Per il presidente dell'Anfia, il mercato è ancora debole. Per invertire la rotta occorre lavorare a una riforma della fiscalità dell’auto, con urgenti interventi strutturali di riduzione del prelievo, che ammonta, nel 2013, a 70,5 miliardi di euro, il 16,5% del totale delle entrate tributarie.
Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a luglio il mercato italiano dell’auto totalizza 113.777 immatricolazioni, pari al 5% in più rispetto a luglio 2013. Nei primi sette mesi del 2014, i volumi immatricolati si attestano a 871.334 unità, il 3,6% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.“Il segno positivo di luglio è ancora frutto del buon andamento della raccolta ordini nella prima metà dell’anno - ha dichiarato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA. Il nostro, tuttavia, è un mercato ancora strutturalmente debole e lontano dal ritorno ai livelli fisiologici, pari a circa 1,8 milioni di unità all’anno. Le maggiori criticità si ravvisano nel canale dei privati - con una quota del 58,7% nel primo semestre 2014, in calo di 2,7 punti rispetto a un anno fa - a causa di uno scenario economico globale ancora incerto. Ma anche per il comparto delle auto aziendali, che ha sostenuto i volumi di mercato nei primi mesi dell’anno, i problemi non mancano. Soltanto riportando la deducibilità del costo di acquisto e di utilizzo ai livelli vigenti nel resto d’Europa, infatti, si potrà portarne la quota di mercato ai livelli degli altri quattro maggiori Paesi europei, che si collocano tra il 43% e il 62% nel 2013, contro una quota italiana del 36%”.
“Per invertire la rotta – ha aggiunto Vavassori – occorre lavorare seriamente a una riforma della fiscalità dell’auto, basata su urgenti interventi strutturali di progressiva riduzione del prelievo fiscale. Apprezziamo il rinnovato interesse che il Governo ha manifestato in questi giorni nei confronti del settore e ci aspettiamo che, dopo la pausa estiva, venga varato un pacchetto di provvedimenti già discussi e condivisi tra gli operatori in sede di Consulta automotive, che darebbero un primo importante segnale positivo, con un impatto significativo anche sul rinnovo del parco circolante, a beneficio dell’ambiente e della sicurezza sulle strade”.
Secondo l’anticipazione dello scambio di dati tra ANFIA e UNRAE, a luglio 2014 gli ordini raccolti ammontano a quasi 102.000, sugli stessi livelli di luglio 2013. Nei primi 7 mesi del 2014, gli ordini si attestano a quasi 860.000, circa il 7% in più rispetto allo stesso periodo del 2013.
Le marche nazionali, nel complesso, totalizzano nel mese 31.258 immatricolazioni (-1%), mentre nel progressivo da inizio 2014 i volumi ammontano a 244.365 unità (-0,5%).
Sono sempre cinque i marchi italiani presenti nella top ten dei modelli più venduti a luglio. Si conferma in testa alla classifica Fiat Panda (8.953 unità), seguita, in seconda posizione, da Fiat Punto (5.285), che risale di due posti rispetto al mese precedente e, al terzo posto, da Fiat 500 (4.348). In quinta posizione troviamo Lancia Ypsilon (3.610), che risale di un posto rispetto a giugno, mentre in sesta posizione si colloca Fiat 500L (3.459).
In testa alla top ten diesel del mese, troviamo Fiat Punto (2.529 unità), che conquista ben otto posizioni rispetto al mese precedente. Al secondo posto si colloca Fiat Panda (2.300), in risalita di tre posizioni, seguita da Fiat 500L (2.132), terza in classifica. Al decimo posto, infine, troviamo Alfa Romeo Giulietta (1.332).
Stabile sugli stessi livelli di un anno fa, come già il mese scorso, il mercato dell’usato, che a luglio totalizza 364.390 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari. Nel cumulato da inizio 2014, si registra un leggero ribasso (-1,2%) rispetto allo stesso periodo del 2013, per un totale di 2.474.716 unità.
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