Stando a una ricerca condotta dal Centro Studi CNA (Confederazione Nazionale dell'artigianato) e realizzata da SWG, praticamente un automobilista su tre taglia le spese d'officina, con immaginabili conseguenze sulla sicurezza di circolazione...
Purtroppo da un po' di anni a questa parte, la musica in Italia è sempre quella: si fa fatica ad arrivare a fine mese e gli automobilisti stanno definitivamente cambiando il rapporto con l'auto. Non solo non la cambiano con una nuova (crollo delle vendite), ma il 30% di questi ha tagliato anche le spese necessarie alla manutenzione. Una percentuale che fa pensare, considerando che attualmente i veicoli in circolazione sulle strade sono circa 11 milioni.Auto non accuratamente ispezionate e mantenute si traducono anche in maggiore possibilità d'incidenti, nonostante tuttavia la diminuzione dell'uso dell'auto causa crisi (dal 1990 al 2011 il prezzo carburanti salito del 208%, l'assicurazione del 216% - incrociando inoltre le dita considerando che dal 1 ottobre 2013 non arrivi l'ennesima mazzata provocata dall'aumento dell'IVA - etc.), faccia leggermente diminuire la possibilità di sinistri. Per fortuna, almeno, oltre a questo zoccolo del 30% che non può permettersi la regolare manutenzione, c'è un 25% di automobilisti che è più attento di prima, un 12% che ha aumentato i controlli e un 50% che la esegue come prima.
Oltre a essere tante (in Italia la densità delle auto in circolazione è superiore che in altri paesi - 61 auto ogni 100 persone contro 52 per esempio della Germania), le auto italiane sono anche vecchie. Se la meccanica non se la passa alla grande, neanche la carrozzeria fa numeri da capogiro, anche qui con immaginabili conseguenze in caso di danni un po' più gravi per quel che riguarda le reazioni dell'auto agli interventi di chi guida.