
La velocità della trasformazione del mercato impone alla distribuzione un ritmo inconsueto; Neoparts si propone di non subirlo, ma di dettarlo. Resoconto della convention Distribution Evolution di Neoparts a Napoli.
Non poteva essere scelto posto più iconico per l’evento Neoparts, la cornice sempre affascinante della città campana, sviluppata nella caldera più grande del mondo, che recentemente fa sentire senza poche preoccupazioni la propria presenza; questa atmosfera raccoglie appieno lo spirito imprenditoriale del Gruppo Neoparts, che sfida le dinamiche del mercato, proponendo una propria strada imprenditoriale, una sfida coraggiosa quanto difficile.
Dopo i saluti del presidente Andrea De Franco, anticipati dall’introduzione ai lavori di Bruno Magalotti, direttore generale di Neoparts, è stata data la parola a Paolo Saluto di S&T, società nata da uno spin off del Politecnico di Torino, che ingaggiato sulle dinamiche economiche finanziare degli operatori a livello ricambisti, ha analizzato i dati di bilancio delle società di capitale per esporre informazioni di grande interesse per un pubblico direttamente coinvolto nel business dei ricambi.
Strano ma vero
Si è scoperto così che sono solo in 10 le aziende di questo settore distributivo che fatturano più di 20 milioni, sono invece 16 quelle con un turnover fra i 10 e 20 milioni, 74 quelle comprese fra i 5 e i 10 milioni di fatturato e ben 275 rientrano nella fascia che sviluppa fra i 2 e i 5 milioni, per un totale di 375 aziende su 4.600 che lavorano sul territorio italiano nella stessa posizione distributiva.Poco più dell’8% degli operatori fatturano il 41% del mercato all’officina; 1,9 miliardi su 4 di potenziale, non male davvero.
Non è tutto oro quello che luccica
Incalzati dalle argomentazioni finanziare di S&T, si è scoperto anche che i più grandi player hanno un EBIT meno performante della taglia 5/10 milioni di fatturato, che per risultati sembrerebbe quella che performa meglio.Le esperienze dall’estero
Guglielmo Bruni, operatore di lungo corso del settore ricambi IAM e da qualche anno coinvolto nello sviluppo del mercato tedesco per alcune aziende italiane, ripercorre le tappe dell’evoluzione degli operatori indipendenti in quel mercato, che dalla B.E.R. in poi hanno conquistato quote di mercato crescenti, sino a sovvertirle rispetto ai costruttori negli ormai vent’anni dalla sua adozione.Pur avendo conquistato il 70% del mercato tedesco, il settore IAM ha subito forti consolidamenti, riducendo drasticamente gli operatori che sino ad anni prima erano protagonisti. Le cause? La forte concorrenza sui prezzi, gli investimenti sbagliati, la grande presenza dell’e-commerce B2C, più efficace che altrove grazie alle informazioni veicolo più semplici da reperire.
Neoparts e CAR: una presenza non casuale
Anche in Germania c’è spazio per operatori indipendenti, che rispetto alle multinazionali hanno una capacità operativa e una velocità decisionale certamente maggiore; così la testimonianza di Ulrich Gura, CEO di CAR-GmbH, un gruppo da 850 milioni di fatturato, presente in nove paesi europei con 278 negozi, che ha la volontà di coprire tutta l’Unione Europea.CAR, oltre a essere composto da aziende di distribuzione ricambi di media dimensione, ha di proprietà aziende di revisione di ricambi e una forte proposta di prodotti a marchio proprio.
CAR non ha mai trovato nel tempo una compagine italiana che potesse condividere il proprio modo di lavorare, pur facendo ben intendere che il mercato italiano è tutt’altro che trascurabile per loro; ottimi presupposti per qualcosa di più che di una semplice presentazione.
I marchi diretti
Hankook, importante operatore mondiale da 638 milioni di dollari di fatturato in batterie, ha scelto per la distribuzione del proprio marchio in Italia il Consorzio Neoparts, una strada fuori dal tracciato per loro, avendo come clienti nei vari paesi internazionali solo le grandi multinazionali della distribuzione.Mr Jongho Park, CEO di Hankook, ha voluto partecipare a questo incontro personalmente, esponendosi in prima persona in un contesto sicuramente inedito per la propria organizzazione; ha dimostrato così della condivisione e convinzione di aver affidato il proprio prodotto a questa organizzazione.
NEXUS una corsa folgorante
Da poco più di 10 anni dalla su fondazione, spiega Stefano Bonaita, CEO di NEXUS Automotive Italia , NEXUS ha dimostrato come si possano guadagnare quote di mercato pur in un settore dove le organizzazioni non mancavano; ciò nonostante la crescita di NEXUS è stata costante, raggiungendo ad oggi i 50 miliardi fatturato globale, con il 26% realizzato in Europa.Gli acquisti verso i fornitori a pannello sono fra i più alti fra le organizzazioni simili, a dimostrazione di una volontà condivisa di migliorare la soddisfazione con i propri fornitori partner.
Bologna, 2 dicembre 2013
Bruno Magalotti, artefice di “Distribution Evolution”, il nome dell’incontro di Napoli, ha voluto ripercorrere le tappe più importante di questa aggregazione di imprenditori, che si propone di crescere ancora, ma di non superare i 31 associati.La volontà di tutti è mantenere una snellezza nelle decisioni e una dimensione che possa permettere alle aziende partecipanti di svilupparsi, permettendo anche di attivare servizi, come quello della fatturazione centralizzata, che rappresentano un valore aggiunto per gli accordi diretti con i fornitori.
Questa attività in particolare, resa possibile da una forte collaborazione con Cribis, società di rating aziendale, ha visto protagoniste sette aziende del gruppo, premiandole per il miglior rating del settore.
Il cambio di pelle
La chiusura con la nuova immagine del gruppo, che ha voluto così significare anche visivamente un diverso modo di sentirsi e di essere rispetto al passato; una nuova immagine che migliora la precedente, senza abbandonarla del tutto.Tags: neoparts