News | 09 July 2015 | Autore: Paolo Bruschi

Il primo equipaggiamento sarà sempre più diesel: Bosch ne è convinta
L’evoluzione del motore diesel è tutt’altro che terminata, ed è probabile che il progresso tecnologico ne comporterà un suo ulteriore successo, specialmente finchè saranno i combustibili fossili ad alimentare la mobilità (purtroppo per l’ambiente, la svolta non è ancora dietro l’angolo). Oggi il diesel ha quasi il monopolio del trasporto pesante, e più in generale è il motore che equipaggia la maggioranza di quei veicoli la cui massa ha una certa rilevanza, includendo in questa famiglia i sempre più apprezzati (dal mercato) Suv. Le sue doti sono del resto ben note: un motore diesel ha un’efficienza del 25% superiore rispetto a un motore a benzina, e approssimativamente il 40% in più di coppia, tanto per dirne un paio.
 
Bosch nei prossimi anni si aspetta dai motori a gasolio un ulteriore contenimento (fino al 20%) dei consumi e delle emissioni, in ragione dei più severi limiti che saranno introdotti: Europa, Usa e Cina alzeranno i requisiti di legge per l'efficienza del motore; a partire dal 2021, le auto di nuova immatricolazione nella Ue avranno un tetto di emissioni di CO2 pari a 95 g/km, e la motorizzazione diesel è indispensabile per rispettare questi limiti stringenti.
 

L’elettrificazione delle vetture porterà ulteriori miglioramenti anche ai motori diesel, traducendosi in una riduzione delle emissioni di ossido di azoto e rendendo il trattamento dei gas di scarico ancora più efficiente. La soluzione Bosch in questo ambito si chiama Brs (Boost Recuparation System) a 48 volt. Questo nuovo sistema di recupero genera una spinta supplementare che può ridurre considerevolmente le emissioni non trattate di ossido di azoto, in particolare in fase di accelerazione o di spunto.
Parallelamente il motore diesel diventerà più ecologico in termini di emissioni sia di ossidi di azoto sia di particolato
Dall'introduzione della norma Euro 1 nel 1993, le emissioni da traffico stradale si sono drasticamente ridotte.



Dal 1990, le emissioni di particolato dei motori diesel sono state ridotte del 97% circa, mentre quelle relative agli ossidi d'azoto, rispetto ai limiti imposti dall’Euro 3, sono state abbassate del 84%. A partire dal 1° gennaio 2015, tutti i veicoli di nuova immatricolazione dovranno essere conformi ai limiti previsti dalla norma Euro 6. Con l’introduzione di questa nuova normativa i motori diesel hanno praticamente gli stessi limiti di emissione di quelli a benzina.



Oltre alle normative sulle emissioni vigenti, gli ingegneri si concentrano sempre di più sulle emissioni reali di guida. L'Unione europea sta discutendo se introdurre test delle emissioni a partire dal 2017. Questo metodo di misurazione per vetture diesel si concentra principalmente sulle emissioni di ossido di azoto e monossido di carbonio nelle situazioni di guida reali


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