Il programma, previsto dal decreto legge 83 del 2012 e successivamente convertito in legge 134 del 2012, prevede due fasi di attuazione. La prima fase, articolata nel triennio 2013–2016, chiamata di definizione e sviluppo, contiene la definizione degli standard europei per le reti di ricarica e ha il ruolo di fornire le indicazioni base per lo sviluppo della mobilità a zero emissioni. Il secondo step, da attuare fra il 2017 e il 2020, è relativo al consolidamento della prima fase e al previsto aumento dei veicoli elettrici nel parco auto circolante, previo monitoraggio annuale sul reale avanzamento della mobilità elettrica.
Quanto all’apporto economico all’operazione, il Piano nazionale viene finanziato con le risorse contenute nell'apposito Fondo istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con una dotazione di 47.629.309 euro, di cui 18.417.176 euro per il 2013, 14.297.133 euro per il 2014 e 14.915.000 euro per il 2015. Con queste risorse il Mit cofinanzierà, fino al 50%, le spese sostenute per l'acquisto e l'installazione degli impianti per la ricarica dei veicoli elettrici, oltre che dei vari progetti regionali e degli Enti locali per lo sviluppo di reti di ricarica per veicoli elettrici. L’80% dei trasferimenti erariali a favore delle Regioni sarà erogato a condizione che la Regione stessa abbia adottato apposite misure di riduzione dei costi della politica.
Si tratta, quindi, di un primo programma concreto, che a medio termine dovrebbe portare l’Italia sui livelli di altri Paesi europei (ricordiamo che nel nostro Paese la situazione relativa alle reti infrastrutturali riservate alla mobilità elettrica è piuttosto indietro), e che a livello comunitario dovrebbe portare nuova linfa al mercato delle auto elettriche, non ancora all’altezza delle aspettative da parte delle Case auto che hanno iniziato a proporre vetture a zero emissioni (su tutte: Chevrolet Volt, Nissan Leaf, Tesla Model S).
>> Approfondimenti normativi
Per consultare online la legge 134 del 2012