L’ultima notizia (in ordine di tempo), si riferisce all’incontro fra sindacati e vertici TRW che si è tenuto mercoledì 26 novembre al Ministero dello Sviluppo Economico, nel quale le rappresentanze dei dipendenti che operano nello stabilimento TRW di Livorno hanno chiesto all’azienda la preparazione di buonuscite per quanti dovessero decidere di lasciare l’azienda prima del 31 dicembre e anche, in un secondo tempo, nel 2015. Ferma restando, indicano i sindacati, la richiesta di introduzione dei contratti di solidarietà fino al 31 ottobre 2015: in questo modo, l’attività degli impianti proseguirebbe. Da parte dei rappresentanti dei vertici TRW è stato chiesto un po’ di tempo per quantificare i costi dell’operazione richiesta dai sindacati: tanto che in queste ore si svolge una nuova riunione a Livorno nella quale si attende una risposta definitiva da parte di TRW, e che potrebbe dare un indirizzo più preciso all’incontro programmato per lunedì 1 dicembre al Ministero dello Sviluppo Economico.
Dal canto loro, i dirigenti degli stabilimenti TRW in Italia hanno comunicato ai lavoratori – come si legge ne Il Tirreno di questi giorni – attraverso Sergio Fassio, direttore dello stabilimento TRW di Bricherasio, alle porte di Torino (gli altri stabilimenti TRW in Italia sono dislocati a Moncalieri e Pralormo, sempre in provincia di Torino, Cinisello Balsamo, Gardone Val Trompia, San Giovanni di Ostellato in provincia di Ferrara e, appunto, Livorno) la propria volontà di non lasciare l’Italia; al contrario, sono in previsione “Solidi piani di investimento nei siti piemontesi, lombardi ed emiliani, dove per il 2015 si investiranno oltre 8 milioni di euro”. La posizione di Livorno, dunque, si fa delicata; e in attesa di conoscere un parere più preciso da parte dei rappresentanti TRW in merito alla sorte degli impianti di via Enriques, per lunedì 1 dicembre è atteso un nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico.
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