La nuova normativa elaborata dalla Commissione Europea si inserisce in un vasto programma di riforma delle normative connesse alle emissioni inquinanti secondo un orizzonte operativo ad ampio respiro: si proietta infatti al 2020, intervenendo sia sulla quantità di inquinanti prodotti sia sui tempi di introduzione dei nuovi motori sul mercato.
“La proposta necessita certamente di ulteriori studi e rifiniture, in particolare per quanto riguarda le disposizioni per la sostituzione dei motori e i produttori di macchine con serie limitate”, commenta Eric Lepine, presidente del CECE (Committee for European Construction Equipment). Dal canto suo, Giampiero Biglia, vicepresidente di UNACEA (l’Associazione di categoria che raggruppa le aziende italiane di macchine per costruzioni), indica che è essenziale procedere a un diverso approccio per una effettiva tutela dell’ambiente: “Sono stati fatti enormi passi avanti per costruire motori efficienti a basse emissioni ma nulla è stato fatto per contrastare l’obsolescenza dell’attuale parco, il cui rinnovamento non viene in alcun modo incentivato. Ci auspichiamo che si possa giungere a un approccio che affronti il problema delle emissioni considerando l’interezza della macchina e le sue modalità d’uso, e non le sole emissioni del motore”.
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Per consultare online il testo integrale della proposta di regolamento sulla riforma della disciplina relativa alle emissioni inquinanti dei motori installati su macchine semoventi non destinate alla circolazione stradale
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