Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a settembre il mercato dell'auto totalizza 106.393 immatricolazioni, il 2,9% in meno rispetto a settembre 2012 (109.543 unità).
Mercato auto ancora in picchiata, nonostante il confronto con un settembre 2012 che aveva accusato una delle flessioni più pesanti dell'anno (-25,5%). Seppure in recupero rispetto ad agosto, che aveva chiuso a -6,6%, la contrazione relativamente contenuta di settembre è in buona parte determinata dall'accelerata delle immatricolazioni a fine mese, per effetto del temuto aumento dell'IVA al 22% entrato in vigore.Ma al di là di questo risultato e della chiusura del 2013 che si prevede sarà intorno a 1,3 milioni di immatricolazioni, con una contrazione tra il 7% e il 9%, preoccupa anche l'instabilità politica.
Per il settore auto, gravato da un carico fiscale decisamente pesante e continuamente in crescita negli ultimi anni, anziché l'alleggerimento più volte invocato per dare una spinta alla domanda (per esempio con la recente richiesta, da parte delle associazioni dell'automotive, dell'abolizione del superbollo, che tra minori entrate fiscali e mancato introito, nel solo 2012 ha determinato una perdita di 140 milioni di euro per l'Erario), sono in arrivo nuove vessazioni, tra cui anche l'inasprimento delle accise sui carburanti previsto dal Decreto del Fare a partire da gennaio 2014.
C'è da dire tuttavia che la riduzione dei volumi di vendita ha determinato una costante diminuzione del tasso di sostituzione delle vetture (dal 6,3% del 2007 al 3,9% del 2012), causando un progressivo invecchiamento del parco circolante italiano, che a sua volta produce effetti negativi in termini di emissioni e di sicurezza, se non attentamente salvaguardati.
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