Da AICA (Associazione Italiana Costruttori Autoattrezzature) un vademecum sull'acquisto consapevole di attrezzature, per la sicurezza sul lavoro dedicata ad aziende di produzione componenti automotive e officine
“Sicurezza e salute sul lavoro”: non è solamente l’oggetto principale del “Testo unico sulla Sicurezza” contenuto nel D.Lgs 81/08: rappresenta soprattutto una precisa indicazione per le aziende che vogliono acquistare dei macchinari che saranno poi messi a disposizione dei lavoratori.Lo evidenzia “Macchine sicure… Ma sei proprio sicuro?”, un articolato vademecum che viene pubblicato in questi giorni a cura di AICA – Associazione Italiana Costruttori Autoattrezzature.
La pubblicazione, creata – indica AICA – per informare gli utilizzatori (aziende di produzione componenti automotive e officine) sulla “Necessità di verificare le corrispondenze delle attrezzature ai requisiti normativi”, intende anche “Promuovere la cultura della sicurezza, evitando incidenti e sanzioni”, e “Valorizzare gli investimenti tecnologici e la qualità delle autoattrezzature italiane, al top nei mercati mondiali”.
L’opuscolo è stato suddiviso in 4 sezioni.
La prima parte (“Rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza”), indica agli utilizzatori di autoattrezzature di verificare che il macchinario sia provvisto dei dispositivi di sicurezza e dei requisiti previsti dalla normativa vigente.
La seconda sezione (“Presenza del manuale di istruzioni”) si occupa del “libretto” che deve essere presente a corredo di qualsiasi attrezzatura e che non serve solamente per conoscere il corretto funzionamento del macchinario in sicurezza, ma anche per eseguire formazione e addestramento degli operatori, pianificare la manutenzione preventiva, stabilire i dispositivi di protezione individuale per i lavoratori stessi, e verificare a intervalli programmati il corretto funzionamento dei dispositivi di sicurezza.
La terza parte (“Presenza della dichiarazione di conformità CE”) si occupa di quell’importantissimo documento che rappresenta una sorta di “passaporto tecnico” del macchinario. La dichiarazione, che deve essere sottoscritta dal fabbricante o dal mandatario e tradotta in italiano se nell’originale è in una lingua diversa, si riallaccia alla direttiva 2006/42/CE.
La quarta sezione dell’opuscolo (“Presenza della targa CE”) punta il dito sulla marchiatura “CE” della quale l’attrezzatura deve essere provvista e che deve essere applicata in modo visibile, leggibile e indelebile (sono noti, a questo proposito, gli esempi di “marchi CE” fasulli applicati da macchinari che provengono dall’estero, soprattutto dall’oriente: uno su tutti, il famigerato “China Export”, che sembra così uguale al “CE” regolamentare, ma che solo un occhio attento si accorge che non lo è).
La pubblicazione riporta anche una serie di avvertimenti nel caso in cui, durante una ispezione, venga rilevata una macchina marcata CE e non a norma (secondo l’art. 70 del D.Lgs. 81/08), e alcune sentenze della Cassazione in merito a dei casi di infortunio occorsi negli ultimi anni ad operatori di autoattrezzature.
Approfondimenti
Per l’opuscolo in formato Pdf “Macchine sicure… Ma sei proprio sicuro?”
Per AICA (Associazione Italiana Costruttori Autoattrezzature)
Per il Testo Unico sulla salute e Sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08)
Per la direttiva 2006/42/CE del Parlamento Europeo