News | 19 June 2014 | Autore: Redazione

Pacchetto Auto: una riforma possibile
Rilanciare il settore automobilistico snellendo la burocrazia. Un nobile impegno preso da molti ma che, fino ad oggi, si è sempre scontrato contro la stessa burocrazia o, per utilizzare un termine in voga oggi, contro la “palude” di organismi ed enti che in qualche modo vivono delle auto altrui.

Oggi ci riprova l'onorevole Capezzone, con una ricetta che comprende un po' di tutto: dall'abolizione del bollo per i primi tre anni dall'immatricolazione, collegandolo successivamente alle emissioni di CO2 della vettura all'eliminazione del'imposta provinciale di trascrizione, l'IPT, senza sostituirla con altre tasse (come vuole fare il governo con l'IRI, l'Imposta regionale di immatricolazione) fino al ripristino di livelli più elevati di detraibilità per le auto aziendali, come avviene in tutti i paesi europei e come chiesto più volte da Aniasa.

Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera, ha presentato questa ricetta ai colleghi parlamentari ed è iniziata una discussione che procede di pari passo con la tanto agognata rivoluzione automobilistica del Governo Renzi.

Questo "Pacchetto auto" è stato lanciato in occasione di un evento di Missione Mobilità in aprile a Milano e punta "a dare ossigeno al settore e ai suoi utilizzatori". "Può veramente essere l'occasione per cambiare rotta ed evitare un ulteriore colpo contro i cittadini e contro il settore auto - scrive Capezzone -. Su questo, conto di sollecitare in modo bipartisan tutte le forze politiche, a partire dalla positiva, articolata e serissima relazione svolta sulla proposta dalla relatrice Silvia Fregolent (Pd). Perché auto e automobilisti non possono più essere considerati come un bancomat".





Photogallery

Tags: mercato auto

Leggi anche