La data dell’1 febbraio 2025 rappresenta un punto di svolta per il mondo aftermarket: lo schema SERMI parte ufficialmente anche in Italia.
L’attesa è finita: a partire dall’1 febbraio 2025 anche in Italia entrerà ufficialmente in vigore la certificazione SERMI, acronimo di Security Related Veichle Repair and Maintenance Information.
Dopo anni di attesa e una fase di implementazione graduale in diversi paesi europei, dunque, l’Italia dall’anno prossimo si allinea a questo schema condiviso, volto a garantire un accesso sicuro e standardizzato alle informazioni tecniche legate alla sicurezza dei veicoli.
A ufficializzare la notizia è stata ADIRA, l’Associazione Distributori Indipendenti Ricambi per Autoveicoli, il cui ruolo è quello di rappresentare e difendere gli interessi della categoria dei distributori indipendenti presso le Istituzioni italiane ed europee.
L’Associazione ricorda con queste parole perché è importante prepararsi al SERMI in Italia: “Coloro che, alla data del 1/2/2025, non avessero ottenuto tali credenziali, non saranno in grado di accedere alla sezione SERMI dei portali dei costruttori”.
Questo importante passo segna perciò un momento cruciale per il settore automotive aftermarket. Vediamo perché.
Cosa cambia con il SERMI
La certificazione SERMI, che si rivolge in primo luogo alle officine indipendenti, è nata in risposta alle disposizioni dell’articolo 61 del Regolamento Europeo n. 2018/858. Lo schema definisce criteri operativi che tutti gli operatori indipendenti dovranno rispettare per accedere alle informazioni tecniche relative alla sicurezza dei veicoli.Dal 1° febbraio 2025, gli autoriparatori italiani non potranno più effettuare diagnosi, riparazioni o interventi sui componenti legati alla sicurezza del mezzo senza essere certificati. Questo include attività come la codifica delle chiavi, la programmazione delle centraline antifurto e l’accesso al sistema immobilizer del veicolo.
La certificazione, valida per cinque anni, sarà rilasciata da enti C.A.B. (Conformity Assessment Body) riconosciuti, come RINA in Italia (ad oggi l’unico C.A.B. autorizzato nel nostro paese), che valuteranno la conformità delle aziende e degli operatori richiedenti, con ispezioni periodiche per garantire il mantenimento degli standard.
A loro volta, queste aziende o enti C.A.B., devono essere ufficialmente riconosciuti dal centro di accreditamento nazionale (N.A.B.).
Compito del C.A.B. è quello di vagliare tutta la documentazione ricevuta dall’azienda / operatore che chiede l’accreditamento e se rispetta gli standard stabiliti dal SERMI otterrà, come anticipato, una certificazione valida per cinque anni. Il C.A.B. poi effettuerà delle ispezioni in loco per verificare se l’azienda soddisfa ancora i requisiti SERMI. Al momento del rinnovo del certificato verrà effettuata un’altra ispezione.
Lo schema di certificazione SERMI
Con il Regolamento delegato (UE) n. 2021/1244 viene sancita la procedura di approvazione e autorizzazione degli autoriparatori indipendenti e dipendenti dell’officina (o altro operatore aftermarket), ai fini dell’accesso alle funzioni di sicurezza dei veicoli.Devono altresì certificarsi società che erogano servizi diagnostici e di programmazione a distanza (diagnosi remota). In tal caso, per l’accesso alle informazioni occorrerà che siano certificati sia il provider dei servizi sia l’operatore che ne fruisce.
Devono essere certificati gli operatori indipendenti che abbiano necessità di accedere in pass-thru alle informazioni e funzioni di sicurezza del veicolo.
Lo schema di Certificazione Ispettivo SERMI prevede che per l’acquisizione delle informazioni tecniche relative alla sicurezza dei veicoli, attraverso i portali delle case auto, sia necessaria una preventiva certificazione che fornisca all’Operatore Indipendente (IO) e al Fornitore di Servizi Remoti (RSS), e ai loro dipendenti, un’approvazione (per l’azienda) e un’autorizzazione (per il suo dipendente). Il dipendente sarà autorizzato ad accedere all'RMI (informazioni di riparazione e manutenzione) solo se anche la sua società di appartenenza è stata approvata.
ADIRA precisa poi che non può essere certificato chiunque svolga attività di alterazione o manomissione dei sistemi di controllo delle emissioni del veicolo e rimappature della centralina motore.
Chi deve certificarsi?
Le seguenti aziende sono interessate dal processo di certificazione:• Officine,
• Costruttori o rivenditori di attrezzature, utensili o pezzi di ricambio per officine,
• Editori di informazioni tecniche,
• Club automobilistici,
• Servizi di soccorso stradale,
• Fornitori di servizi di tagliando e revisione,
• Strutture per la formazione e l'aggiornamento dei meccanici,
• Produttori e riparatori di attrezzature per veicoli.
I vantaggi dell’ottenimento della certificazione
Ad elencare i vantaggi dell’ottenimento della certificazione SERMI è RINA sul proprio sito ufficiale:• Accesso ai siti dei produttori automobilistici con un unico login per consultare le informazioni di sicurezza;
• Procedura di certificazione centralizzata e più rapida rispetto alle autorizzazioni per ogni singolo produttore;
• Monitoraggio e verifica periodica che garantiscono conformità e trasparenza del processo.
Prepararsi al futuro
L’adozione del SERMI in Italia rappresenta un passo significativo verso un mercato autoriparativo più sicuro, trasparente e competitivo. Se da un lato le officine dovranno affrontare un adeguamento importante, dall’altro questa certificazione offrirà loro un accesso diretto e legittimo a informazioni tecniche cruciali, migliorando la qualità e la sicurezza dei servizi offerti ai clienti.La data del 1° febbraio 2025 rappresenta perciò un punto di svolta per il mondo della riparazione in Italia.
Per ulteriori aggiornamenti, è possibile consultare il sito ufficiale dell’associazione SERMI all’indirizzo www.vehiclesermi.eu.