Cresce Liqui Moly. Lo dimostrano le cifre dei primi sei mesi dello specialista tedesco di oli motore e additivi. Dell’obiettivo finale di 400 milioni di euro, da gennaio a giugno ne sono già entrati 203 milioni. Vuol dire una crescita di 33 milioni rispetto all’anno precedente e un incremento del 19 per cento. In Italia il fatturato è addirittura raddoppiato: perché da un lato si è rivelata giusta la strada del commercio specializzato e dall’altro il processo di concentrazione nella distribuzione porta a nuove possibilità di commercio e vendita. Molti degli affari poi si fanno con l’estero. Un esempio è il Myanmar, ex Burma. Liqui Moly ha messo piede nell’allora granaio del sud-est asiatico come prima azienda di lubrificanti e ha presentato i suoi prodotti in una fiera a Rangun. La qualità è un aspetto che va sempre garantito. Per questo, Liqui Moly produce solo in Germania. Al momento si sta lavorando forte per sviluppare un additivo speciale per filtri antiparticolato. Per i veicoli commerciali è stato sviluppato un olio motore che soddisfa gli ultimi requisiti ambientali in Europa, America e Asia. Poi c’è un nuovo olio per cambi automatici, diversi refrigeranti e oli anticorrosivi. Morale: il numero dei dipendenti è salito ora a quota 569 e ci si sta organizzando per un nuovo impianto di confezionamento per additivi e ulteriori serbatoi e macchinari che aiuteranno ad affrontare l’aumento di fatturato.
Approfondimenti:
Liqui Moly
Pulizia filtri antiparticolato
Additivi: vendere un servizio