Si estendono le indagini sulla banda milanese che rubava auto per ricavarne pezzi di ricambio
Svolta nelle indagini sull'operazione, condotta dai Carabinieri di
Cinisello Balsamo nell’hinterland milanese, che l'8 maggio aveva consentito di
arrestare 13 persone, indagarne 17 e imporre 4 obblighi di firma. Per tutti l’accusa è far parte di una banda criminale che rubava auto per smontarle e rivendere i pezzi di ricambio sul mercato nero. Gli inquirenti infatti hanno verificato come il
business fosse esteso alle provincie di
Monza-Brianza,
Como,
Varese,
Brescia e
Bergamo, dove autodemolitori consenzienti pagavano i componenti a prezzi di favore.
L’organizzazione riusciva a rubare fino a
1.800 auto all’anno e i malviventi, tutti italiani tranne un marocchino con precedenti alle spalle (di cui uno per associazione di stampo mafioso e omicidio), devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata al
furto, ricettazione e riciclaggio.
L’inchiesta era partita nel
marzo del 2014 dopo una concentrazione anomala di denunce di furto.
La tecnica era collaudata: alcuni componenti della banda si ritrovavano in un bar di Cinisello Balsamo decidendo le auto da rubare, ne isolavano l’allarme e poi le conducevano fino ai capannoni di
Limbiate e
Lissone (
Mi) per essere smontate.
Leggi anche