News | 07 December 2011 | Autore: Redazione

Informazioni tecniche sull’accesso ai dati dei componenti e standardizzazione del formato: la Commissione Europea fornisce chiarimenti
L’accesso alle informazioni di riparazione e manutenzione da parte dell’aftermarket indipendente costituisce una parte controversa dei recenti regolamenti per la libera concorrenza.
 
La Commissione Europea, di cui è stato portavoce Philippe Jean, responsabile del settore autoveicoli della Direzione Generale Industria e Imprese della Commissione Europea, ha recentemente fornito alcuni chiarimenti in merito.
 
I punti più importanti riguardano il diritto di tutti gli operatori dell’aftermarket di avere accesso alle informazioni, e la forma in cui le informazioni stesse devono essere fornite.
 
Sebbene siano state date delle definizioni più precise relativamente al formato dei dati da rendere accessibili, uno standard non è ancora stato definito dalla Commissione Europea.
L’intervento di Philippe Jean dimostra comunque la consapevolezza della Commissione sia di questa difficoltà interpretativa sia della necessità di stabilire una forma unica per la condivisione delle informazioni. La standardizzazione del formato per lo scambio dell’informazione sui componenti del veicolo da parte del CEN è prevista in futuro, ma un termine temporale non è stato definito.
 
Partendo da un excursus sulle recenti legislazioni relative alla libera concorrenza in aftermarket automotive, dalla B.E.R. fino al Regolamento 461/2010 e al Regolamento 566/2011, passando per il Regolamento 715/2007, Philippe Jean si è soffermato sugli aspetti più controversi, la cui interpretazione può risultare difficoltosa.
 
Innanzitutto ha ribadito che l’accesso alle informazioni è da rendere aperto a tutti gli attori della filiera aftermarket, e non solo agli autoriparatori. Lo stesso articolo 3 (15) del Regolamento EC 715/2007 specifica infatti che potranno accedere tutte le imprese “che sono direttamente o indirettamente coinvolte nella riparazione e nella manutenzione dei veicoli a motore”.
Una precisazione doverosa, dato che “la concorrenza dei riparatori indipendenti dipende in larga misura dalla esistenza e dalla funzionalità di altri attori indipendenti che forniscono una vasta gamma di servizi connessi con la riparazione e la manutenzione, che vanno oltre la stessa riparazione”.
I produttori di parti di ricambio e i distributori indipendenti, infatti, così come gli editori di informazioni tecniche, devono poter raccogliere e pubblicare le informazioni sui ricambi utilizzabili sui diversi veicoli, così da poterle rendere disponibili ai riparatori, dando loro un valido e concreto supporto al loro lavoro.
 
A questo scopo è fondamentale ribadire che fanno parte integrante delle informazioni di riparazione e manutenzione anche le informazioni dei componenti del veicolo, come i dati completi dei componenti originali di ciascun veicolo identificato dal VIN (vehicle identification number).
 
Importante anche chiarire le modalità in cui queste informazioni devono essere rese accessibili. Come ha affermato Philippe Jean, in passato i costruttori di veicoli hanno utilizzato documenti cartacei o elettronici non strutturati, così che non fosse possibile effettuare l’accesso automatico né l’aggiornamento immediato. Quattro anni fa il Regolamento 715/2007 ha richiesto un accesso alle informazioni che fosse intelligibile, immediato e con un formato standard, e gli emendamenti al Regolamento 692/2008 hanno stabilito che i dati fossero disponibili in un database facilmente accessibile agli operatori indipendenti.
 
Philippe Jean ha dato una interpretazione più stringente.
Il termine database è definito nell’Articolo 1(2) della Direttiva Europea dei database (EC) 96/9 come “una raccolta di lavori, dati o altri elementi disposti in maniera sistematica o metodica e accessibili individualmente per mezzo di sistemi elettronici o da sistemi diversi”.
Facilmente accessibili” significa che l’accesso non deve richiedere un particolare sforzo, e dato che le informazioni devono essere utilizzate in applicazioni IT, è essenziale che l’accesso avvenga attraverso mezzi elettronici e con prestazioni appropriate.
La dicitura “utilizzando un formato standard in maniera intelligibile e immediata” pone l’accento sul fatto che l’accesso debba essere tramite mezzi elettronici, veloce e senza ritardi.
I mezzi elettronici sono fondamentali affinché i dati possano essere elaborati automaticamente, rendendone più facile lo studio e lo sviluppo di applicazioni informatiche multimarca a supporto dell’identificazione di ricambi alternativi da parte degli operatori indipendenti.
 
“I servizi della Commissione – così ha concluso il suo intervento Philippe Jean – si aspettano che partendo da queste basi le parti interessate possano trovare accordi sulle condizioni specifiche dello scambio o dell’accesso a dati dei componenti del veicolo. I servizi monitoreranno diligentemente gli effetti pratici del nuovo Regolamento sul mercato dei ricambi e della riparazione, considerati i forti interessi commerciali in gioco.
Secondo il disposto (18) del regolamento di emendamento in futuro è prevista la standardizzazione del formato per lo scambio dell’informazione sui componenti del veicolo da parte del CEN, che sarà necessario venga definita nei minimi dettagli in caso non potesse essere raggiunto un accordo fra le parti interessate sugli aspetti pratici dello scambio dei dati”.
 
In concreto, dunque, lo standard non è ancora disponibile e gli autoriparatori, così come gli altri attori del IAM, dovranno ancora fare i conti con la diversità dei formati e con possibili difficoltà di accesso. Un’altra difficoltà è la disparità dei prezzi delle informazioni fornite, punto che non è stato toccato dalla Commissione in questo chiarimento, esposto da Philippe in un intervento durante il congresso organizzato da Figiefa insieme all’associazione polacca SDCM, tenutosi a Varsavia a fine settembre.
 
Figiefa (federazione europea dei distributori indipendenti di ricambi auto), che con la collaborazione di tutti i suoi membri nazionali, tra i quali A.D.I.R.A. (Associazione Distributori Indipendenti Ricambi Autoveicoli), è sempre stata attiva nel cercare di ottenere un’interpretazione dei nuovi regolamenti chiara, univoca e soprattutto equa per le parti interessate, si è comunque dichiarata soddisfatta dei chiarimenti forniti dalla Commissione Europea in merito e degli sforzi della Commissione Europea tesi al raggiungimento di un formato unico e facilmente utilizzabile da tutto l’aftermarket indipendente.
L’auspicio è che questo possa essere raggiunto quanto prima, in modo che lo IAM possa davvero godere di pari opportunità rispetto alle officine autorizzate e alle concessionarie.
 
Approfondimenti:
Per il discorso di Philippe Jean (in inglese)

 
Per l’articolo pubblicato sul nostro portale relativo al VIN

 
Per il sito Figiefa

 
Per scaricare il testo del Regolamento EU 566/2011

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