Le cause di usura della cinghia di distribuzione sono molteplici. Ecco una casistica, e una piccola guida alla diagnosi. Prima che sia troppo tardi…
Sono centinaia di milioni gli autoveicoli attualmente in circolazione che vengono equipaggiati con cinghia dentata quale organo principale di distribuzione: Dayco, a questo proposito, calcola che soltanto negli USA essi sono circa un terzo, vale a dire 70 milioni. E’ dunque essenziale conoscere a fondo le funzioni di questo fondamentale componente (che oggi viene prodotto, grazie alle attuali tecnologie, con l’impiego di materiali ad elevata resistenza all’usura), nonché i rischi che si corrono nel caso che la cinghia venga trascurata (leggi: principalmente quando non se ne effettui la sostituzione agli intervalli previsti dalla Casa costruttrice): ne va della salvaguardia del motore, che in caso di rottura può subire danni considerevoli.Il funzionamento della cinghia di distribuzione è noto: il suo compito consiste nel trasferimento della rotazione dall’albero motore all’albero (o agli alberi) a camme. Quest’ultimo, grazie alla cinghia, comanda le valvole che forniscono aria per la combustione nei cilindri (valvole di aspirazione) ed espellono i gas combusti nell’impianto di scarico (valvole di scarico).
Se non viene eseguita una corretta manutenzione e sostituzione, la cinghia di distribuzione può rompersi: la conseguenza, il più delle volte, vuol dire costose riparazioni, e un fermo auto in officina di diversi giorni perché la rottura della cinghia fa sì che il trasferimento di rotazione fra albero motore e albero a camme si arresti all’istante.
Tuttavia, è possibile procedere a una diagnosi dei motivi che possono portare la cinghia a usurarsi. Prima che questa si rompa, attraverso una semplice indagine. Ecco i principali suggerimenti.
Nel caso si noti un’anomala tensione della cinghia, è bene verificare se ci sia la presenza di un corpo estraneo, o se la tensione della cinghia sia eccessiva; altrimenti, è possibile che eccessiva umidità abbia intaccato la cinghia.
Nel caso che si noti uno o più denti della cinghia strappati, occorre verificare se la tensione della cinghia sia corretta, oppure che l’allineamento fra le pulegge sia esatto.
Qualora l’ispezione alla cinghia denoti uno o più denti consumati, la causa andrà ricercata nell’usura di uno dei cuscinetti tendicinghia oppure in una errata tensione della cinghia.
Se durante l’ispezione la parte interna della cinghia si rivela eccessivamente usurata o presenti delle screpolature, questo può indicare una temperatura del motore eccessiva, oppure usura ai cuscinetti, ma anche una eccessiva tensione. E’ sempre bene tenere presente il chilometraggio percorso con la stessa cinghia, perché usura o screpolature possono anche indicare una eccessiva percorrenza chilometrica.
Se l’usura è presente ai lati della cinghia, occorre controllare l’integrità dei bordi della puleggia; in alternativa, questo inconveniente può essere testimone di un errato allineamento fra pulegge e tendicinghia, ma può anche indicare la presenza di un corpo estraneo.
In ultimo, se si avverte eccessivo rumore proveniente dalla cinghia, la “spia” può essere una errata chiusura del carter, oppure la presenza di liquidi (acqua, benzina, lubrificante) derivanti da perdite.