Operazione anticontraffazione in Cina: a essere confiscati sono stati turbocompressori contraffatti che recavano il marchio Garrett.
Nonostante le campagne anticontraffazione e le misure messe in atto per sensibilizzare e informare i consumatori su come riconoscere i prodotti “tarocchi” (ricordiamo il vademecum “anticontraffazione” stampato un anno e mezzo fa dalla Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, Ministero dello Sviluppo Economico), purtroppo il problema persiste.
I danni che ne derivano sono di grande portata: non sono solo le aziende dei marchi contraffatti a risentirne in modo grave, ma anche l'economia del Paese (dato che il fenomeno alimenta l'evasione fiscale) e – nel caso di contraffazione di ricambi automotive - la sicurezza sulle strade: i prodotti taroccati non rispettano gli standard minimi richiesti, non sono sottoposti a test e non sono quindi affidabili e possono inoltre contenere materiali dannosi e ormai banditi nella produzione di componenti auto, in quanto costituiscono un pericolo per l'ambiente e per la salute.
Non ci stancheremo mai, quindi, di ribadire l'importanza per officine e ricambisti di affidarsi solo a fornitori fidati che possano dare garanzie sulla provenienza del prodotto.
In questa lunga guerra alla contraffazione, siamo soddisfatti quando possiamo segnalare qualche battaglia vinta.
In questo caso ci riferiamo a un'operazione avvenuta in Cina: a Guanzhou le forze dell’ordine locali hanno confiscato un nuovo lotto di turbocompressori Garrett contraffatti destinati all’esportazione. Le unità, interamente costituite da turbocompressori con flottanti, sono state sequestrate a gennaio e sono attualmente sottoposte a indagini per individuare il produttore degli articoli contraffatti e l’importatore di destinazione.
I prodotti non solo riportavano il marchio “Garrett” sulle sedi del compressore, ma erano anche accompagnati da raccordi contraffatti e da una copia delle istruzioni di sicurezza, all’interno della confezione falsa.
Honeywell Turbo Technologies sostiene appieno l’azione intrapresa nei confronti dei contraffattori, anche perché tali prodotti possono compromettere la durata dei veicoli e la sicurezza di installatori e automobilisti.
A questo proposito, riportiamo le parole di Olivier Rabiller, vicepresidente e general manager aftermarket Honeywell, a cui in un'intervista passata avevamo chiesto proprio un commento sul fenomeno della contraffazione.
“Ci sono molti attori che hanno tentato di offrire turbocompressori rigenerati o riparati, o addirittura che hanno proposto copie dei nostri prodotti.
Come detto, i turbocompressori Garrett® VNT™ sono unità estremamente complesse. In quanto progettisti e produttori del pezzo originale, in Honeywell abbiamo la conoscenza tecnica e l'esperienza produttiva adatta a offrire unità Garrett® che soddisfino i requisiti del sistema di gestione motore attraverso assemblaggio, calibratura e processi di verifica originali.
Usare turbocompressori contraffatti può risultare in prestazioni al di sotto dello standard e può causare seri danni al motore, portando a costi di riparazione ben maggiori rispetto a un percepito risparmio nel breve termine.
Test condotti da Honeywell mostrano che la durata di vita dei turbocompressori Garrett® è superiore di quattro volte rispetto ai turbo contraffatti”.
(Per leggere l'intervista completa, cliccare qui)
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