Un invito alle officine: controllate sempre le batterie
Allo stesso modo, raccomandiamo alle officine di dare un’occhiata ai terminali delle batterie, e se è il caso pulirli con un panno antistatico (ultile a prevenire le scariche elettriche non volute provocate dai residui in contatto con i terminali stessi), come consigliano i tecnici Johnson Controls, azienda specializzata – attraverso Johnson Controls Power Solutions – nello sviluppo e produzione di batterie al piombo acido per impieghi automotive e batterie a tecnologia avanzata per veicoli ibridi, microibridi (equipaggiati cioè con Start&Stop) ed elettrici.>> Per saperne di più su Johnson Controls Power Solutions
Le lunghe distanze sono salutari per la batteria
Un consiglio che il meccanico può dare ai suoi clienti è di utilizzare l’auto per lunghe distanze, ed evitare – per quanto possibile – i più brevi tragitti, che non sono sufficienti a garantire una completa ricarica della batteria; anzi, in questi casi aumenta il rischio che l’accumulatore si scarichi. Un inconveniente che può verificarsi in misura maggiore durante la stagione invernale, nella quale è più intenso l’impiego di strumenti di bordo che richiedono un grande quantitativo di energia, come riscaldamento dell’abitacolo, ventole e riscaldamento dei sedili.
In caso di emergenza, si può ricaricare la batteria
con i cavi. Ecco come
Purtroppo è sempre possibile restare “per la strada” con la batteria a terra: l’inconveniente che l’accumulatore pianti in asso l’automobilista è uno dei piccoli guasti più frequenti. In caso di emergenza, si può fare affidamento sulla classica ricarica della batteria con i cavi. E’ sufficiente rispettare alcune semplici regole, che Johnson Controls riassume in un piccolo vademecum per l’automobilista. Con entrambi i veicoli a motore spento, si collegano le due estremità del cavo rosso ai poli positivi delle due batterie (la funzionante e quella scarica); una estremità del cavo nero va collegata al polo negativo della batteria funzionante, e l’altra a un'area non verniciata nel vano motore del veicolo da avviare. Una volta assicuratisi che i cavi non passino in nessun punto vicino alla ventola o alla cinghia della ventola, si mette in moto il veicolo funzionante e successivamente l’auto con la batteria scarica (per evitare di scaricare la batteria funzionante). Il procedimento di rimozione dei cavi va effettuato in ordine inverso rispetto all’operazione di collegamento.
Fai – da – te: è divertente, ma attenzione!
Meglio affidarsi allo specialista
Le nuove tecnologie automotive possono far diventare impegnativa anche la sostituzione della batteria, che fino a pochi anni fa era un intervento elementare alla portata di chiunque. Sempre più spesso, ora, si richiede l’intervento dell’autoriparatore (meccanico o elettrauto), perché ad esempio in molti autoveicoli – avverte Johnson Controls - bisogna registrare la nuova batteria in un sistema dopo la sostituzione, e si può trattare di un processo complicato. Se il circuito elettrico fra la batteria e il sistema di computer del veicolo è rotto, si possono perdere i dati nelle unità di controllo del veicolo e nelle strutture di infotainment. È possibile che le componenti elettroniche debbano essere riprogrammate. Dunque, anche per la “semplice” sostituzione della batteria vengono richiesti strumenti specifici e competenza.
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TRADE NEWS | 23/01/2014Johnson Controls vende il business dell'elettronica automotive a Visteon Corporation