News | 21 November 2014 | Autore: Francesco Giorgi

Mercato auto: UNRAE chiede incentivi per il rilancio del settore

La proposta salva–mercato dell’Associazione Rappresentanti Autoveicoli Esteri in Italia è incentrata sulla detraibilità al 10% dall’acquisto di un’auto nuova e la rottamazione di quella vecchia: “Avremmo 300.000 auto in più in quattro anni e le entrate dello Stato ammonterebbero a 22 miliondi euro”.

Detraibilità al 10% dall’acquisto di un’auto nuova e contestuale rottamazione di una vettura più vecchia: un provvedimento che a breve–medio termine porterebbe il parco circolante ad avere centinaia di migliaia di vetture in più; e, per lo Stato, nuovi incassi. E’, in estrema sintesi, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, quanto chiede UNRAE al Governo per il rilancio del comparto auto in Italia, un settore che dal 2007 al 2013 ha visto il mercato crollare del 50% e ha ridotto il proprio contributo al Pil dall’11,7% al 7,8%. La proposta è stata avanzata in questi giorni dal presidente di UNRAE e numero uno di Volkswagen Group Italia, Massimo Nordio, durante l’annuale conferenza stampa dell’Associazione dei rappresentanti Autoveicoli Esteri in Italia.

Più nel dettaglio, il provvedimento avanzato da Nordio riguarda l’eventuale detraibilità dalla dichiarazione dei redditi del 10% del prezzo d’acquisto di un’auto nuova a ridotte emissioni (nel caso specifico: fino a 120 g/km di CO2) e, nel contempo, la rottamazione della vecchia auto, che sia Euro 0, Euro 1 o Euro 2. La proposta UNRAE prevede che il limite di deducibilità sia di 2.000 euro spalmati in quattro anni.

Il risultato, indica Nordio, porterebbe a una decisa crescita di nuovi autoveicoli sulle nostre strade (fino a 300.000 unità) e, per lo Stato, 22 milioni di entrate in più. “Se venisse attuata, la manovra darebbe una grossa mano al mercato: già nel primo anno 100.000 famiglie italiane sarebbero invogliate ad acquistare un’auto nuova; questa cifra, a scalare, il quarto anno non sarebbe comunque inferiore a 55.000. L’incremento, rivolto al primo anno del provvedimento, sarebbe già dell’8% del mercato”.

Riguardo ai costi, UNRAE indica che la copertura finanziaria iniziale per l’erario sarebbe “64 milioni nel primo anno”, e un maggiore gettito di IVA che porterebbe, nel giro di quattro anni, a “Ottenere un flusso positivo di 22 milioni di euro”.

Se questa politica venisse attuata, spiega Massimo Nordio, anche per la filiera automotive nazionale ci sarebbero dei risultati positivi: in termini occupazionali, questo permetterebbe il recupero di un migliaio di lavoratori nella distribuzione dei ricambi e nell’assistenza.

Da tempo UNRAE chiede al Governo l’attuazione di manovre salva – mercato; le richieste tuttavia non hanno avuto successo a causa della decisione di Fiat di non voler entrare nel merito e per la difficoltà da parte dello Stato di reperire le somme necessarie a una simile manovra. La proposta UNRAE, tuttavia, secondo Nordio “E’ stata condivisa con Federica Guidi, ministro dello Sviluppo Economico, con Maurico Lupi per i Trasporti, e con Daniele Capezzone in qualità di presidente della Commissione Finanze alla Camera”. D’altro canto, evidenzia Nordio, il Governo continua nella propria opera di sostegno a settori specifici dell’economia nazionale (come l’edilizia fra i più importanti). Il problema, avverte il presidente UNRAE, non è tanto il reperimento delle risorse, quanto “Decidere a livello politico a quali settori destinarle: bisogna stabilire una volta per tutte che l’auto resta un settore cardine per il nostro Paese”.

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Tags: mercato auto rottamazioni unrae

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