soluzioni alternative compatibili con le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO).La Commissione ha inoltre dichiarato apertura a negoziare eventuali impegni sui prezzi con gli esportatori cinesi, come consentito dai regolamenti europei e internazionali.
Nel periodo di validità delle misure, la Commissione Europea si è impegnata a monitorare attentamente la loro efficacia, assicurandosi che non siano aggirate da esportatori o importatori. I produttori che hanno collaborato all'indagine, così come i nuovi esportatori, potranno richiedere una revisione accelerata per stabilire un dazio personalizzato.
Gli importatori avranno anche la possibilità di richiedere un rimborso qualora dimostrino che il proprio produttore esportatore non abbia beneficiato di sussidi o che il margine di sussidio sia inferiore ai dazi pagati. Tali richieste dovranno essere accompagnate da un giustificativo a supporto.
Una risposta alla crescita delle esportazioni cinesi di veicoli elettrici
La decisione della Commissione Europea, come anticipato, rappresenta una risposta alle crescenti preoccupazioni in merito al rapido aumento delle esportazioni di veicoli elettrici cinesi a prezzi inferiori alla media.La mossa dell’UE mira perciò a garantire che il mercato europeo rimanga competitivo e a difendere i produttori locali, che rischiano di essere schiacciati dalla concorrenza di veicoli cinesi sostenuti da aiuti statali. Le misure decadranno al termine dei cinque anni, a meno che non venga avviata una revisione per la proroga.